Come confermato dal prefetto di Genova, la partita si giocherà senza tifosi dopo i tafferugli avvenuti della giornata di mercoledì in occasione del derby
Le prime indiscrezioni sono iniziate già nella giornata di giovedì per poi trovare conferma venerdì intorno all’ora di pranzo. Il motivo è legato agli scontri avvenuti tra alcuni gruppi ultras di Genoa e Samp prima, durante e dopo il match di Coppa Italia.
I destini delle due squadre sono tornati ad incrociarsi dopo ben 2 anni. La partita è sicuramente la più sentita da entrambe le tifoserie e il derby è tra i più caldi d’Italia. Questo a portato ad un clima acceso per in tutto il quartiere di Marassi e ha visto le forze dell’ordine impegnate a sedare ogni tentativo di scontro.
Come riporta GenovaToday il bilancio è quello di 48 feriti con ben 5 arresti, 3 genoani e 2 doriani. A supporto della fazione rossoblù sono arrivati anche alcuni cittadini marsigliesi gemellati. La città ha vissuto in generale una giornata molto movimentata con la chiusura di strade e vie limitrofi allo stadio creando forti disagi.
Questa situazione ha portato il prefetto a prendere provvedimenti e a valutare una punizione per le società coinvolte. Ed ecco che è arrivata la decisione: porte chiuse.
Stesso destino potrebbe avere la prossima partita casalinga della Sampdoria che si terrà il 4/10 contro la Juve Stabia.
Porte chiuse: sbagliano pochi pagano tutti
La decisione di giocare la partita a porte chiuse ha portato ad una perdita di 200 mila euro (il Secolo XIX). Era previsto sold out e invece si giocherà senza tifosi, con i soli addetti ai lavori presenti allo stadio.
Tanta delusione tra i tifosi genoani abbonati (28.093 come riportato da Ansa) che non potranno ricevere rimborso e tra i supporters bianconeri, che si vedono annullare la trasferta appena un giorno prima. Il tutto considerando che i tifosi juventini arrivando da diverse parti d’Italia sono coloro che macinerebbero più chilometri di tutti rispetto alla stragrande maggioranza delle tifoserie italiane.
Tante le critiche dal mondo calcistico soprattutto per il modus operandi adottato. Ci si chiede come mai per degli scontri isolati, tra gruppi organizzati a pagare devono essere tutti i tifosi rossoblù, soprattutto famiglie e Genoa Club. Inoltre che colpa hanno i tifosi della Juventus in questa situazione? Nulla.
Probabilmente questa era la decisione più comoda e meno faticosa. Le alternative potevano essere quella di squalificare solo la curva genoana, oppure quella di una multa. Di sicuro quella di chiudere lo stadio è un provvedimento che mina la passione e rischia solamente di ottenere l’effetto opposto, dando risalto ancora di più ai fatti successi.
Le reazioni bianconere
Tra le fila bianconere figurano risposte e pensieri rivolti alla situazione che recitano un messaggio ben preciso: “Odio eterno al calcio moderno”.
Questo vuole rappresentare una critica più generale al sistema calcistico attuale e alla sua evoluzione, con regole sempre più restrittive che vanno a penalizzare la libertà d’espressione e il comportamento all’interno degli impianti sportivi. Inoltre si critica il sistema Pay tv con i prezzi sempre più folli per seguire il campionato e la programmazione delle partite con il formato “spezzatino”.
Ci vorrebbe un altro articolo per parlare di questo argomento. Tuttavia il messaggio che si ricava da questa decisione è condiviso da tutta la tifoseria: una decisione pessima.