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Atalanta, sempre più convincente: i possibili pericoli dell’Empoli

Atalanta, i pericoli dell'Empoli.

Giunta alla decima vittoria consecutiva, l’Atalanta di Gasp non ha alcuna intenzione di fermarsi contro i toscani.

Solitaria nella notte, quasi come il leggendario Uomo Tigre, l’Atalanta, nelle ultime dieci giornate, ha tentato di scavare un solco con le altre rivali, le quali sono riuscite a rimanergli aggrappate solo a causa del non brillantissimo avvio della truppa orobica.

Se i bergamaschi avessero tenuto questo incessante passo anche nelle prime gare, infatti, non c’è alcun dubbio che oggi non sarebbero solo in testa alla classifica, ma anche distanziati di qualche buon punto dalle numerose avversarie che accorrono alle loro spalle.

Proprio perché, nonostante le ultime dieci fantasmagoriche vittorie ottenute consecutivamente, il divario con Inter e Napoli continua a non essere troppo ampio, la Dea non può che avere tutta l’intenzione di continuare questa ineluttabile, per dirla alla Thanos, cavalcata verso un successo che, se arrivasse veramente, sarebbe una delle più belle pagine della storia del calcio italiano.

Per proseguire questo cammino, dunque, l’Atalanta si trova a fronteggiare una squadra che, sebbene abbia perso un po’ l’entusiasmo che l’aveva contraddistinta all’inizio della stagione, continua a giocare il ruolo di pericolosa outsider, di “teppa” molto temibile, come si sarebbe detto una volta.

Gasperini, allora, per proseguire la splendida striscia di successi, dovrà sicuramente prestare molta attenzione all’Empoli di D’Aversa, che, come Fiorentina, Roma e numerose altre squadre possono raccontare, è un affare da prendere con le pinze.

A cosa l’Atalanta deve stare attenta

Errare humanum est, perseverare diabolicum dicevano i latini, coniando uno dei detti più riciclati dell’intera storia dell’umanità.

Gianpiero Gasperini, da vecchio saggio piemontese qual è, conoscerà sicuramente alla perfezione questa frase e, in vista della sfida contro l’Empoli, saprà ovviamente farne tesoro, osservando come molte altre compagini, sottovalutando i toscani, hanno finito per rimetterci la pelle.

I bergamaschi, dunque, non possono pensare di scendere in campo al Gewiss Stadium con l’idea di andare a disputare una gara agevole, se è vero che l’undici empolese presenta al suo interno alcuni calciatori di assoluto valore.

Il primo fra tutti è ovviamente Sebastiano Esposito, il quale, in questo girone di andata, si è rivelato essere una delle più belle sorprese di questa Serie A, sfoggiando delle capacità tecniche veramente notevoli, rivelatesi spesso decisive nei vari scontri affrontati dai toscani ultimamente.

Insieme a lui, si è messo in mostra molto positivamente anche Jacopo Fazzini, il quale, grazie alle sue ripartenze letali e alle sue geometrie ordinate e brillanti, ha ricevuto numerosi complimenti anche dal ct Spalletti, rimasto molto impressionato dalle sue doti.

Oltre a questi due ragazzi italiani, a cui deve aggiungersi anche l’ottimo Colombo, vanno considerati anche le rivelazioni Gyasi e Goglichidze e gli interessanti Henderson e Maleh, risultati fondamentali nel sistema di gioco adottato da D’Aversa, il quale ripone molta fiducia nelle loro abilità di interdizione.

Una compagine, dunque, molto equilibrata, che sembra aver trovato la formula giusta, la quale gli ha permesso di togliersi anche la soddisfazione di vincere il derby di Coppa Italia al Franchi, guadagnandosi l’accesso ai quarti di finale della manifestazione.

Tanto rispetto, quindi, per la folgorante Atalanta di Gasp, ma anche altrettanta voglia di stupire.

La prova del nove

La celebre espressione con cui ho scelto di dare il nome a questo paragrafo conclusivo ha una doppia valenza, che si deve andare a ricercare in due diversi aspetti della gara che aspetta l’Atalanta questa domenica pomeriggio.

Il primo fra questi, che sicuramente sarà risultato alla maggior parte il più evidente, riguarda Mateo Retegui, il quale, nonostante gli assist di Coppa Italia e l’inattaccabile rendimento tenuto fin ora, ultimamente sembra aver placato un po’ la sua vena realizzativa.

La gara contro l’Empoli potrebbe essere quella del suo ritorno al gol, utile a prepararsi al meglio per un periodo, quello che attende la Dea nelle prossime settimane, che rischia di risultare decisivo nella definizione delle reali ambizioni orobiche.

L’altra sfumatura di significato che si può attribuire al titolo del paragrafo, invece, riguarda la banda Gasperini in generale, senza alcun riferimento ad un giocatore preciso, se è vero che, dopo una marcia così spettacolare e remunerativa, è proprio contro squadre di rango teoricamente più basso che i nerazzurri devono dimostrare di aver compiuto il passo necessario per essere veramente in grado di candidarsi allo scudetto.

E’ proprio contro le avversarie sulla carta meno difficili da battere, infatti, che si misurano le ambizioni delle pretendenti al trono di regina d’Italia, sul quale si può salire solo ed esclusivamente se non si sono persi questo tipo di punti per strada.

La Dea, già bella e dominante come una vera sovrana, non vede l’ora di dimostrare che può veramente andare a prendersi questo scettro.

Foto: instagram Atalanta.

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