Il direttore di Sportitalia non si risparmia contro la Lega per la mancata concessione del minuto di silenzio a seguito dell’incidente di Foggia, dove hanno perso la vita i 3 giovani ultras rossoneri
Con una dichiarazione uscita il 21 Ottobre sul suo editoriale, Criscitiello ha voluto far riflettere su un episodio non indifferente: perché non è stato fatto il minuto di silenzio in tutti i campi di calcio italiani.
I tre giovani, Michele Biccari, 17 anni, Gaetano Gentile, 21 anni, e Samuel Del Grande, 13 anni hanno tragicamente perso la vita Domenica 13 Ottobre in un incidente stradale, di ritorno da una trasferta del loro amato Foggia contro il Potenza.
Una tragedia dove le vittime erano ragazzi giovanissimi con una vita davanti, tutta da vivere. L’ultimo saluto gli è stato giovedì 17 allo stadio Zaccheria, con la curva riunita e le tre bare bianche lì sotto, ad osservare lo splendore della nord che cantava in loro ricordo.
Il Foggia sui propri canali di comunicazione ha voluto ringraziare pubblicamente la Lega Serie C e tutte le società di B, C e D per la vicinanza in questo momento. Inoltre in occasione della successiva partita contro il Catania ha deciso di devolvere l’intero ricavato dalla vendita dei biglietti alle famiglie delle vittime coinvolte nell’incidente. Anche il Catania Calcio ha rinunciato al proprio compenso.
Le parole di Criscitiello
Il giornalista non ha avuto peli sulla lingua e ci è chiesto come sia possibile non fermarsi per ricordare i tre ragazzi foggiani. Una pratica che è diventata talmente prassi che spesso capita di chiedersi a che scopo si sta facendo.
Soprattutto, sembra che l’attribuzione del minuto di raccoglimento abbia assunto più le forme di un’evento di facciata, frutto dell’apparire. Tutto fuorché con un reale interesse da parte de vertici di voler concretamente concedere un minuto di rispetto a chi non c’è più.
Il cordoglio del mondo ultras italiano
Sono sensazioni forti quelle provate durante la commemorazione. Tanti sono stati i messaggi di cordoglio arrivati dalle tifoserie di tutta Italia, in segno di rispetto e fratellanza verso Foggia.
Un momento in cui tutto il panorama ultras si è stretto, mettendo da parte antipatie, rivalità e conti in sospeso in ricordo di Michele, Samuel e Gaetano. Fuori dallo stadio e sui feretri sono state lasciate sciarpe da parte di tutte le tifoserie accorse per dare l’ultimo saluto ai ragazzi.
Sono tanti gli striscioni comparsi da tutta Italia, ce n’è uno in particolare che ci ha colpito. E’ comparso nella curva sud bianconera in Juventus-Lazio e recita la frase: “Da una trasferta si torna senza voce e mai senza vita” da parte del gruppo storico 77.
Questo è il messaggio che vorremmo lasciare, al di là delle decisioni discutibili dei vertici della Lega calcio. Il calcio è nato dal popolo e del popolo rimarrà sempre. Quando se ne va uno di noi, se ne va anche un pezzo di sport.
Foto: Instagram Foggia Calcio