Serie A, formazioni a confronto: l’Atalanta nel corso degli anni è diventata una big del nostro calcio, l’evoluzione del gioco di Gasperini.

Dal momento in cui Gian Piero Gasperini ha preso è diventato il nuovo allenatore dell’Atalanta nel 2016, la squadra di Bergamo è diventata sinonimo di calcio spettacolare, offensivo e dinamico.

Negli anni, il tecnico piemontese ha saputo adattarsi alle sfide del campionato, mantenendo comunque la sua identità di gioco.

Apportando qualche modifica tattica e stilistica Gian Piero Gasperini ha reso la Dea una delle big del massimo campionato italiano.

La Dea ha infatti saputo scalare il ranking della Serie A elevandosi da realtà di provincia da media classifica a squadra in grado di vincere l’Europa League con un netto 3-0 affrontando senza paura ed a viso aperto il Bayer Leverkusen campione di Germania ed imbattuto da 51 gare.

Vediamo come è cambiato il suo gioco e l’evoluzione delle formazioni nel corso delle stagioni.

Formazioni a confronto: la prima Atalanta di Gasperini

L’estate 2016 vede la decisione da parte del club bergamasco di affidare la propria conduzione tecnica a Gian Piero Gasperini, in passato sulla panchina del Genoa.

Nel suo primo anno alla Dea il tecnico piemontese ha sorpreso tutti, portando l’Atalanta ad un quarto posto inaspettato che regalerà agli orbici una qualificazione all’Europa League che mancava da 26 anni.

Il sistema di gioco prediletto era il 3-4-1-2, con un pressing alto e un calcio verticale che metteva in difficoltà anche le squadre più blasonate.

L’esplosione del Papu Gómez e la valorizzazione di giovani come Gagliardini, Caldara, Conti, Kessié, Spinazzola e Petagna hanno dato a Gasperini le armi perfette per implementare il suo stile aggressivo.

Formazione tipo (2016-2017): Berisha; Masiello, Caldara, Toloi; Conti, Kessié, Freuler, Spinazzola; Gómez; Petagna, Kurtic.

L’Atalanta della consacrazione: attacco a tutto campo

Nella stagione 2018-2019, l’Atalanta non era più una sorpresa ma si era già consacrata come realtà solida del calcio italiano.

La grande novità è stata l’intensificazione della fase offensiva: l’introduzione di Duván Zapata come terminale d’attacco e la maturazione di giocatori come Remo Freuler e Marten de Roon hanno reso l’Atalanta una macchina da gol.

Quella stagione si chiuse con i bergamaschi per la prima volta al terzo posto della Serie A, per la prima volta con il miglior attacco, per la prima volta qualificati in Champions League.

Gian Piero Gasperini vinse la Panchina d’oro.

Il 3-4-1-2 è rimasto il modulo di riferimento, ma il gioco è diventato più fluido e verticale.

Formazione tipo (2018-2019): Gollini; Palomino, Mancini, Toloi; Hateboer, de Roon, Freuler, Castagne; Gómez; Iličić, Zapata.

L’Atalanta in Europa: pressing e verticalità

Nel 2019-2020, l’Atalanta, in seguito ad un percorso eccezionale, ha raggiunto i quarti di finale di Champions League per la prima volta nella sua storia, consacrandosi anche a livello internazionale.

L’aggiunta di Josip Iličić e la continua crescita di Zapata hanno portato l’attacco nerazzurro a livelli eccezionali.

I tre hanno segnato tutti più di 15 gol in campionato, rendendo i bergamaschi il ​​primo club ad avere tre giocatori che hanno segnato almeno 15 reti in una stagione di Serie A dalla Juventus 1951-52. 

La Dea in quell’annata realizzerà ben 98 reti in campionato, solamente il Bayern Monaco riuscirà a fare di meglio di meglio (100).

Gol frutto della genialità di Gasperini, grazie alla quale la squadra manteneva il suo modulo preferito rendendo però le transizioni rapide ed i movimenti senza palla ancor più veloci e letali delle scorse stagioni.

L’intensità del pressing era diventata un marchio degli orbici.

Formazione tipo (2019-2020): Gollini; Palomino, Djimsiti, Toloi; Hateboer, de Roon, Freuler, Gosens; Gómez; Iličić, Zapata.

Formazioni a confronto: l’Atalanta post-Gómez

Con l’addio del Papu Gómez a gennaio 2021, Gasperini ha dovuto adattare il suo gioco.

La squadra ha fatto più affidamento su Luis Muriel e la sua imprevedibilità, mentre Iličić ha preso un ruolo centrale nella costruzione del gioco.

Il 3-4-2-1 è diventato il modulo dominante, con più attenzione alla gestione del possesso e una maggiore varietà negli attacchi.

Nonostante ciò il club bergamasco si conferma terza forza della Serie A per la terza stagione consecutiva, segnando tanto (90 gol realizzati), vincendo e divertendo.

Formazione tipo (2020-2021): Gollini; Toloi, Romero, Djimsiti; Hateboer, de Roon, Freuler, Gosens; Pessina, Iličić; Zapata.

Formazioni a confronto: l’Atalanta odierna

Nelle stagioni più recenti, Gasperini ha dovuto affrontare una serie di cambiamenti nel suo organico, con l’addio di pezzi chiave come Gómez, Iličić e Zapata.

Il tecnico ha adattato la squadra a un gioco meno esplosivo ma più equilibrato, puntando su una difesa solida e un attacco che sfrutta l’imprevedibilità dei nuovi innesti.

Il 3-4-2-1 è rimasto il modulo di riferimento, ma ora la squadra ha una maggiore capacità di gestire i tempi della partita, alternando fasi di pressione alta a momenti di attesa.

Se c’è una cosa che caratterizza il ciclo di Gasperini all’Atalanta è la sua capacità di evolversi senza mai rinunciare ai suoi principi di gioco.

La trasformazione da un gioco esplosivo e offensivo ad uno più bilanciato e pragmatico riflette la crescita di una squadra che ha saputo confermarsi ai massimi livelli, nonostante le sfide di mercato e l’evoluzione del calcio moderno.

Gasperini rimane uno dei tecnici più innovativi del panorama italiano, capace di adattarsi e reinventarsi pur mantenendo intatta l’identità della sua Atalanta.

Foto: Instagram Atalanta