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Lipsia-Juve, partita affascinante e insidiosa: precedenti e statistiche

Lipsia, prima volta per la Juve.

Questa sera, alla Red Bull Arena, la Vecchia Signora affronterà per la prima volta il Lipsia, un avversario insidioso e da temere.

La Champions League, perfino quando si chiamava ancora “Coppa dei Campioni”, è da sempre un lungo percorso ad ostacoli, la cui particolarità sta proprio nell’imprevedibilità di questi ultimi.

Una normale gara ad ostacoli di atletica, infatti, presenta degli sbarramenti fissi, di cui i corridori conoscono le caratteristiche e l‘esatta locazione sulla pista, in modo da essere preparati a saltarli.

La massima competizione europea, invece, è un tracciato molto oscuro, di cui, al massimo, si vede, o meglio, si sogna il luminoso arrivo, ossia la conquista della Coppa dalle Grandi Orecchie.

Tutto ciò che c’è nel mezzo, di conseguenza, è nascosto da un velo ombroso, che non permette di scorgere con certezza quali siano le reali insidie che si frappongono fra le squadre e la vittoria finale.

L’abilità di tutte le varie partecipanti a questo evento, quindi, sta nel farsi trovare preparate ad ogni evenienza, “aspettandosi”, citando un famoso film, “l’inaspettato” ancora prima che ne si possano conoscere le fattezze.

Ecco, dunque, la prova che aspetta Thiago Motta e la sua Juventus questa sera a Lipsia, contro una squadra giovane che, nelle prime uscite, ha fatto intravedere delle ottime qualità, piegandosi solo nell’esordio in Champions al Wanda Metropolitano contro i Colchoneros.

Ci vorrà sicuramente una Vecchia Signora attenta e spietata, proprio come nella prima gara stagionale in Europa contro il malcapitato PSV Eindhoven, rispedito in Olanda con tre reti sul groppone.

Al Lipsia, dunque, il compito di ostacolare la corsa dei bianconeri, che, dalla loro fondazione, non hanno mai incontrato i tedeschi.

Le statistiche del Lipsia

Fra tutte le voci numeriche con la quale si può provare a descrivere la compagine allenata da Marco Rose, quella che salta di più all’occhio, riferendosi solo a questo inizio di campionato, è indubbiamente il numero di gol segnati.

I teutonici, nelle otto gare disputate fra Bundesliga, Coppa di Germania e Champions, hanno infatti siglato ben 16 reti, piegando anche la retroguardia dei campioni in carica del Bayer Leverkusen, schiantato in casa propria 2 a 3.

Il dato di maggiore rilevanza, però, nonostante discenda comunque da quello appena snocciolato sopra, è la media gol della squadra della Red Bull, la quale riesce ad andare in rete esattamente due volte a partita, facendo male anche alle difese più attente.

I maggiori fautori di questa preoccupante, per gli juventini, statistica sono le due punte che, di solito, Rose schiera fin dall’inizio, fidandosi delle loro capacità.

Lois Openda e Benjamin Sesko, infatti, sono due tra i prospetti più interessanti che il calcio europeo può offrire in questo momento e, tra l’altro, sono calciatori dalle qualità molto compatibili.

Se il belga è un attaccante veloce, capace anche di arretrare per ricoprire il ruolo di seconda punta, Sesko è un centravanti sicuramente mobile, ma anche di stazza, oltreché di enorme tecnica, dimostrata ampiamente ad Euro 24 con la sua Slovenia.

Oltre a loro due, poi, ci sono anche i due calciatori che si muovono, almeno stando al modulo iniziale, sulle fasce laterali, ricoprendo la posizione di quarti di centrocampo, ossia i giovani Xavi Simons ed Antonio Nusa, i quali, durante la gara, tendono a salire tanto da trasformare il 4-4-2 di partenza in un vero e proprio 4-2-4, simile a quello del Milan.

Gioventù e tecnica, dunque: un mix che la Juventus deve temere.

Senza paura

Un tifoso juventino, dopo aver letto questi dati, sicuramente non sarà così tranquillo e, d’altronde, è assolutamente comprensibile, visto che l’idea di affrontare una squadra così prolifica nel suo fortino non è certamente rassicurante.

Detto questo, Thiago Motta non può certo temere per quanto riguarda la propria fase difensiva, visto che, nelle prime sette uscite stagionali, la Juventus ha subito una sola ininfluente rete, valsa come gol della bandiera agli olandesi del PSV.

Conoscendo l’ex tecnico del Bologna, i bianconeri non scenderanno sicuramente in campo preoccupati per gli attaccanti avversari, ma, anzi, tenteranno di mettere loro paura alla difesa tedesca, la quale, a dirla tutta, non appare esattamente imperforabile.

I due centrali, infatti, Orban e Lukeba, sono tutti e due abbastanza inesperti a livello internazionale e, come fatto vedere nella gara contro l’Atletico, soffrono un po’ questo fatto.

A ciò si deve aggiungere anche l’atteggiamento generale della squadra, che spesso si butta all’attacco con molto impeto, aprendo grandi praterie ai propri avversari.

La Juve, in questo avvio di stagione, ha dimostrato di faticare contro squadre molto chiuse, ma di andare a nozze negli spazi aperti, dove le proprie ali hanno avuto modo di esprimere le proprie grandissime abilità.

La chiave, dunque, per tornare dalla Germania con altri tre importantissimi punti, sarà non chiudersi contro i pericolosi attaccanti di Rose, ma, al contrario, provare a pungere con i propri, i quali non vedono l’ora di cavalcare nelle praterie laterali che sperano di trovare alla Red Bull Arena.

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