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Serie A, formazioni a confronto: Milan di Pioli vs Milan di Fonseca

Milan di Pioli vs Milan di Fonseca

Dopo la sconfitta di Firenze Paulo Fonseca è tornato a navigare in acque agitate: il confronto con il precedente Milan di Pioli è impietoso.

Primi mesi sulla panchina rossonera tutt’altro che positivi per Fonseca che sta facendo venire la nostalgia ai tifosi del Milan di Pioli.

Dopo la vittoria del derby contro l’Inter, il tecnico portoghese, sembrava aver ristabilito la situazione ma le sconfitte in Champions, sommate alla gara persa in campionato contro la Fiorentina, lo hanno rimesso totalmente in discussione.

Situazione di classifica a confronto dopo le prime sette giornate:

I rossoneri di Fonseca, in queste prime sette gare di Serie A, hanno racimolato lo scarno bottino di 11 punti.

Con Pioli in panchina, invece il Milan, nelle prime sette di campionato ha sempre raggiunto, almeno, i 14 punti: 17 punti nel 20/21, 19 nel 21/22, 14 nel 22/23 e 18 nel 23/24.

Per trovare un inizio peggiore di quello di Fonseca bisogna tornare alla stagione 19/20 quando sulla panchina del Diavolo sedeva Marco Giampaolo che, nelle prime sette gare, collezionò soltanto 9 punti.

Il Milan di Pioli, l’arrivo:

Arrivato ufficialmente il 9 ottobre 2019, Stefano Pioli, per quanto si è spesso discusso sul suo operato, ha cambiato, di fatto, la mentalità ai rossoneri risvegliando uno spirito assopito da anni.

Arriva a Milanello nel mentre di una vera e propria bufera dopo l’esonero di Giampaolo che era stato protagonista di ben quattro sconfitte nelle prime sei stagionali.

Una scelta quella di Pioli, quindi, nata inizialmente come ripiego, probabile a breve termine, che potesse traghettare i rossoneri per un tot prima di affidarla a qualche tecnico di maggiore esperienza.

Il tecnico parmigiano, invece, dimostrò fin da subito di essere una persona seria e con delle idee che non aveva nessuna intenzione di essere un tecnico di passaggio.

Il Milan di Pioli: idee, lavoro e successi

Pioli, infatti, iniziò da presto a lavorare per far tornare il Milan ad essere competitivo, prima di tutto in Serie A, dopo tanti, troppi, anni bui e conquistò alla sua prima stagione rossonera un sesto posto.

Da lì partì una vera e propria escalation di risultati positivi che piano piano ed a suon di vittorie e belle prestazioni hanno fatto tornare l’orgoglio ed il giusto prestigio alla società rossonera.

Percorso, quello di Pioli al Milan, quindi, che a discapito di qualche passaggio a vuoto, può essere considerato più che positivo ed una crescita continua.

Pioli, infatti, soprattutto alle sue prime due stagioni alla guida del Milan, non ha sicuramente avuto tra le mani la rosa più forte del campionato, piena di tante defezioni e calciatori non all’altezza della maglia indossata.

Una squadra che, a bocce ferme, era praticamente impronosticabile metterla davanti a tutti senza però considerare il gran lavoro svolto dietro le quinte da Pioli.

Il merito del tecnico è stato quello di riuscire a trasmettere psicologicamente ai suoi la voglia di vincere e la convinzione nei propri mezzi.

Lavoro mentale sui suoi ragazzi, quello di Pioli, che ha portato il Milan a spingersi oltre i propri limiti riuscendo a trasferire ai suoi il giusto mix tra coraggio e umiltà.

Il calcio offerto dai ragazzi di Pioli può essere definito come moderno e propositivo: frutto di una chiara identità di gioco trasmessa dal tecnico per tirare fuori il meglio da quello che aveva a disposizione.

Se volessimo riassumere il percorso del Milan di Pioli in tre tappe fondamentali esse sarebbero: il ritorno in Champions League del ’21, lo scudetto del ’22 dopo il testa a testa con i cugini dell’Inter e la qualificazione alle semifinali di Champions del ’23.

La prima formazione del Milan di Pioli:

Rileggendo oggi la rosa che trovò Pioli al suo arrivo al Milan, viene difficile credere i progressi che sia riuscito a fare il tecnico di Parma avendo a disposizione un gruppo di così dubbio valore.

Il parco portieri faceva affidamento ancora al gioiellino Gigio Donnarumma che come rincalzi aveva l’esperto attuale portiere del Como, Pepe Reina e il fratello di Gigio: Antonio Donnarumma.

Tra i difensori si poteva già leggere il nome di Theo Hernandez ma con dei compagni di reparto discutibili come Conti, Musacchio e Duarte oltre che Rodriguez, Romagnoli e Gabbia.

La linea mediana, di cui è rimasto attualmente solo Bennacer, poteva contare a se Kessiè, Biglia, Krunic e un giovanissimo Brescianini.

Trequarti e ali di cui facevano invece parte: Leao, Paquetà, Suso, Chalanoglu, Borini, Rebic e Piatek.

I numeri di Pioli al Milan:

198 partite alla guida dei rossoneri, per Stefano Pioli, con cui ha ottenuto 111 vittorie (56 %), 47 pareggi (23,7 %) e 40 sconfitte (20,3 %) segnando 354 reti e subendone 221.

L’odierna preoccupante situazione del Milan di Fonseca:

L’allenatore portoghese, dopo le ultime sconfitte contro Leverkusen e Fiorentina, è tornato nell’enorme vortice di dubbi della tifoseria rossonera.

La situazione ambientale odierna in casa Milan è delicatissima con Fonseca che rischia, ora, seriamente l’esonero: fatto che porterebbe risvolti negativi per il futuro del club.

Gli obbiettivi posti ad inizio anno sembrano, ora, ben lontani dalla possibilità di realizzazione e i tifosi rossoneri chiedono già a gran voce il cambio in panchina, stufi.

Durante questa sosta, il tecnico, dovrà lavorare sodo per ritrovare la quadra e sciogliere ogni nodo per uscire dalla crisi e salvarsi il posto.

Ci saranno riflessioni da fare, si pensa, soprattutto sul modulo utilizzato e l’approccio dei rossoneri: entrambi non ritenuti all’altezza per poter attuarre una fase difensiva importante.

Inoltre gli evidenti problemi nella gestione dello spogliatoio vanno risolti prima che il malumore si trasformi in una vera “valanga schiaccia tutti“.

Fonseca rischio esonero, il probabile sostituto:

Ibrahimovic e tifosi, in caso di esonero di Fonseca, avrebbero un’idea comune come successore in panchina del portoghese che farebbe felici tutti.

Il nome più in voga nell’ambiente rossonero è quello di Edin Terzic: l’ex tecnico del Borussia Dortmund.

Terzic, oltre ad essere giovanissimo, ha idee moderne ed innovative che si sposerebbero alla perfezione con il progetto del Milan.

L’ex BVB è stato capace, nella scorsa Champions League, di portare le vespe, sfavorite assolute della competizione, fino alla finalissima.

FOTO: Instagram Pioli

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