Avvio in salita per Soulé ancora a secco di gol e assist. Ecco come Juric può far rendere al meglio l’argentino.

Arrivato in Estate per 26 milioni +4 di bonus, ci si aspettava tantissimo dall’ex Frosinone. Accolto a Fiumicino da migliaia di tifosi l’argentino deve ancora dimostrare tutto il suo talento.

L’avvio complicato della stagione giallorossa sicuramente non ha aiutato Soulé, vittima anche lui del grande alone di negatività che circonda Trigoria.

Voluto fortemente da Daniele De Rossi come esterno del 4-3-3, Matias si è immediatamente dovuto adattare ad un nuovo sistema di gioco. Lo stesso De Rossi infatti già con il Genoa aveva cambiato modulo, adottando una difesa a 3 con due punte.

In un sistema del genere, Soulé oltre a non trovare spazio, venendo superato nelle gerarchie da giocatori come Dybala e Baldanzi, più funzionali per giocare vicino alla punta, si trova anche in grandissima difficoltà.

Nella passata stagione a Frosinone, si è visto chiaramente come la bravura di Soulé stia nella sua capacità di saltare l’uomo per poi accentrarsi. A quel punto, servire il compagno sulla “piccola profondità” o tirare in porta è la naturale conseguenza.

Nella scorsa stagione infatti Soulé è stato primo in Serie A per passaggi filtranti alle spalle della difesa. Un dato eloquente, che mostra la grande capacità dell’argentino di trovare i propri compagni tra le linee.

Tuttavia, in un sistema tattico come quello adottato recentemente da Juric, l’ex Juventus fa molta più fatica.

Le difficoltà di Soulé

Per un giocatore come lui, “innamorato” del pallone, giocare dentro al campo risulta molto più difficile. Sulle fasce, con i piedi a pestare la linea di bordocampo, una volta saltato l’uomo, l’argentino aveva davanti a sé molto più spazio per attaccare la profondità.

Giocando per vie centrali invece, spesso spalle alla porta, Soulé si trova raddoppiato, triplicato, e finisce per perdere il pallone. Schierato dal primo minuto contro Venezia e Monza, in entrambe le gare è stato il peggiore in campo.

Un assetto tattico di questo tipo, e un sistema che non predilige l’ampiezza, danneggia senza dubbio il giocatore argentino, coccolato da Juric in conferenza stampa, ma già oggetto di critiche da parte dei tifosi.

Le pressioni in una squadra come il Frosinone sono ben diverse da quelle che il giocatore sta affrontando a Roma. Ma il denaro investito su di lui in Estate, e le statistiche della passata stagione, 11 gol e 4 assist, obbligano l’argentino a dare risposte sul campo.

Come risolvere l’ “equivoco tattico”

Rivitalizzare il talento argentino è uno degli aspetti su cui Juric dovrà maggiormente lavorare nel corso della pausa nazionali. Se vogliono uscire dal momento di difficoltà i giallorossi avranno infatti bisogno di tutto il talento di cui dispongono, puntando tutto sulla coppia argentina.

La convivenza tra Matias Soulé e Paulo Dybala potrebbe infatti essere la chiave di volta per risollevare la stagione della Roma. A differenza di quanto si possa comunemente pensare, i due giocatori sono meno simile di quanto sembra.

Molto più simile a Dybala è ad esempio Baldanzi, mentre Soulé predilige altre zolle del campo rispetto al numero 21. Ecco dunque che un sistema come il 3-4-3, o un ritorno alla difesa a 4, con un 4-2-3-1, potrebbe permettere a Juric di schierare in campo i due fuoriclasse.

In un 4-2-3-1, con Dybala nel ruolo di trequartista, e Soulé a giocare sugli esterni, l’ex Frosinone sarebbe svincolato da quei compiti che al momento lo mettono in difficoltà. Dybala al contrario, ama abbassarsi e venire a giocare dentro al campo, rimanendo quindi per vie centrali.

Un modulo sicuramente lontano dal 3-4-2-1 di Juric, ma che potrebbe rappresentare la svolta per una Roma in difficoltà. L’allenatore croato è chiamato a trovare la quadra, perché la panchina inizia a scottare, e nuovi stravolgimenti non sono impossibili da immaginare.