Parma e Pecchia è un matrimonio ormai alla terza stagione e per il modo di giocare i ducali sono una delle rivelazioni della Serie A.

Tra le sorprese nel massimo campionato italiano sicuramente non può mancare il Parma di Fabio Pecchia.

Con un modo di approcciare le partite inusuale per le squadre neopromosse, i ducali stanno sorprendendo tutti per il modo di stare in campo.

I cinque punti raccolti nelle prime cinque in Serie A sono anche pochi rispetto a quello che hanno fatto vedere in campo, affrontando tra le altre big come Napoli e Milan.

Tra le caratteristiche principali del gioco di Pecchia c’è la circolazione della palla nello stretto, la pressione alta e la costruzione dal basso.

Tutti fondamentali spesso utilizzati da squadre di alta classifica, che entrano in campo per vincere ogni partita.

Per permettersi di giocare in questo modo, i calciatori del Parma devono sviluppare varie abilità oppure averle di natura (ad esempio Bernabè).

Il settore dei centrocampisti è sicuramente uno dei più importanti.

Loro infatti devono essere bravi a connettersi con i difensori in fase passiva e in impostazione, con gli attaccanti in fase offensiva e di ripartenza.

Le fasce poi sono fondamentali per Pecchia, anche perché le occupano Mihaila e Dennis Man, non proprio gli ultimi arrivati.

Un lavoro che parte da lontano

Il Parma, non tutti se lo ricordano, nella stagione 2020/2021 è stata quella che ha registrato il passivo più alto nel confronto tra spese ed entrate.

Per quanto riguarda i costi invece, è stata solamente alle spalle di Juventus e Inter, dunque davanti a tutte le altre big.

I risultati sul campo non si sono visti immediatamente, siccome c’è stata la retrocessione in Serie B, a seguito dell’ultimo posto.

Tra gli acquisti più importanti di quel calciomercato ci sono stati Dennis Man, Valentin Mihaila, Hernani, Simon Sohm, Osorio e Botond Balogh.

Tutti perni dell’attuale squadra del Parma, in grado di guadagnare la promozione lo scorso anno e di fare un’ottima impressione nelle prime sfide in Serie A.

Nella stagioni successive alla 20/21 la squadra è stata puntellata un po’ alla volta fino a quando non si è raggiunto un equilibrio e un’intesa tra i calciatori in campo.

Tant’è che nell’ultima sessione estiva di calciomercato sono stati acquistati solamente tre titolari: Keita per 12 milioni, Suzuki per 7,5 e Valeri a parametro zero.

Ogni anno però il Parma fa colpi in prospettiva, come ad esempio Giovanni Leoni, classe 2006 strappato alle big del campionato.

Questo dimostra che i risultati che sta raggiungendo il Parma non sono casuali ma frutto di idee dal punto di vista del calciomercato e da quello tattico.

Le caratteristiche del centrocampo del Parma di Pecchia

Le posizioni dei centrocampisti variano in continuazione nel 4-2-3-1 di mister Pecchia.

La particolarità degli interpreti di questa zona del campo è che quasi tutti possono giocare sia da mediani che da trequartisti.

La tecnica è fondamentale in tutti i ruoli ma soprattutto in quelli del centrocampo, che è il cuore e la mente di ogni squadra.

L’esempio principale è Bernabè, capace di segnare otto reti nella passata stagione e abituato a giocare in una posizione avanzata.

Pecchia l’ha spostato qualche metro indietro e sta giocando partite incredibili anche in quella posizione.

Un altro calciatore che ha giocato in posizioni diverse nel centrocampo di Pecchia è Sohm, bravo sia in fase di interdizione che nelle percussioni offensive.

L’impressione che si ha quando si guarda una partita del Parma è che i calciatori in campo sappiano esattamente cosa fare, e che entrino in campo con la voglia di dominare il gioco, qualsiasi sia l’avversario.

In molte occasioni il mediano si trova in posizione più avanzata rispetto al trequartista, non dando punti di riferimento alle squadre avversarie.

In questo modo gli inserimenti offensivi la fanno da padrone.

Questa è un mentalità da grande squadra e da grande allenatore, che è quello che stanno dimostrando il Parma e Fabio Pecchia.