Tutti i giorni news reali sul calcio
CalcioSport newsletter
Rimani aggiornato su tutte le novità della tua squadra
menù
Cerca
Close this search box.

Serie A, formazioni a confronto: Bologna, Motta VS Italiano

Bologna di Thiago Motta VS Bologna di Italiano: il confronto

Il Bologna che ha conquistato la Champions allenato da Thiago Motta o il Bologna della stagione in corso di Italiano? Ecco il confronto.

Durante la scorsa stagione, uno degli eventi più impronosticabili è stato sicuramente il campionato incredibile dei Bologna.

Thiago Motta è stato colui che ha permesso tutto ciò, trasformando dei giocatori buoni in fenomeni veri e propri.

Al termine della stagione i felsinei hanno raggiunto una storica qualificazione in Champions League e le strade tra la squadra rossoblù e il tecnico si sono separate.

A raggiungere la panchina del Bologna è stato Vincenzo Italiano, autore di ottime annate a Firenze.

Con la Fiorentina ha giocato tre finali (due di Conference League e una di Coppa Italia) perdendole tutte, ma esprimendo un calcio offensivo e moderno.

Il Bologna ha puntato su di lui anche per dare una sorta di continuità al progetto, siccome in molte cose i due allenatori si somigliano.

Staremo a vedere se i risultati saranno simili, per adesso concentriamoci sul confronto tra queste due versioni del Bologna.

Le formazioni a confronto (Bologna di Italiano VS Bologna di Motta)

Siccome è difficile trovare una formazione tipo, soprattutto per Thiago Motta, saranno indicati i vari ballottaggi.

Formazione tipo Bologna Thiago Motta (2023/2024):

Modulo(4-2-3-1): Skorupski /Ravaglia- Posch/De Silvestri, Beukema/Lucumi, Calafiori, Kristiansen/Lykogiannis – Aebischer/Fabbian, Freuler – Orsolini, Ferguson, Ndoye/Saelemaekers – Zirkzee.

Formazione tipo Bologna Vincenzo Italiano (2024/2025)

Modulo(4-2-3-1): Skorupski/Ravaglia- Posch, Beukema/Lucumi, Erlic/Casale, Lykogiannis/Miranda – Moro/Ferguson*, Freuler – Orsolini, Aebischer/Fabbian, Ndoye – Castro. 

Le differenze tra le due formazioni sono poche ma importantissime, se non fondamentali.

I due uomini che sono presenti negli 11 di Thiago Motta ma non in quelli di Italiano sono forse i due perni del miracolo Bologna.

Il primo è Riccardo Calafiori, sostituito con Erlic e Casale, difensori affidabili, ma non al suo livello e con caratteristiche molto diverse.

Per quanto riguarda la questione attaccante, Joshua Zirkzee è stato ceduto al Manchester United.

Il sostituto sulla carta era stato individuato in Dallinga, attaccante tra l’altro sempre olandese.

Il numero nove titolare invece è ora quello che era il panchinaro di Zirkzee, ovvero Santiago Castro, che tanto bene sta facendo nelle prime di campionato.

Le caratteristiche sono molto diverse, sia di stazza che tecniche, ma l’argentino sembra essere l’uomo giusto per Vincenzo Italiano.

Sulla carta la squadra di quest’anno inevitabilmente è meno competitiva, ma nel calcio mai dire mai.

Il modo di stare in campo nelle due versioni del Bologna

Seppur si parli di due allenatori con tante cose in comune, come l’atteggiamento che si vuole avere in campo, ci sono anche delle differenze.

Partendo dalle cose che si somigliano, la prima è sicuramente la voglia di dominare la partita giocando ad un ritmo elevato.

I fondamentali del tipo di calcio offerto dai due sono: pressing alto e organizzato, ritmo elevato con tocchi di prima, attacco della profondità, movimenti senza palla, e difesa alta.

I movimenti sono fondamentali anche nei difensori centrali, tant’è che osservando la heatmap di Calafiori l’anno scorso tutto sembra fuorché un difensore, mentre Italiano a Firenze ha avuto Martinez Quarta che ha svolto anche compiti offensivi, non a caso ha segnato cinque reti la passata stagione.

Un’altra importante analogia tra i due è il ruolo e la posizione del centravanti, che molte volte si trova all’altezza del centrocampo e deve essere bravo a legare il gioco.

La differenza principale invece tra i tecnici è che Vincenzo Italiano utilizza molto l’ampiezza del campo, con le ali e i terzini molto larghi, mentre Thiago Motta predilige il gioco nello stretto con tutti i calciatori vicini tra loro nella parte centrale del campo.

Tutto questo si può osservare facilmente dalle posizioni medie in campo dei calciatori.

Un particolare in cui possono migliorare entrambi è sicuramente la pericolosità delle azioni offensive, che a volte essendo troppo articolate, vengono rese vane dalle difese avversarie.

Insomma, si parla di due allenatori simili per la maggior parte degli aspetti ma con qualche differenza.

Foto: Instagram Orsolini

Rimani Connesso

Serie A nel cuore

Scegli la tua squadra del cuore e ricevi settimanalmente le news più importanti del tuo club!

Serie A nel cuore

Scegli la tua squadra del cuore e ricevi settimanalmente le news più importanti del tuo club!

Collabora con noi

Vuoi scrivere per CalcioSport.com ?

Compila i campi qui sotto e verrai contattato. 

Carica il tuo Curriculum VItae
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore