L’Hellas vince il primo derby veneto di stagione. A nulla serve il gol lampo di Oristanio, che è la vera minaccia principale del Venezia.
La partita
L’avvio di gara è ad alta intensità. Al 2′ minuto c’è un calcio d’angolo per gli ospiti e Oristanio di testa firma il suo primo gol stagionale, interrompendo un digiuno che durava dal gol al Lecce dello scorso gennaio.
Il Verona reagisce subito. Sfiora il palo con Lazovic, poi pareggia al 9′ minuto con il terzo gol in campionato del danese Tengstedt su assist di Mosquera.
Fino all’intervallo il match si gioca ad un ritmo forsennato, con i padroni di casa vicini al vantaggio con Mosquera e gli ospiti ad avere due buone occasioni con Haps e Doumbia, alla prima da titolare in mezzo al campo.
In avvio di ripresa è ancora il Venezia a impegnare la difesa del Verona, con Montipò che respinge a mani aperte il destro dal limite di Busio.
Ancora una volta la risposta dell’Hellas arriva da un colpo di testa di Magnani su angolo di Lazovic, e gli ospiti si salvano con qualche difficoltà.
Il derby veneto inizia a scendere di tono. Le squadre respirano un pochino, i tecnici provano a far girare a proprio vantaggio la contesa con le armi che hanno in panchina,
Al 60′ Di Francesco mette dentro più qualità con Zampano e, soprattutto, Ellertsson.
Zanetti risponde al 65′, alleggerendo l’attacco con Kastanos che sostituisce Mosquera. E questo si rivelerà il cambio decisivo perché il cipriota ci mette lo zampino nella rete del vantaggio.
La sfida non ha più il ritmo altissimo del primo tempo.
Un destro di Duda impegna a terra Joronen. Poi è Livramento con un destro a giro a sfiorare la traversa. I padroni di casa mantengono l’iniziativa, con il Venezia che si difende con ordine, senza però ripartire.
Così Di Francesco toglie Pohjanpalo e Oristanio per Gytkyaer e Yeboah. Zanetti, ancora una volta, risponde al collega con Sarr e Dani Silva al posto di Livramento e Duda.
Il Verona si scuote, e Tengstedt con un tirocross supera Joronen, ma non Zampano che rinvia in extremis.
All’81’, l’Hellas completa la rimonta.
Angolo di Lazovic molto profondo sul secondo palo dove spunta Kastanos che la rimette verso la porta del Venezia, ma Joronen smanaccia e la sua papera fa carambolare il pallone nella propria porta.
Zanetti si aggiudica il derby veneto
I motivi della vittoria scaligera possono ricondursi, in parte, anche alle scelte tattiche di Zanetti.
Non che queste arrivino per particolari meriti. L’Hellas in queste prima giornate ha cambiato quasi sempre sistemi di gioco e interpreti, segnale che Zanetti non ha, o aveva, le idee chiare.
Il 4-4-2 proposto ieri sera però sembra aver dato al Verona, a differenza delle partite precedenti, un buon equilibrio che ha permesso ai gialloblu di subire le avanzate dei cugini arancioneroverdi senza troppi patemi.
Inoltre l’esperimento dell’attacco a due con Mosquera e Tengstedt ha funzionato abbastanza bene.
Il danese giocando più da seconda punta trova molti spazi dai quali far partire azioni e sostiene bene le scorribande dei padroni di casa.
Ne beneficia anche Mosquera che non si pesta i piedi a vicenda col compagno e agisce da centravanti, fornendo l’assist, anche se forse involontario, per il gol del pari.
Con l’entrata in campo di Kastanos al posto di Mosquera è cambiato l’interprete ma non l’efficacia. Il cipriota ha risposto presente e la sua fantasia ha dato vitalità a una partita che si stava bloccando.
Dunque bravo Zanetti a proporre un Verona compatto ma al contempo capace di creare una moltitudine di occasioni davanti. Bravo anche a capire l’andazzo del match e fare i cambi giusti nei ruoli giusti.
La vittoria finale del derby veneto arriva forse anche con un pizzico di fortuna, ma la fortuna aiuta gli audaci, e il Verona di ieri si può dire che lo è stato.
Il rischio però, dato il percorso svolto fin qui dagli scaligeri, è che possa trattarsi dell’ennesimo esperimento da parte di Zanetti.
L’augurio però è che il tecnico si sia convinto del buono mostrato dalla prestazione di ieri e dia continuità a questo tipo di formazione.