Arrivato a fine mercato dalla Roma nello scambio con Saelemaekers, Tammy Abraham ha raggiunto la doppia cifra in stagione.
Sembra tanto tempo fa, ma in realtà non è passato così tanto: solo qualche anno fa Tammy Abraham era il perno dell’attacco della Roma, reduce, in avvio della stagione 2022-23, dalla prima vittoria continentale della sua storia, carica d’entusiasmo per la seconda stagione nella Capitale dello Special One.
Il centravanti inglese era stato tra i mattatori della prima annata di Mourinho in giallorosso e, proprio per questo, il portoghese stesso e la società avevano scelto di puntarci nuovamente per l’annata seguente, quando, insieme a Dybala e Zaniolo, tutti speravano che sarebbe andato a comporre un tridente micidiale.
Nonostante la stagione si concluse con la sconfitta di Budapest, il rendimento dell’ex Chelsea fu molto minore rispetto alle aspettative e, come se non bastasse, dopo il danno, arrivò anche la beffa: il suo legamento crociato, all’ultima giornata contro lo Spezia, si ruppe, costringendolo a trascorrere praticamente l’intero anno seguente ai box.
Abraham è rientrato nel derby dello scorso anno, ma le poche partite disputate nel finale d’annata sotto la guida di DDR non sono state sufficienti abbastanza da convincere la dirigenza romanista a trattenerlo nella Capitale, preferendo accettare lo scambio proposto dal Milan.
Adorato ed amato prima, praticamente scartato poi: una vera e propria discesa verticale per Tammy, secondo il parere di chi scrive abbastanza immeritata visto l’attaccamento e l’enorme dedizione mostrata dal britannico nei tre anni di permanenza a Trigoria.
In questa stagione, dunque, le aspettative su di lui, riserva prima di Morata e poi di Gimenez, non erano poi così alte, al pari del quantitativo di minuti concessigli, evidentemente non abbastanza da permettergli di ritrovare la continuità persa.
Alla fine, però, Tammy ha comunque trovato il modo di rendersi utile.
L’annata di Abraham
Tre reti in campionato, quattro in Coppa Italia, due in Champions ed una in Supercoppa, conditi da sette assist complessivi in tutte le competizioni: questo il bottino stagionale di Tammy Abraham, il quale, nei pochi minuti che Fonseca e Conceiçao gli hanno fornito, spesso ha saputo farsi trovare pronto.
Aldilà del puro aspetto numerico e statistico, però, la caratteristica migliore delle reti siglate dal centravanti inglese non è tanto la loro quantità, ma, al contrario, il loro enorme peso specifico.
L’ex Chelsea, difatti, ha finito per decidere alcune delle partite più importanti della stagione del Milan, a partire dai due derby, quello di Supercoppa e quello di Coppa Italia, nel quale, con i suoi gol, è riuscito a fare molto male alla difesa interista.
Sempre nella coppa nazionale, poi, Abraham ha realizzato la sua unica doppietta stagionale, punendo, guarda caso, la sua ex squadra, incapace di contenere la sua furia realizzativa nel 3 a 1 di Febbraio che ha consegnato ai rossoneri il pass per la semifinale.
Anche in Champions League, inoltre, Tammy si è reso protagonista nei due successi, arrivati in maniera più faticosa del previsto, contro Stella Rossa e Slovan Bratislava, che, in caso di sconfitta, avrebbero pregiudicato pesantemente anche l’accesso agli spareggi da parte del Milan.
Nonostante Tammy non sia ancora riuscito a ritrovare la continuità che lo aveva contraddistinto nella prima annata in Italia, dunque, è assolutamente lecito affermare che il centravanti, con grande umiltà e spirito di adattamento, ha dato una grande mano in uscita dalla panchina, aiutando la propria squadra con il suo tempismo e la sua capacità di trovarsi nella posizione giusta al momento esatto.
E’ difficile, dunque, ragionare riguardo al suo futuro, il quale, al momento, sembra abbastanza connesso anche alle volontà della Roma nei confronti di Saelemaekers.
Chiamo io o chiami tu?
La situazione societaria e dirigenziale del Milan, ad oggi, è quantomai confusa e, a qualche settimana dall’avvio del calciomercato, questo non può che rappresentare un enorme problema, visto anche che i rossoneri, quest’estate, guardando verso la prossima stagione, dovranno di sicuro operare un profondo restyling della propria rosa.
L’intrigo di mercato di Tammy Abraham, incastrato tra il volere di due società, di conseguenza, non può essere un’operazione in grado di risolversi esclusivamente con un pronto intervento di una qualche figura che ne indirizzi l’andamento in un verso o nell’altro.
In questo momento, senza poter conoscere chi sarà realmente il direttore sportivo dei rossoneri a partire da Giugno, dunque, è molto complesso sbilanciarsi sul futuro del centravanti inglese ma, ascoltando i rumors che lo circondano, è probabile che il Milan tenti di accaparrarselo.
Ad oggi, sempre seguendo le voci che si rincorrono in questi giorni, il nodo più grande intorno all’avvenire del britannico riguarda il suo ingaggio, ritenuto, a ragion veduta, troppo alto per gli standard delle casse societarie meneghine, le quali non possono permettersi di stipendiare il numero 90 in questa maniera.
L’intenzione dei rossoneri, dunque, sarebbe sì quella di riconfermarlo anche per il prossimo anno, ma senza dubbio anche quella di diminuire notevolmente la sua busta paga, andando a fare spazio per gli altri acquisti che presumibilmente arriveranno durante questa calda stagione che ci attende.
Come già ripetuto anche in precedenza, però, queste sono definibili solo come “illazioni” ancora in attesa di vere certezze e, pertanto, sbilanciarsi eccessivamente rischia di essere sfacciato e fallace.
Non resta, quindi, che osservare i fatti e, a sei partite dalla conclusione della stagione, questi affermano che Abraham, al netto di alcuni difetti, si è dimostrato importante e, per questo, merita la riconferma.
Foto: facebook AC Milan.