Nella puntata di oggi di Open Var, andremo ad analizzare tutti gli episodi dubbi avvenuti in questa ricca settima giornata.

Possiamo definire la giornata appena trascorsa un vero e proprio flop a livello arbitrale. Tante decisioni sbagliate in campo che hanno costretto il Var ad intervenire molteplici volte, generando numerose perdite di tempo.

Come sempre abbiamo rimarcato ad Open Var, lo strumento deve essere un aiuto per l’arbitro e l’auspicio è quello di usarlo il meno possibile, ma in questa giornata non è successo nulla di tutto ciò.

Andiamo ad analizzare uno ad uno tutti i contatti dubbi avvenuti nel corso di questa settima giornata: ce ne sono tantissimi.

Open Var, gli episodi di Juve-Cagliari

Partiamo con la partita più discussa fra tutte, Juve-Cagliari ci ha regalato ben 2 On field Review ed altre polemiche relative al rosso a Conceicao.

Andando in ordine cronologico, circa al quarto d’ora del primo tempo la Juve batte un calcio d’angolo, la spizza Gatti di testa ma palla fuori e Scuffet pronto a battere.

Marinelli dice di aspettare perché c’è un controllo al Var, effettivamente il colpo di testa di Gatti viene deviato da un braccio di Luperto non in posizione congrua e ciò porta all’assegnazione del penalty.

Seppur sia un rigore assurdo e che vada contro la fisica del calcio, regolamento alla mano è corretto proprio perché il giocatore “rende sé stesso più grande”, di conseguenza qui la volontà o meno non conta e non punisce il gesto con un penalty senza alcun provvedimento disciplinare.

Tutto tranquillo fino agli ultimi minuti del match, il Cagliari entra in area bianconera e Douglas Luiz calcia nettamente l’avversario senza toccare il pallone.

Incredibile svista di Marinelli e del suo assistente che non notano nulla, è il Var a doverlo richiamare al monitor e solo lì prende la decisione giusta.

Più curioso quanto succederà pochi minuti dopo, appena dopo aver ripreso il gioco, Conceicao si invola in area di rigore, si vede una mano del dipendente del Cagliari sulla spalla di Conceicao che cade, l’arbitro fischia per ammonirlo ed espellerlo essendo il secondo giallo.

Situazione sicuramente non da rigore perché il contatto non è così forte, ma comunque c’è, non è una simulazione proprio perché c’è una mano sulla spalla del portoghese: è un contatto non da rigore ma che in corsa può provocare la perdita dell’equilibrio, dunque giusto non assegnare il penalty ma incredibilmente sbagliato ammonire per simulazione.

Gli altri episodi

In Bologna Parma, quest’ultimo rimane in dieci per espulsione di Coulibaly, avvenuta al monitor: l’arbitro era Di Bello.

Al minuto 52 l’arbitro punisce Coulibaly con un giallo a causa di un intervento duro su Ndoye, viene però richiamato al Var Di Bello per rivedere la sua decisione.

Lì si vede chiaramente una forte intensità da parte del difensore del Parma, e seppur il contatto non sia alto, la forte intensità classifica questo intervento come “grave fallo di gioco” e di conseguenza meritevole di un cartellino rosso.

Infine, in Monza-Roma sul finire del match i giallorossi reclamano un calcio di rigore per fallo del difensore del Monza su Baldanzi.

La palla è alta a spiovente, entrambi i giocatori guardano la palla e il difendente per giocare il pallone non si rende conto della presenza di Baldanzi e con una spallata e un piccolo pestone fa cadere Baldanzi.

Che Baldanzi si sia lasciato cadere è fuori discussione, detto ciò analizziamo l’episodio descritto. La componente principale e’ la voglia di entrambi di giocare il pallone.

Il difendenti neanche con la coda dell’occhio guarda Baldanzi e perciò non si rende conto di dove sia e gli finisce addosso, è un episodio negligente.

Detto ciò, infine, se La Penna avesse dato rigore, a nostro avviso, il Var non avrebbe richiamato l’arbitro essendo che comunque un pizzico di imprudenza c’è.