Nelle prime partite della Juventus si sono viste molte novità. Soprattutto i movimenti dei giocatori, alla costante ricerca di posizioni diverse in campo.
Due vittorie nelle prime due partite, poi tre pareggi, senza segnare ma senza subire, fatta eccezione per il match di Champions col PSV. Contro gli olandesi, la Juventus ha vinto per 3-1 subendo anche l’unico gol stagionale sino a questo momento.
Nonostante l’incertezza delle ultime partite tuttavia, la “Vecchia Signora” ha dimostrato di star cambiando pelle, affidandosi sempre di più ai dettami di Thiago Motta.
Uno degli aspetti su cui tuttavia il tecnico italo-brasiliano deve lavorare riguarda la concretizzazione della produzione offensiva, sin qui scarsa. Allo stesso tempo si sono viste però anche diverse innovazioni rispetto alla passata stagione, che lasciano perciò ben sperare.
La Juventus di Thiago Motta in campo: come cambiano le posizioni dei bianconeri
Sin dalla prima gara vinta contro il Como, la Juventus ha dimostrato di star assimilando le indicazioni del nuovo allenatore. A partire dalla disposizione sulla carta, ben diverso da quella vista con Allegri.
La Juventus si schiera, sulla carta con un 4-1-4-1, e proprio la linea da 4 nella metà campo offensiva fa la differenza. I movimenti della Juventus ricordano quelli di una fisarmonica. I bianconeri si allungano nella fase di possesso e costruzione, per poi ricompattarsi e difendere o alla ricerca di una riconquista immediata, o abbassando il blocco.
Quando la palla è tra i piedi della squadra di Motta, i 4 giocatori dietro Dusan Vlahovic, si muovono, per creare superiorità numerica sugli esterni. La Juventus costruisce infatti con un 3+2, che diventa poi un 3-2-5. Cambiaso si stacca dalla linea difensiva, e viene in mezzo, formando un duo con Locatelli, o Douglas Luiz.
I 2 trequartisti in avanti invece, solitamente Koopmeiners e Mckennie in campo con il Napoli, o Thuram, si allargano sugli esterni, Koop e Yldiz, giocano infatti molto vicino, mentre in altre occasioni il centrocampista olandese si sposta a destra, permettendo a Nico González di venire dentro al campo.
La Juventus svuota dunque la zona centrale del campo cercando di sfidare in un 2 contro 1 gli esterni avversari, e ricercando costantemente l’ampiezza.
La stessa ampiezza è mancata ad esempio nel match contro l’Empoli, ma ha fatto la differenza contro il PSV. In Champions infatti il primo gol bianconero nasce dal movimento di Cambiaso sulla fascia, che si alza, e libera spazio per Yldiz, che in conferenza stampa ha poi sottolineato i meriti del terzino italiano.
I terzini, e i loro movimenti, la novità rispetto a Bologna
I terzini rappresentano la grande novità introdotta da Thiago Motta rispetto a quanto fatto vedere da tecnico del Bologna. Con i rossoblù infatti, l’allenatore italo-brasiliano teneva i suoi terzini bloccati per aiutare nella fase difensiva.
Al contrario già dalla prima uscita della Juve, si è visto come Cabal da una parte, e Cambiaso dall’altra tendono a sovrapporsi per poi cercare Vlahovic dentro l’area, come in occasione del gol del serbo poi annullato contro il Como.
Anche con Kalulu in campo, il copione non è cambiato. Il francese, in fase di costruzione, lascia Gatti e Bremer più centrali, avanzando palla al piede sulla fascia, per cercare la palla in mezzo, abbassandosi immediatamente in fase di non possesso.
La Juventus sta dunque assimilando progressivamente le direttive di Thiago Motta. I bianconeri devono cambiare marcia, la volontà di proporre qualcosa di nuovo si intravede, ora serve maggiore concretezza.
Molto passa dai piedi del numero 9, da Vlahovic, uscito all’intervallo contro il Napoli, contro cui ha toccato soltanto sei palloni. Per questo, Thiago Motta sta pensando anche a soluzioni alternative contro il Genoa, e occhio a Yldiz, che potrebbe occupare proprio il ruolo del serbo.