Il Cagliari di Nicola, lottando con il solito grande cuore, è riuscito a ribaltare il risultato, sconfiggendo un Toro sottotono.
La maggior parte degli italiani, di solito, quando si sente dire che si deve recare in Sardegna, per qualunque motivo possibile, non ne è molto dispiaciuta, anzi, è assolutamente felice di imbarcarsi per la seconda isola più grande d’Italia.
Questa terra affascina da sempre tutti i suoi visitatori sicuramente per la sua storia misteriosa e molto peculiare, ma soprattutto per i suoi paesaggi, specialmente quelli marittimi, davvero mozzafiato.
Chiunque si rechi in Sardegna, dunque, non può che essere contento. Chiunque tranne gli sportivi che vi giungono per disputare una partita di una qualsiasi disciplina, basket, calcio o pallavolo che sia.
Nonostante le bellezze di questo territorio, infatti, qualunque giocatore arrivi nell’isola con capoluogo Cagliari sa per certo che per riportare la vittoria a casa dovrà faticare moltissimo, aldilà di ogni possibile valutazione tecnica.
Ciò che è successo ieri ne è indubbiamente la prova: sebbene il Toro fosse favorito e, a tre quarti della partita, anche in vantaggio, la squadra di casa ha dimostrato di non cedere mai alla tentazione di alzare bandiera bianca, continuando a lottare su ogni pallone possibile.
Una guerriglia, però, che non si è limitata solo al campo di calcio, ma si che si è estesa anche alle tribune, dalle quali i tifosi hanno fatto sentire ai calciatori tutto il loro calore, sospingendoli costantemente verso la vittoria finale.
Tornare dalla Unipol Domus con 3 punti, dunque, nonostante il Cagliari sia, sulla carta, una delle squadre più deboli di questo campionato, è tutto tranne che una passeggiata e, da ieri sera, il Torino ne è ben conscio.
Cagliari, cuore e grinta
Nonostante possa risultare banale trovare nella semplice “garra” la motivazione della seconda vittoria in campionato del Cagliari, è altrettanto difficile fornire altre spiegazioni.
A livello tattico, infatti, Nicola non si è inventato nulla di speciale, optando per un 3-4-2-1 che, in fase di non possesso, diveniva immediatamente un 5-2-3 o un ancora più protettivo 5-4-1, con Piccoli lasciato come boa a centrocampo.
La gara dei sardi, però, non è riducibile solo alla metacampo difensiva, se è vero che, anche nel primo tempo, i rossoblù si sono resi pericolosi più di una volta dalle parti di Milinkovic’-Savic’, meritandosi probabilmente il raddoppio già nei 45 minuti iniziali.
E’ indubbio, però, che la chiave della gara sia rintracciabile nella reazione avuta dalla squadra di Nicola dopoché i granata sono riusciti a passare in vantaggio, con la rete di Karol Linetty al 55′.
Il momento della svolta, in particolare, si è avuto con i cambi adoperati dall’ex tecnico dell’Empoli, il quale ha fatto entrare giocatori come Lapadula e Deiola, che, in situazioni del genere, tendono sempre a dare il massimo, sacrificandosi moltissimo in fase di pressing.
La nuova linfa inserita dall’allenatore rossoblù, dunque, ha permesso al Cagliari prima di pareggiare con Palomino e poi, addirittura, di passare in vantaggio con l’autorete di Saul Coco, inaspettatamente fra i peggiori dei granata.
Un vero e proprio ribaltone, dunque, che ha fruttato ai sardi altri tre importantissimi punti, i quali, al momento, permettono loro di tirare un bel sospiro di sollievo, essendosi finalmente tolti dalla zona retrocessione.
Starà, quindi, a Nicola e agli stessi giocatori proseguire su questo solco, alla ricerca della seconda insperata salvezza consecutiva.
Foto: instagram Cagliari.