I giallorossi hanno fatto bene negli ultimi anni in Serie A, sia con Gotti che con D’Aversa; confrontiamo i due Lecce dei due allenatori
Il Lecce, tornato in Serie A da qualche anno ormai, ogni anno fa il suo e riesce a raggiungere l’obiettivo salvezza; che sia con Gotti o con D’Aversa in panchina, il club pugliese ha un progetto che punta sui giovani e sul bel gioco. Anche quest’anno, con Gotti alla guida dei giallorossi, l’obiettivo è la salvezza e il potenziale per rimanere in Serie A c’è. Tuttavia ci sono delle differenze tra quello che era il Lecce di D’Aversa e su quello dell’attuale tecnico Luca Gotti; proviamo a scoprirle assieme in modo tale da capire qual è il Lecce migliore tra i due.
Il Lecce di D’Aversa
Nel giugno 2023 approda a Lecce, firmando un contratto annuale, con opzione per una seconda stagione in caso di raggiungimento della salvezza. Dopo un ottimo girone di andata, nel girone di ritorno incappa in una crisi di risultati. A marzo viene sollevato dall’incarico all’indomani della gara casalinga persa contro il Verona.
La squadra di D’Aversa si presentava con un 4-3-3, perfetto per sfruttare il talento dei giocatori in rosa. Diversi i nuovi arrivi dal mercato estivo; Almqvist, Krstovic, Kaba, Rafia e Ramadani. Dalla primavera fu promosso Dorgu. Il direttore dell’area tecnica, Corvino, mise a disposizione di D’Aversa una rosa profonda. Il concetto alla base di questa scelta fu quello di sfruttare i cinque cambi e proporre un gioco intenso, che mette alla prova soprattutto mezzali, ali e terzini.
La proposta di gioco che quel Lecce ci mostrò era coraggiosa, con un calcio offensivo e che mette al centro pochi concetti tattici ma che vengono portati all’estremo: la squadra cercava costantemente di sviluppare gioco, soprattutto sulle fasce. Gli uomini di D’Aversa prediligevano possessi brevi e intensi, spesso diretti, a lunghi fraseggi palla al piede.
I giallorossi di Luca Gotti
Luca Gotti sostituisce D’Aversa, al momento dell’esonero di quest’ultimo, firmando un contratto trimestrale. Conduce la squadra salentina alla salvezza nella stagione 2023/2024 con tre giornate di anticipo e a fine annata rinnova il proprio contratto con i salentini fino al 2026.
Dopo un ottimo inizio di stagione, la corsa del Lecce verso la salvezza si è bloccata. I giallorossi sotto la guida di Gotti si sistema in campo con un 4-4-2: in porta il muro Falcone, piede destro, che viene da un’ottima stagione di debutto in serie A. In difesa i due terzini, Gallo e Gendray. I due centrali sono Pongracic e Baschirotto. A centrocampo troviamo Almqvist e Dorgu sugli esterni, mentre i centrali sono il capitano Blin e Ramadani. Le due punte sono Piccoli e Krstovic entrambi di piede destro. In fase di possesso il Lecce si posiziona con un 4-2-4, dove sono gli esterni di centrocampo che si alzano sulla linea degli attaccanti. In fase di non possesso si posizionano in un 4-4-1-1.
Il punto di forza del Lecce è sicuramente l’ottima qualità degli esterni offensivi, che sono bravi anche a ripiegare in fase difensiva quando è necessario. Mentre il punto debole della squadra di Gotti può assolutamente essere individuato nella poca precisione davanti alla porta.