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Atalanta – Udinese, Samardzic’ e il suo passato: il suo nuovo ruolo

Atalanta - Udinese, Samardzic' da ex.

Sbarcato in Italia nel 2021, il serbo ora in forza all’Atalanta ha dimostrato in terra friulana di essere un ottimo centrocampista.

Nel calcio, come, d’altronde, nella vita, tutto è destinato ad evolversi, a mutare per restare attuale e competitivo, accettando di venire a patti con il proprio essere e di cambiarlo un po’ in funzione di quello che è il presente.

“Chi si ferma”, dunque, “non può essere che perduto” e, di conseguenza, la versatilità è divenuta la dote da possedere assolutamente nel mondo di oggi, indipendentemente da tutti gli ambiti possibili.

Se, però, nella politica il mutare spesso non è sicuramente una caratteristica positiva, nel calcio questa può risultare un’abilità decisiva per riuscire ad essere funzionale in qualsiasi squadra si approdi.

Non si può pensare, infatti, cambiando società, di mantenere lo stesso ruolo e le stesse mansioni che si avevano in precedenza.

Ovunque, quindi, serve grande flessibilità e conseguentemente anche tantissima umiltà nell’accettare le decisioni dei nuovi allenatori, che, da un momento all’altro, possono rivoluzionare quello che era lo status quo di un determinato calciatore.

L’Atalanta, in particolare, è un vero e proprio autolavaggio a rulli, di quelli che trasformano completamente l’aspetto dei veicoli che vi entrano.

Proprio per questo, accettando di raggiungere Gasp e la sua truppa, il serbo Lazar Samardzic’ non poteva certo pensare che i suoi compiti rimanessero esattamente quelli che aveva all’Udinese, squadra che lo accolse in Italia nel 2021.

Lazar nell’Udinese

Durante l’estate del 2023, quella successiva allo stupendo scudetto del Napoli di Spalletti, una delle trattative più chiacchierate, ed in grado di infiammare il calciomercato, fu quella che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto portare Lazar Samardzic’ all’Inter.

La società di Viale della Liberazione, infatti, sei mesi prima di mettere sotto contratto Zielinski, vedeva in lui una pedina ideale per dare fiato ai vari Barella, Calha e Miky, andando a formare una panchina di livello assoluto insieme a Frattesi ed Asllani.

La decisione della famiglia del calciatore, e con lei dell’Udinese stessa, fu, però, quella di annullare all’ultimo la trattativa, scegliendo per la permanenza di un altro anno in Friuli, dove il ragazzo si era sempre trovato bene fin dall’arrivo.

Lì, non a caso, aveva trovato la sua collocazione ideale, ossia quella di trequartista alle spalle della punta, con la facoltà di offendere e di illuminare le varie punte con i suoi palloni preziosi, scevro da particolari compiti difensivi.

Un vero e proprio attaccante aggiunto, dunque, capace di accendere la manovra della squadra friulana, assai dipendente dai suoi lampi di genio.

Il nuovo ruolo all’Atalanta

Gianpiero Gasperini, da quando è arrivato sulla panchina dell’Atalanta nel 2016, si è distinto per una qual certa coerenza tattica, ma, sicuramente, anche, paradossalmente, per la capacità di cambiare facilmente, e con successo, ruolo ai propri calciatori.

Molti, infatti, sono i giocatori la cui carriera è stata svoltata in positivo da una mossa a sorpresa dell’artista piemontese, capace di costruire dal niente una vera e propria dinastia, la quale, come sta dimostrando nelle ultime settimane, non ha assolutamente intenzione di abdicare.

Samardzic’, dunque, è solo l’ultimo calciatore che, giungendo a Bergamo, ha visto la propria posizione in campo e le sue mansioni variare sensibilmente, perdendo un po’ delle libertà offensive che gli erano state fornite ad Udine.

Nel 3-4-2-1 attuale di Gasp, infatti, il serbo è impiegato come uno dei due centrocampisti centrali, i quali, nello scacchiere orobico, sono gli addetti sì a costruire le azioni, ma anche e soprattutto a fungere da frangiflutti di fronte alla difesa.

Lazar si è dovuto così adeguare ai nuovi ordini impartitegli dall’allenatore di Grugliasco, ritagliandosi, partita dopo partita, spazio all’interno delle rotazioni atalantine, nelle quali sta divenendo un pezzo molto importante.

Chissà, dunque, che domenica, dopo le prime reti contro Bologna e Monza, non ne arrivi un’altra contro la sua ex squadra, che, conoscendo una delle più antiche leggi non scritte del calcio, teme fortemente una brutta sorpresa da parte del serbo.

Foto: instagram personale Lazar Samardzic’.

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