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Juventus, alla base l’equilibrio: analisi tattica della fase difensiva

La Juventus di Thiago Motta punta forte sulla fase difensiva, poche occasioni create ma ancora zero gol subiti in campionato: ecco come

Solidità nel reparto arretrato: la chiave della nuova Juve

L’inizio di Serie A con le due vittorie per 3-0 contro Como e Verona avevano puntato i riflettori sulle qualità dei giocatori più offensivi della Juve, come Vlahovic, Yildiz, Mbangula e Weah.

I successivi tre pareggi per 0-0 con Roma, Empoli e Napoli hanno placato l’entusiasmo attorno agli attaccanti, facendo emergere qualche critica soprattutto attorno a quello che dovrebbe essere il bomber bianconero.

A non essere in discussione sembra invece il reparto difensivo, che fin ha agito perfettamente considerati gli zero gol subiti e il fatto che Di Gregorio in questi primi cinque match si sia sporcato i guantoni forse solo in due occasioni.

Thiago Motta ha deciso di ripartire dalle proprie certezze e se già al Bologna la fase difensiva era uno dei suoi punti chiave, alla Juve nonostante il diverso contesto e il periodo di adattamento le cose sembrano esser cambiate.

I dettami tattici difensivi sono ormai assorbiti da tutti i componenti della rosa e adesso resta a noi analizzare le idee di mister Motta e capire come vengono messe poi in campo.

Juventus, la fase difensiva secondo Motta: spunti tattici

Thiago Motta gestisce la fase difensiva delle proprie squadre in maniera particolare, attuando vari sistemi di gioco e disposizioni dei giocatori in campo in base al contesto e al momento della partita, così sta facendo anche alla Juve.

Per il tecnico italo-brasiliano difendere non significa impostare e gestire solamente i giocatori del reparto arretrato ma vuol dire coinvolgere tutta la squadra nella fase di non possesso, compresi gli attaccanti.

Per questo motivo la fase difensiva comincia nel momento in cui gli interpreti più offensivi si dispongono in un determinato modo distinto in tre livelli di aggressività: basso, medio, alto.

Nella fase di non possesso bassa la Juve attende gli avversari nella propria trequarti disponendosi con un 4-1-4-1 in modo da fare densità in questa zona del campo ed evitare imbucate centrali e attacchi alla profondità.

Nella fase di non possesso media, invece, la Juve mantiene il proprio 4-2-3-1 di base per non schiacciarsi troppo e allo stesso tempo rimanendo comunque sulla metà del campo con l’intento di recuperare palla approfittando dell’errore avversario.

La fase di non possesso alta, invece, prevede un pressing abbastanza aggressivo in cui la Juve alza un proprio centrocampista o talvolta un terzino per formare un 4-2-4 per provare ad ottenere subito il possesso e attaccare la trequarti avversaria istantaneamente.

Gioco di squadra e non solo: tanta esaltazione dei singoli

Non subire gol i 5 partite di campionato consecutivamente, con un nuovo allenatore e all’alba di un progetto tecnico differente dall’ultimo è sicuramente un risultato raggiunto con il lavoro di squadra ma dietro a tutto questo si nasconde qualcosa in più.

Il precoce apprendimento della filosofia “mottiana”” da parte dei giocatori bianconeri e la creazione solo dopo un mese di un sistema che sembra muovere tutti verso la stessa direzione sono fattori che valorizzano il lavoro svolto dal mister e dallo staff.

In secondo luogo, però, sarebbe errato non menzionare le grandi prestazioni dei singoli calciatori e del loro approccio difensivo in questo inizio di campionato.

Il collettivo agisce perfettamente ma anche studiando la crescita e la maturazione dei singoli è un aspetto che aiuta a capire il momentaneo successo difensivo dei bianconeri.

Basti pensare alla coppia difensiva, Gatti e Bremer, con il primo carico di responsabilità dopo aver messo la fascia al braccio e reduce da un evidente miglioramento dal punto di vista tecnico e il secondo sempre più leader, fuoriclasse della squadra e tra i migliori del nostro campionao.

Non sono poi da sottovalutare le recenti prestazioni di giocatori come Savona, Kalulu e Cabal inaspettatamente tra i più coinvolti nei meccanismi di squadra con grande spirito di abnegazione e sacrificio.

Cambiaso, altro tassello ormai imprescindibile per la Vecchia Signora, considerarlo prettamente difensore sarebbe troppo limitante ma comunque anche in fase di ripiego è sempre presente.

Insomma, la Juventus ha trovato le proprie certezze in fase difensiva sia nei singoli che nella coralità del reparto e questo potrebbe essere una chiave in vista della corsa allo scudetto.

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