Serie A, formazioni a confronto: il Verona di Juric, capace di sorprendere tutti in Serie A ed il Verona odierno di Zanetti.
Nel corso delle ultime stagioni, l’Hellas Verona ha vissuto diverse fasi tattiche e di identità calcistica sotto la guida di allenatori con stili molto differenti.
Tra queste spiccano le gestioni di Ivan Juric, che ha lasciato un segno indelebile tra il 2019 e il 2021, e quella attuale di Paolo Zanetti.
Analizziamo come questi due allenatori hanno influenzato la squadra, mettendo a confronto le loro filosofie di gioco ed il modo in cui hanno utilizzato il talento a loro disposizione.
Formazioni a confronto: Ivan Juric ed il suo Verona combattivo
Nella stagione 2019-2020 Ivan Juric prese le redini del Verona e rese gli scaligeri una delle sorprese di quel campionato facendogli raggiungere quota 49 punti da neo-promossa.
L’allenatore riuscì a trasformare un cantiere aperto quale era il Verona nella pausa estiva, in una squadra corta, compatta e volitiva.
Juric, allievo di Gian Piero Gasperini, introdusse un sistema di gioco basato su un pressing intenso ed organizzato, una difesa solida ed un centrocampo dinamico.
La formazione tipica di Juric era il 3-4-2-1, con un trio difensivo compatto e aggressivo ed un centrocampo che lavorava in modo costante per rompere il gioco avversario e ripartire velocemente.
Giocatori come Amir Rrahmani, Marash Kumbulla e Marco Faraoni divennero protagonisti, grazie alla loro capacità di sostenere una pressione costante sugli avversari.
A centrocampo, Sofyan Amrabat e Miguel Veloso combinavano fisicità e qualità tecnica garantendo così equilibrio tra fase difensiva e offensiva.
La principale arma offensiva utilizzata da Juric era costituita dalle ripartenze veloci, propiziate spesso sfruttando i movimenti senza palla di Mattia Zaccagni, Valerio Verre e Darko Lazović, che agivano alle spalle di una punta centrale di riferimento come Samuel Di Carmine, Gianpaolo Pazzini o Mariusz Stepinski.
La forza del Verona di Juric risiedeva nella sua intensità e nella capacità di rendere difficile la vita a squadre anche più attrezzate.
Nella stagione 2020/2021 L’Hellas Verona decise di confermare mister Juric, a cui è stato affidato il compito di ripetere quanto di buono fatto nella stagione precedente nonostante le cessioni eccellenti dei vari Kumbulla, Amrabat, Pessina, Borini e Rrahmani.
Dal mercato sono arrivati nuovi giocatori come Kalinic, Tameze, Ronaldo Viera, Barak, Colley, Magnani, Ceccherini, Ilic, Favilli e Benassi a cui spettava il compito di non far rimpiangere le cessioni.
Il Verona di Juric però, ha nuovamente impressionato tutti.
Pur privandosi in estate di pedine chiave gli scaligeri hanno messo la firma sul decimo posto.
Inoltre si sono concessi il lusso di strappare punti a turno a quasi tutte le big, dal Milan alla Juventus, dall’Atalanta al Napoli, fino alla Roma e alla Lazio.
Formazioni a confronto: Paolo Zanetti, un Verona più aggressivo
Con l’arrivo di Paolo Zanetti nell’attuale stagione, l’Hellas Verona ha subito un cambiamento importante.
Dopo l’esperienza all’Empoli, Zanetti ha portato al Verona una visione tattica più aggressiva e orientata al pressing, simile a quello visto nelle sue esperienze precedenti.
Zanetti predilige un calcio propositivo, cercando di costruire il gioco dalle retrovie e pressare alto per recuperare palla in zone avanzate del campo.
Il Verona spesso cerca giocate nello stretto e profondità, un tipo di gioco che Zanetti ha proposto a Empoli nella prima stagione con buoni risultati.
Ideale per lui avere giocatori abili nel portare il pressing sugli avversari, quindi atleticamente e mentalmente predisposti all’aggressione.
Confronto tattico: pressing e intensità vs equilibrio e controllo
La differenza principale tra i due approcci sta proprio nel modo in cui le squadre affrontano le partite.
Zanetti è noto per un calcio di pura intensità e ritmo, con giocatori instancabili in tutte le fasi del gioco.
Il Verona di Zanetti non ha paura di sbilanciarsi, ma questo talvolta porta a rischiare contro avversari più tecnici e capaci di superare il pressing.
Juric, al contrario, cercava di mantenere un equilibrio maggiore, sacrificando un po’ di intensità in fase offensiva per una maggiore solidità difensiva.
Il suo Verona tendeva a concedere meno spazio agli avversari, ma faticava talvolta a creare occasioni contro squadre ben organizzate.
Entrambi gli allenatori hanno dato un’impronta chiara e riconoscibile al club, portando in campo filosofie diverse.
Filosofie che potrebbero però rivelarsi ugualmente efficaci in base ai giocatori a disposizione e agli obiettivi stagionali.
Adesso il futuro dell’Hellas Verona dipenderà dalla capacità di Zanetti di coniugare solidità e capacità offensiva per proseguire il cammino in Serie A.
Foto: Instagram Hellas Verona.