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Atalanta, la forza nel gruppo e nelle idee: Gasp è rivoluzionario

Mister Gasp ha condotto l’Atalanta dalle ceneri alla gloria e oggi si gioca il campionato da big: i segreti della rivoluzione bergamasca

Gasp-Atalanta: un binomio perfetto

Come fa una squadra, che fino a dieci anni fa lottava per non retrocedere, oggi a poter sognare di vincere lo scudetto dopo essersi portata a casa qualche mese fa un’Europa League da protagonista?

Queste sono le belle favole che il calcio sa regalare a volte e l’Atalanta del Gasp è proprio questo, una realtà partita dal basso che con un umiltà e duro lavoro ha saputo costruire un impero solido e vincente.

La Dea dei primi anni 2000 che saliva e scendeva continuamente dalla B alla A e viceversa sembra ormai un lontano ricordo e, se dovesse vincere le prossime due partite* di questo fine anno, si candiderebbe campionessa d’inverno per la prima volta nella sua storia.

*(Leggi l’articolo sul prossimo impegno in campionato della Dea contro l’Empoli: https://www.calcio-sport.com/atalanta-empoli-la-dea-non-vuole-fermarsi-le-insidie-dei-toscani/)

Pensare a dove i nerazzurri bergamaschi siano arrivati da quando hanno sigillato il legame con Gasperini fa un certo effetto e fa riflettere sull’immenso valore di un rapporto sbocciato nel corso delle stagioni.

Il gruppo cambia ma l’anima rimane una costante

Le idee tattiche e di approccio alle partite di Gasperini sono state sicuramente un aspetto determinante per lo sviluppo dell’Atalanta che, però, fonda le sue basi su un concetto molto più importante.

La vera grande potenza della Dea dal 2016, anno in cui mister Gasperini è diventato l’allenatore, ad oggi è quella di aver creato un metodo di lavoro e un’organizzazione societaria in grado di riflettersi poi sul campo esaltando tutto il collettivo.

Dalla coralità del gruppo bergamasco poi, ovviamente, sono emersi negli anni singolarità eccellenti come il Papu Gomez, Duvan Zapata, Joseph Ilicic, i più attuali Lookman e Ederson, tutti giocatori di livello mondiale coltivati e cresciuti proprio a Bergamo.

L’Atalanta non ha mai, però, dimostrato di dipendere da tali individualità ma di saper trovare sempre una soluzione a possibili addi inaspettati o meno, ogni pezzo di puzzle che si perde viene sostituito da un altro di egual spessore e rendimento.

Ormai la Dea è una macchina collaudata che puo’ contare sulla professionalità del mister in primis ma anche della famiglia Percassi e di un grande gruppo di scout tutti focalizzati sul bene della squadra.

Sostenibilità e competitività, sono questi i valori su cui oggi la società cerca di lavorare e migliorare ogni giorno, adesso addirittura con il progetto del team Under-23 dal quale ci aspetta di vedere presto grandi prospetti futuri.

Pressing uomo su uomo e calcio offensivo: le idee del Gasp

Una volta citata l’importanza di tutto il lavoro dietro alle quinte che viene svolto quotidianamente a Bergamo, poi, c’è da ammettere che sul campo quello che fa la differenza sono le idee, i concetti e la filosofia del mister.

Gasperini ha rivoluzionato non solo il calcio atalantino ma in generale quello italiano, importando chiavi tattiche innovative da cui oggi molti allenatori prendono spunto, in primis il pressing uomo su uomo.

Il metodo di aggredire l’avversario già in fase di prima costruzione con un blocco alto è stata una delle costanti tattiche che hanno reso unica la Dea nel modo di approcciare le partite.

Sbilanciarsi offensivamente, rischiando anche l’uno cntro uno in fase di ripartenza avversaria, rende l’idea della filosofia calcistica “gasperiniana” concettualmente propositiva e votata all’attacco.

Anche il modo di attaccare la trequarti avversaria è un aspetto che contraddistingue i nerazzurri, con i trequartisti, da sempre ruolo esaltato dal Gasp, liberi di svariare sul fronte offensivo con attacchi secchi della profondità o triangoli laterali con gli esterni di centrocampo.

Iconica è l’intuizione con la quale il Gasp ha capito che le zone in cui transita l’arbitro sono sempre quelle più libere, dove l’avversario ovviamente non pressa, e quindi diventano le zolle che il trequartista deve calpestare per ricevere la palla indisturbato e con buon spazio per agire.

Insomma, Gasperini e l’Atalanta hanno dimostrato in queste stagioni che tutto è possibile nel calcio, basta avere idee e forza di volontà su cui poter credere e lavorare per arrivare al coronamento di un sogno finale e chissà che quel sogno quest’anno non sia proprio lo scudetto.

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