Un’Italia campione d’Europa, più esperta e brillante contro un’Italia giovane, ricca di talenti e vogliosa di dimostrare. Confrontiamo le nazionali di Mancini e Spalletti
Sono passati esattamente 3 anni dai due europei disputati, Euro 2020 (giocato nell’estate 2021 ed Euro 2024 che ha avuto luogo quest’estate). Queste due edizioni verranno prese come punto di riferimento temporale in quest’analisi tra le due nazionali.
Nonostante il tempo sia relativamente breve, le due squadre sono cambiato nella quasi totalità. Con Spalletti è stato aperto un nuovo ciclo, fatto di giovani e nuove idee, un po’ sul modello Napoli.
I risultati verranno col tempo, anche perché non si può di certo essere soddisfatti del cammino avuto a nell’ultimo Europeo: usciti agli ottavi di finale contro la Svizzera con una prestazione pessima.
Ieri sera è arrivato un pareggio con il Belgio, frutto di un primo tempo dominato compromesso dall’espulsione di Pellegrini. Nella seconda frazione gli ospiti prendono coraggio e trovano il definitivo 2-2. Partita che denota ancora la fragilità di questo gruppo, che manca ancora un po’ di concentrazione.
L’Italia di Mancini
Questa nazionale rientrerà tra le più amate per la conquista di Euro 2020, un ricordo indelebile in un periodo non dei migliori per via della pandemia e degli strascichi che ha lasciato in tante famiglie italiane. Questo successo porta con sé un valore affettivo speciale, avendo permesso di tornare a gioire tutti insieme.
Quella di Mancini non fu la nazionale del 2006 in termini di qualità della rosa, ma includeva la presenza di una vecchia guardia e di ragazzi nuovi alle loro prime apparizioni in un competizioni di grande importanza, coloro che attualmente sono i pilastri della nazionale di Spalletti.
Ci si riferisce al blocco composto dai vari Chiellini, Bonucci, Jorginho, Verratti, Immobile e Insigne, mentre per i nuovi si intendono Donnarumma, Di Lorenzo, Spinazzola, Barella, Pessina e Chiesa. Quest’ultimi erano già nel giro della nazionale, ma non hanno mai avuto l’opportunità di calcare palcoscenici come un europeo e un mondiale.
I convocati per Euro 2020:
Portieri: Gianluigi Donnarumma (Milan), Alex Meret (Napoli), Salvatore Sirigu (Torino).
Difensori: Francesco Acerbi (Lazio), Alessandro Bastoni (Inter), Leonardo Bonucci (Juventus), Giorgio Chiellini (Juventus), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Emerson Palmieri (Chelsea), Alessandro Florenzi (Psg), Leonardo Spinazzola (Roma), Rafael Toloi (Atalanta).
Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Bryan Cristante (Roma), Frello Jorge Luiz Jorginho (Chelsea), Manuel Locatelli (Sassuolo), Lorenzo Pellegrini (Roma), Matteo Pessina (Atalanta), Marco Verratti (Psg).
Attaccanti: Andrea Belotti (Torino), Domenico Berardi (Sassuolo), Federico Bernardeschi (Juventus), Federico Chiesa (Juventus), Ciro Immobile (Lazio), Lorenzo Insigne (Napoli), Giacomo Raspadori (Sassuolo).
Formazione titolare:
ITALIA di Roberto MANCINI (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini, Spinazzola; Barella, Jorginho, Verratti; Chiesa, Immobile, Insigne
Come giocava l’11 di Mancini?
Il modulo 4-3-3 sfruttava molto il centrocampisti e la loro capacità di palleggiare in modo efficacie. In fase di impostazione la squadra si dispone a 3. Il terzino gioca molto alto e permette all’esterno offensivo di accentrarsi.
In questo caso Insigne e Bernardeschi, giocatori che di loro amano chiedere palla sui piedi e puntare l’uomo, scendono sulla trequarti campo e dialogano con i centrocampisti, senza dare particolari punti di riferimento e spesso giocando di prima. Spesso i loro tocchi son di prima, in modo da velocizzare l’azione.
I dati sul possesso palla sono notevoli: 67% possesso palla e 89% precisione passaggi (dati delle 3 partite di qualificazione a Euro 2020).
Un’altra strategia importante per Mancini è il lancio lungo del difensore. Esso può andare a ricercare l’esterno alto in modo diretto oppure sfruttare un movimento a venire incontro della prima punta per servire l’esterno nella zona di campo libera.
