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Bologna, ritmo infernale: i rossoblù non smettono di stupire

Bologna, altra vittoria.

Con un pizzico di fortuna, ma anche con tanta bravura, il Bologna ha superato anche il Torino, avvicinandosi ancora di più alla zona Champions.

Secondo il parere di molti appassionati, ma anche di molti tifosi felsinei, la stagione dell’anno scorso, quella segnata dalle magie di Zirkzee e Calafiori in campo e di Motta in panchina, indimenticabile per il grande piazzamento ottenuto, valevole per la storica qualificazione in Champions League, sarebbe stata difficilmente ripetibile per il Bologna.

Soprattutto dopo lo stentato avvio dell’annata attuale, poi, era opinione comune che la società di Joey Saputo si sarebbe tranquillamente avviata verso un graduale ritorno alla mediocrità cui era abituata prima, rappresentata da una scialba e inutile metà classifica.

Una volta trovato il giusto assetto, invece, la squadra di Italiano ha iniziato a macinare, tornando ad affermarsi su ottimi livelli di calcio, risalendo, posizione dopo posizione, la classifica di Serie A, arrivando a minacciare seriamente la Juventus, la Lazio e la Fiorentina per la tanto agognata quarta piazza.

Senza dubbio, rispetto alla tanta attenzione riservatagli lo scorso anno, il Bologna è finito di meno sotto i riflettori, passando nella maggior parte dei casi sottotraccia, nascosto dalle pericolosi luci della ribalta, già mietitrici di tante squadre.

Vincenzo Italiano, che nell’ombra è nato, è cresciuto e si è affermato, però, non si è dispiaciuto affatto di questo fatto, continuando a battere sugli stessi tasti affinché il percorso di miglioramento intrapreso della sua compagine, la quale, ora, è sicuramente una delle più lanciate dell’intera Serie A.

Come gioca il Bologna

La caratteristica principale del Bologna di Vincenzo Italiano, quella che più salta all’occhio osservandolo giocare, è sicuramente la grande propensione al pressing e al recupero di palla alto, utile a schiacciare la squadra avversaria nella sua metacampo.

Molte squadre, incapaci di superare la prima linea di pressione felsinea, spesso finiscono per perdere il pallone nelle prime battute dell’azione, riconsegnandolo di fatto ai rossoblù, i quali, poi, nel gioco a metacampo, tendono a puntare molto sulle fasce, dove si affidano alle collaborazioni fra le ali e i terzini, ma, ovviamente, anche all’uno contro uno dei singoli interpreti.

Giocatori come Dominguez, Orsolini e Ndoye, ma anche Iling-Junior e Odgaard, infatti, amano sfidare in dribbling il proprio diretto marcatore, mettendo in risalto la tecnica individuale e le doti fisiche di cui dispongono.

Per quanto riguarda la linea difensiva, invece, essa è composta da quattro calciatori, fra i quali si distinguono due diverse coppie, ossia quelle formate rispettivamente dai due terzini e dai due centrali, le cui caratteristiche tendono ad essere soprattutto di natura fisica, come Lucumì e Beukema dimostrano benissimo.

I difensori, poi, sono egregiamente protetti dalla mediana, dove si alternano vari calciatori, tutti in grado di impostare e, se necessario, giocare anche da mezze ali o da trequartisti, fornendo al tecnico siciliano una duttilità difficilmente rintracciabile in tutto il campionato.

“Quale stella sei”

Lucio Dalla, se fosse stato ancora tra noi, probabilmente, in questo biennio d’oro del suo Bologna, sarebbe stato ospite fisso del Renato Dall’Ara, intento a supportare con la sua presenza e le sue opere d’arte canore i suoi colori, a cui fu sempre affezionato fin dalla nascita.

Parafrasando un suo capolavoro, dunque, “cercare di capire quale stella sia” la squadra di Vincenzo Italiano è un’impresa assai ardua, visto che, purtroppo per i felsinei, non dipende tanto da loro stessi, ma, quantopiù dalla diretti concorrenti.

Queste ultime, infatti, stanno correndo, di pari passo con i rossoblù, a ritmi molto serrati, imponendo un ruolino di marcia molto complicato da seguire e, disponendo anche di organici un po’ più attrezzati di quello emiliano, alla lunga potrebbero finire per staccarsi dalla banda di De Silvestri e compagni.

Il raggiungimento della Champions, dunque, a maggior ragione se il quinto posto dovesse tornare a non simboleggiarne l’approdo, quest’anno potrebbe essere abbastanza difficile, nonostante l’assoluta bontà della stagione del Bologna, il quale va assolutamente elogiato per essere riuscito a mantenersi a livelli altissimi aldilà di tutte le pesanti cessioni arrivate durante l’estate.

Comunque vada a finire questa stagione, dunque, forse, alla fine, è possibile rispondere lo stesso alla domanda posta, senza volerlo, dal grande cantautore bolognese, se è vero che questa squadra, che se ne dica, dovrà necessariamente essere ricordata ugualmente come una bella stella, forse, proprio per il minor talento della sua rosa, ancora più luccicante.

Foto: facebook Bologna FC.

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