Ci si aspettava una Dea straripante contro un Como sempre stato in difficoltà finora in Serie A. Come è riuscito nell’impresa Fabregas?
Come Fabregas ha spiazzato Gasp
La vittoria di Ieri sera del Como di Cesc Fabregas contro l’Atalanta di Gasperini ha sorpreso in molti. La partita rinviata per maltempo avrebbe dovuto dare un vantaggio in termini di recupero fisico alla Dea, invece gli equilibri si sono spostati inaspettatamente verso la formazione del tecnico catalano.
Due partite perse e due pareggiate in questo avvio di campionato per quest’ultima. Non di certo un inizio brillante, eppure il Como visto al Gewiss Stadium martedì è stato un Como diverso.
Scopriamo insieme tutti i motivi di questa vittoria, tra defezioni bergamasche e schemi tattici lariani.
Il sistema di gioco del Como
Fabregas ha schierato il Como con il modulo 4-2-3-1, formazione che ha come caratteristica principale quella di riuscire a mantenere una solida struttura difensiva pur garantendo ampiezza e profondità in fase offensiva.
Questo schema ha permesso ai centrocampisti, Maximo Perrone e Sergi Roberto, di avere un ottimo controllo della zona centrale del campo, sia garantendo lo sviluppo delle azione offensive comasche sulle fasce, sia arginando e limitando le iniziative nerazzurre.
Questo duo di centrocampo infatti, di carattere sia difensivo che offensivo, ha assicurato ai lariani una maggiore copertura in fase di non possesso, permettendo ai terzini di spingersi in avanti senza compromettere l’equilibrio difensivo.
Anche in fase difensiva per l’appunto, offensiva per l’Atalanta, gli uomini di Gasperini si sono sempre trovati a dover cercare di aggirare il centrocampo, e si sono quindi trovati costretti a una continua manovra orizzontale dalla corsia di destra a quella di sinistra, la quale, chiaramente, si è rivelata inconcludente.
Ottimo centrocampo e non solo
Il fattore chiave di questo Como è stato dunque il centrocampo, ma a fare le fortune dei biancoblù non sono stati solo un modulo o un reparto. Uno degli aspetti più interessanti della prestazione del Como infatti, è stato quello di riuscire ad applicare una pressione alta e continuativa per tutto il corso della patita.
Tale strategia ha portato l’Atalanta a svariati errori in fase di costruzione, e portato invece il Como a recuperi palla rapidi e ad una manovra offensiva veloce e di ripartenza.
Fabregas inoltre, è riuscito a sfruttare al meglio le corsie esterne, utilizzando gli esterni offensivi per allargare il gioco e creare spazi centralmente. Ciò, In concomitanza agli efficaci movimenti senza palla dei trequartisti, ha destabilizzato la linea difensiva della Dea, costringendola a svariati errori e scelte difficili.
Non casuale quindi che due gol su tre del Como siano arrivati dagli esterni offensivi, Alieu Fadera e Gabriel Strefezza (MVP).
E visto che ci siamo trovati a citare delle individualità, anche altri personaggi, come Nico Paz e Sergi Roberto, hanno illuminato le manovre offensive e difensive della squadra con la loro qualità tecnica immensa.
Possesso palla in favore di Gasperini sì, ma neutralizzato dalla tecnica e dalla grinta messe in campo da Fabregas. Dovesse continuare così, la formazione voltiana riuscirebbe a trovare la salvezza in scioltezza e tranquillità. Riuscirà quest’ultima nell’impresa? Non ci è dato sapere, ciò che è certo, è che ieri il Como ha riscritto un pezzo di storia biancoblù.