In fase difensiva gli azzurri del Mancio non sono grandi pressatori, si limitano ad attaccare l’avversario solo quando arriva nella zona del centrocampo. Il modulo in questo caso diventa un 4-5-1 con un sacrificio degli esterni alti.
La nuova Italia di Spalletti
Spalletti per Euro 2024 ha fatto molto discutere per alcune scelte nei convocati (Fagioli, squalificato per la quasi totalità della stagione e Raspadori, giudicato non all’altezza) escludendo Ricci, Orsolini e in porta Provedel.
L’andamento nella competizione fu altamente deludente: dopo la prima vittoria con l’Albania che diede qualche speranza, ci fu il crollo totale con la Spagna e il pareggio in extremis con la Croazia. In tutto ciò gli azzurri riuscirono a qualificarsi come seconda forza del girone, nonostante prestazioni alquanto sottotono.
Ecco poi che arriva il colpo di grazia dell’eliminazione con la Svizzera e qui seguono diverse riflessioni sull’operato del Ct, giudicato troppo sicurò di sé e ancora sulle ali dell’entusiasmo per la sua vittoria a Napoli.
Ora siamo giunti alla seconda sosta nazionali ed è una buona occasione per studiare ancora di più la nuova nazionale e il suo percorso. Osserviamo di seguito i convocati e la formazione titolare.
I convocati per la sosta di Novembre in occasione della Nations League:
Portieri: Michele Di Gregorio (Juventus), Gianluigi Donnarumma (Paris Saint Germain), Guglielmo Vicario (Tottenham)
Difensori: Alessandro Bastoni (Inter), Raoul Bellanova (Atalanta), Alessandro Buongiorno (Napoli), Riccardo Calafiori (Arsenal), Andrea Cambiaso (Juventus), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Matteo Gabbia (Milan), Caleb Okoli (Leicester), Destiny Udogie (Tottenham)
Centrocampisti: Nicolò Fagioli (Juventus), Davide Frattesi (Inter), Lorenzo Pellegrini (Roma), Niccolò Pisilli (Roma), Samuele Ricci (Torino), Sandro Tonali (Newcastle)
Attaccanti: Lorenzo Lucca (Udinese), Daniel Maldini (Monza), Giacomo Raspadori (Napoli), Mateo Retegui (Atalanta)
Lorenzo Lucca chiamato al posto di Moise Kean per via della lombalgia.
Formazione titolare:
ITALIA di Luciano SPALLETTI (3-5-1-1): Donnarumma; Di Lorenzo, Bastoni, Calafiori; Cambiaso, Frattesi, Ricci, Tonali, Dimarco; Pellegrini; Retegui.
Come gioca l’11 di Spalletti?
Dopo che l’applicazione del 4-3-3 ha portato a disastri a Euro 2024, mister Spalletti ha deciso di puntare sulla difesa a 3 e sull’esplosività degli esterni. La rosa dell’Italia dispone di ottimi interpreti del ruolo a tutta fascia: Bellanova, Dimarco, Cambiaso e Udogie. L’idea di base è quella di voler sempre avere il controllo del gioco.
In fase di possesso palla, gli azzurri impostano dal basso con Ricci che si abbassa sulla linea dei difensori centrali andando a comporre uno schieramento a 4. La stessa cosa la fa il trequartista Pellegrini, anche lui che scende al livello die centrocampisti svariando continuamente la sua posizione.
Come abbiamo detto prima gli esterni sono molto importanti e spesso di vanno a ricercare proprio loro. Una volta in possesso della sfera, la mezz’ala si inserisce portando con sé l’uomo avversario e liberando spazio per puntare il centro del campo. A questo punto l’esterno in questione ha tutto il tempo per decidere la giocata migliore da effettuare.
Altra giocata tipica è il lancio lungo del difensore a cercare il movimento dell’attaccante in profondità. Non sempre riesce perfettamente, ma l’opportunità è quella di salire con tutta la squadra e andare a fare pressione cercando di recuperarla sulle seconda palla. Nel mentre si butterà in profondità anche una delle due mezz’ali.
In fase di non possesso si effettua un pressing a un tocco, andando a prendere subito l’uomo addosso. Uno dei difensori a 3 sale a centrocampo, mentre l’esterno a 5 scende momentaneamente a fare il terzo.