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Elfsborg Roma, prima sconfitta per Juric: cosa ha sbagliato

Prima sconfitta per Juric contro l'Elfsborg

Il primo passaggio a vuoto della gestione Juric arriva in Europa League contro l’Elfsborg. Vediamo insieme cosa non ha funzionato.

Prima sconfitta di Juric contro l’Elfsborg

La Roma di Ivan Juric ieri sera ha subito una sconfitta alquanto inaspettata contro l’Elfsborg, perdendo 1-0 nella seconda giornata di Europa League giocata alla Boras Arena.

Questo risultato, oltre che a rappresentare la prima battuta d’arresto per il tecnico croato sulla panchina giallorossa, suscita nei tifosi e nella società anche molto disappunto riguardo alla prestazione della squadra e del tecnico in generale, dall’atteggiamento mostrato in campo alle scelte tattiche adottate.

Innanzitutto, partiamo analizzando cosa è mancato alla formazione capitolina in termini di atteggiamento.

L’atteggiamento della Roma

L’atteggiamento della Roma in primis, ha sicuramente gravato fortemente sulla prestazione di quest’ultima.

Sin dai primi minuti infatti, i giallorossi hanno mostrato grandi difficoltà nel prendere in mano il gioco, nel mantenere la concentrazione e nel mostrare la determinazione necessaria per portarsi a casa i tre punti, specialmente in una trasferta europea insidiosa come questa.

Inoltre, la mancanza di aggressività nel pressing e una certa lentezza nel recupero palla hanno permesso agli avversari più di qualche occasione pericolosa, cosa che, a priori, non ci si aspettava potesse accadere.

In particolare, il primo tempo è stato caratterizzato da una serie di errori individuali e collettivi, e, per quanto fortuito, quello di Baldanzi nella propria area di rigore spicca su tutti.

Tale errore ha infatti concesso il vantaggio all’Elfsborg con Baidoo su rigore, permettendo a sua volta agli svedesi di chiudersi e aspettare impazientemente il triplice fischio di Tohve.

In aggiunta, anche l’approccio mentale alla partita sembra essere stato un fattore determinante, in negativo chiaramente. Infatti, i giocatori hanno spesso mostrato segni di frustrazione quando le cose non andavano come previsto e, questa mancanza di serenità e lucidità, si è quindi tradotta in scelte affrettate e in un gioco poco brillante.

Volendo riassumere, la mancanza di lucidità ha pesato eccome sulla partita della Roma, e, i cambi di Juric nel secondo tempo, non sono bastati a ristabilirla completamente, o almeno a sufficienza per ribaltare il risultato a proprio favore.

A proposito di Juric, vediamo invece cosa ha sbagliato il croato dal punto di vista tecnico-tattico.

I problemi dal punto di vista tecnico-tattico

Dal punto di vista tattico, Juric ha dovuto affrontare diverse difficoltà nella gestione del gioco della sua squadra, a partire dalla scelta del modulo, un 3-4-2-1, che non ha saputo sfruttare al meglio le caratteristiche dei giocatori schierati, come si era già visto con il Venezia nonostante la vittoria.

Tale assetto infatti, non è riuscito a garantire la necessaria fluidità nel gioco, risultando prevedibile e facilmente leggibile dalla difesa avversaria, la quale, per un’intero tempo di gioco, è riuscita a mantenere senza troppi problemi il vantaggio acquisito a un minuto dall’intervallo.

Un altro aspetto critico oltre all’inefficacia offensiva, è stata la gestione delle transizioni difensive.

La Roma, per l’appunto, ha spesso subito contropiedi letali, mostrando vulnerabilità quando gli avversari cercavano di ripartire e impegnando più di qualche volta il serbo Svilar.

Tornando invece alla fase offensiva, la mancanza di incisività è stata evidente, dato che, nonostante alcune buone occasioni come quelle di Pellegrini e Pisilli, la squadra ha faticato a dimostrarsi sufficientemente pericolosa, complice anche la scarsa partecipazione dei terzini alla manovra offensiva.

Nella seconda metà della partita Juric ha provato a ribaltare la partita con alcuni cambi strategici, inserendo giocatori come Dybala e Pellegrini che hanno portato maggiore qualità e creatività nella fase d’attacco.

Tuttavia, ciò non è bastato a trovare il pareggio, né tantomeno la vittoria sperata, anche per merito dello stesso Elfsborg che si è chiuso efficientemente nella propria metà campo, mostrando una strenua resistenza alle percussioni giallorosse.

Un clamoroso passaggio a vuoto insomma quello di Juric, che dovrà ad ogni costo rialzarsi da questa sua prima rovinosa caduta, e continuare a lavorare per risolvere i sopracitati problemi, che, partita dopo partita, si stanno facendo sempre più evidenti.

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