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Calafiori tra i migliori di Francia-Italia: Che lavoro di Thiago Motta

il lavoro di calafiori porta l'italia a vincere

Bella vittoria dell’Italia in casa francese. 1-3 esito di una prestazione finalmente di squadra, che esalta anche il lavoro dei singoli.

Italia-show

Nella partita di ieri sera, l’Italia sembra essersi effettivamente messa alle spalle la pessima prestazione degli Europei.

Sensazione però che ci ha fatto provare forse un po’ tardi.

L’avvio del match è disastroso. A soli 14 secondi dal fischio d’inizio, la Francia segna il gol del vantaggio con Barcola, che ha sfruttato l’errore di un pessimo Di Lorenzo.

La mezzora seguente non da modo di sperare in chissà quale rimonta. La nazionale di Spalletti viene schiacciata dai francesi e rischia seriamente l’imbarcata con le occasioni di Mbappé, Theo Hernandez e Olise.

La storia della partita però cambia al 30′ minuto, quando arriva da Cambiaso un’ottima palla su Dimarco; l’interista trova spazio per entrare in area e grazie al dialogo con Tonali, che rifila un assist di tacco magistrale, l’esterno mette il pallone in rete alle spalle di Maignan con un tiro al volo impeccabile.

L’Italia prende fiducia e affronta un secondo tempo su buoni livelli. Gli azzurri attaccano ordinatamente e, nonostante qualche errore tecnico, si trovano in modo efficace. Ne risulta presto un gol di Frattesi che lancia l’Italia in vantaggio.

C’è spazio anche per Raspadori, che segna un gol dopo essersi liberato di un difensore con un’ottima finta ed essersi trovato solo davanti al portiere.

Nel secondo tempo è stata una bella Italia, spettacolare e concreta, che ha dato buoni segnali di ripresa dopo la tremenda estate post Europei e ha confermato un pensiero di tanti:

Non è un problema di giocatori (a parte qualche eccezione come può essere Di Lorenzo), ma di tattica, schemi e compiti.

Con questo 3-5-1-1 Spalletti ha permesso sia una buona copertura ma anche un’avanzamento in attacco denso, che non ha lasciato abbandonati gli attaccanti.

Il lavoro di Calafiori ha fatto la differenza

I gol concedono la gloria a chi li segna, ma quegli stessi gol sono sempre il risultato di un lavoro che parte ben prima rispetto a quando i finalizzatori ottengono palla.

A fare confusione nella Francia e cogliere di sorpresa Deschamps ci ha pensato Calafiori.

Il neo difensore dell’Arsenal è stato uno dei migliori in campo, decisamente l’uomo in più. La sua posizione in campo ha permesso alla squadra di trovare un equilibrio tattico e sicurezza, da cui sono poi nati i gol.

Calafiori partiva come centrale di sinistra nella linea difensiva a 3, ma sono state la sua grande mobilità, dinamicità e tecnica a fare la differenza.

L’ex Bologna infatti si metteva tra le linee per ricevere il passaggio svolgendo il ruolo di vero registra occulto dell’Italia: playmaker basso davanti alla difesa.

La sua posizione ha dato molta difficoltà alla Francia nel leggerla. Calafiori, una volta ricevuto il pallone, avanzava poi con la sfera tra i piedi.

Il difensore azzurro però non è nuovo a questo particolare tipo di movimento. Questo modo di giocare, da centrocampista aggiunto, lo ha mostrato anche all’Europeo e lo faceva già con Thiago Motta a Bologna, dove è definitivamente esploso.

La trasformazione con Thiago Motta

Decisivo Thiago Motta per la crescita del difensore: “Con lui è venuta fuori la personalità che avevo dentro, non ho avuto paura di sbagliare e quando l’ho fatto mi ha aiutato a progredire. Mi divertivo con il suo calcio, era bello scendere in campo dopo una settimana di lavoro.”

Queste le parole di Clafiori rilasciate qualche mese fa. Motta ha insegnato l’importanza della duttilità: ormai tutte le squadre sono organizzate e non bisogna dare riferimenti.

Questo concetto lo ha imparato davvero molto bene Riccardo Calafiori, riuscendo a portarlo anche nell’Italia di Spalletti e a metterlo in pratica anche grazie al compagno Ricci, che lo ha supportato attirando verso di se gli avversari cosi da creare spazi e permettere le progressioni in avanti.

Tutto quello che ha fatto ieri sera Calafiori è frutto degli insegnamenti tattici e mentali di Thiago Motta nella stagione al Bologna. Anche coi felsinei infatti l’obiettivo di Calafiori era quello di inserirsi tra i centrocampisti e come tale comportarsi.

Calafiori, oltre a inserirsi con effetto sorpresa, porta superiorità numeriche in giro per il campo, persino sulla trequarti avversaria.

Diventa l’uomo in più in grado di rompere una linea di contrapposizione, andando a scovare gli spazi utili per palleggiare ma anche per l’affondo palla al piede.

Inserito da Motta tra i centrali per necessità, più volte è stato ammesso dal tecnico come avesse visto il ruolo idoneo per Calafiori già da prima.

Proprio per le sue doti fisiche e capacità difensive, già allora molto solide. Nel giro di un solo anno però, grazie a un ottimo lavoro da parte di entrambi, hanno visto l’aggiunta, e la consacrazione, di una mentalità e di principi tattici che sicuramente porteranno al giocatore e alle sue squadre grandi successi.

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