Il nuovo acquisto della Juventus, dopo le prime convincenti prove, ha fatto riaffiorare alla mente dei tifosi un’ala del recente passato.
Portogallo e Brasile, dal quindicesimo secolo, sono legate da un filo invisibile ed al tempo stesso indissolubile, costituitosi durante anni e anni di migrazioni e colonizzazione.
Gli strascichi della dominazione lusitana nel paese del samba, infatti, sono ancora molto visibili in numerosi aspetti, primo fra tutti quello della lingua, la quale, con alcune differenze, è condivisa da entrambe le popolazioni dei due paesi.
La contaminazione, però, non si è fermata solo all’immediato aspetto linguistico, ma è proseguita anche in altre parti della vita quotidiana delle due nazioni, le quali, nonostante il Brasile sia diventato indipendente ormai un secolo e mezzo fa, rimangono profondamente legate.
Il calcio, come sempre, si dimostra continuamente essere un perfetto specchio del mondo in cui viviamo e, di conseguenza, spesso calciatori verdeoro e lusitani tendono ad assomigliarsi, sia a livello tecnico che come visione del gioco.
La venuta di Francisco Conceiçao alla Juventus, per esempio, ha fatto riaffiorare alla mente dei tifosi bianconeri un’altra grande ala del recente passato, proveniente proprio del Brasile, con il quale ha disputato il mondiale di Russia 2018.
La sua parabola italiana è stata abbastanza breve e nemmeno troppo memorabile, ma il suo talento e le giocate che fu in grado di produrre hanno stampato un marchio indelebile nella mente degli juventini, i quali ancora, quando si parla di Douglas Costa, tendono ad assumere un’aria sognante, in ricordo di quel giocatore imprendibile e, soprattutto, divertente da vedere.
L’esperienza di Douglas alla Juventus
L’avventura di Douglas Costa de Souza in Italia iniziò nell’estate del 2017, quando, dopo l’esperienza bavarese in Germania, venne preso in prestito dalla Juventus, reduce dalla seconda finale di Champions persa in tre anni.
Inizialmente, Max Allegri fece partire poche volte il brasiliano titolare, ma con il passare delle partite, l’ incredibile tecnica del ragazzo cominciò ad essere molto utile all’allenatore livornese, che, nella fase finale del campionato, lo preferì molte volte in attacco a Cuadrado, che venne arretrato in difesa.
Le premesse per la stagione 2018-2019, quindi, erano ottime, con i tifosi juventini che si divertivano a sognare un tridente offensivo stellare, composto dal nuovo arrivato CR7, da Dybala e, appunto da Douglas.
Complice anche dei problemi fisici, invece, le successive due stagioni non andarono bene soprattutto per i problemi comportamentali del ragazzo, che difficilmente riuscì a replicare le ottime prestazioni dell’annata iniziale.
Nel 2020, dopo la prima ondata di Covid-19 e il terzo scudetto vinto con i bianconeri, ritornò al Bayern Monaco, prima di tornare nella sua madrepatria al Gremio.
Conceiçao e Costa: differenze e somiglianze
Come detto, nonostante l’esperienza bianconera di Douglas non sia andata come sperato, il ricordo del brasiliano è ancora vividissimo all’interno della mente dei tifosi bianconeri.
Ciò che colpiva di lui era la sua capacità di cambiare passo istantaneamente, lasciando letteralmente sul posto il proprio marcatore, il quale risultava spesso inebetito dalla quantità di finte e dribbling del piccolo talento brasiliano.
A livello tecnico, mi sento di dire, quindi, che Douglas possa essere considerato più dotato di Francisco, il quale, però, dal canto suo, ha una maggiore propensione a coprire più campo, rendendosi maggiormente disponibile a correre in copertura per tutta la fascia.
Rispetto al carioca, poi, il figlio d’arte mette molta più intensità in campo, dove, almeno in queste prime gare disputate con la maglia bianconera, non si è sicuramente risparmiato, diversamente da Costa, che, a volte, sembrava quasi disinteressarsi della partita, concentrandosi solo nel momento in cui gli veniva recapitata la palla, pronto ad inventarsi qualche magia.
In questo, c’è da dire che i due calciatori tendono ad assomigliarsi: il primo pensiero di entrambi, infatti, non appena entrano in possesso di palla, è quello di cercare di saltare il proprio avversario per rendersi pericolosi, puntando molto sull’uno contro uno.
Questa peculiarità, talvolta, tende ad essere il loro tallone d’Achille, visto che, nelle giornate storte, hanno l’abitudine di incaponirsi contro la difesa che non riescono a battere, producendo numerose palle perse.
Quando sono sul pezzo, però, non c’è alcun dubbio riguardo al fatto che sia Douglas Costa che Francisco Conceiçao sono due dei giocatori più divertenti che si possano vedere.
Foto: instagram personale Francisco Conceiçao.