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Serie A, da 0 a 10: il pagellone della quinta giornata

pagellone della quinta giornata

Dopo il posticipo di Atalanta-Como torna il pagellone della Serie A. Analisi di giornata dal Torino capolista al digiuno di Lautaro.

0 – Cagliari

Zero al Cagliari, come le vittorie ottenute fin qui. La classifica recita ultimo posto dopo due pareggi e tre sconfitte. Ad aggravare la posizione dei sardi ci pensa il fatto che quattro su cinque gare sono state giocate in casa.

Inammissibile sprecare cosi il “vantaggio” casalingo in questo avvio di stagione.

Il Cagliari crolla alla Unipol Domus anche contro l’Empoli, e il pubblico inizia a rumoreggiare. I sardi faticano a trovare una fisionomia ma adesso non ci possono più essere scuse. Le prossime partite sono due trasferte contro Parma e Juventus.

Deve esserci una reazione o Nicola perderà il posto.

1 – Blackout Atalanta

Dopo aver rimandato la partita di lunedì sera per pioggia, l’Atalanta cade in casa contro il Como.

In vantaggio nel primo quarto d’ora con un super gol di Zappacosta, i bergamaschi si adagiano e nel secondo tempo subiscono la rimonta comasca grazie a Strefezza e Fadera, con la complicità di Kolasinac che fa autogol.

Atalanta ancora schiava di un suo taboo. La dea è capace di vincere partite, e in modo convincente, contro le big del campionato, ma è ancora altrettanto capace di perdere punti di fronte ad avversari più modesti di lei.

Non si può ancora parlare di maturità.

2 – Monza assente

Un’altra sconfitta per il Monza di Nesta. Questa volta contro il Bologna, a segno con Urbanski e Castro. A nulla è servito il gol del pari segnato da Djuric.

Adesso lo storico ammonta a tre pareggi e due sconfitte. Ancora evidenti i limiti difensivi e offensivi, e Galliani non è certo contento. Insoddisfazione e preoccupazione invece attanaglieranno mister Nesta, dato che le prossime partite saranno contro Napoli e Roma.

Se non si verifica una svolta decisa i brianzoli rischiano di restare bloccati negli ultimi posti della classifica.

3 – Lo spreco del Lecce

Tutta una partita in vantaggio e crollo sul finale. Due a zero in gestione, al 92′ c’è la possibilità, in contropiede, di aumentare il vantaggio con Krstovic, che però pecca di egoismo e si fa incantare dal portiere avversario.

Da li in poi inizia un’insperata rimonta parmense e nei minuti finali si registrano i due gol del pareggio finale.

Vittoria importante cestinata a causa di un finale scellerato. Da rivedere la tenuta mentale della squadra.

4 – Il digiuno di Lautaro

Decisamente sottotono l’avvio di stagione di Lautaro Martinez. Zero gol segnati in queste prime cinque giornate, e uno solo segnato in Serie A da marzo.

Probabilmente ancora un po’ fuori condizione, anche a seguito del tardivo rientro dalla Copa America e quindi deve ancora trovare una sua dimensione.

Certo il tempo non manca ma ormai si sta iniziando a entrare nel vivo delle competizioni e Inzaghi ha decisamente bisogno che il toro si sblocchi.

5 – Crollo della Lazio in trasferta

I sette punti in classifica della Lazio sono stati ottenuti tutti in casa. Le trasferte di Udine e Firenze registrano entrambe due sconfitte per 2-1.

Al Franchi il vantaggio iniziale di Gila ha forse illuso la squadra di Baroni, che nel resto del match sbaglia l’approccio mentale e si fa recuperare, e superare, concedendo due rigori.

Quella dei biancocelesti è una formazione nuova, giovane e in crescita, capace certamente di offrire molto di più al campionato, ma all’allenatore Baroni spetta ancora molto lavoro.

6 – Il pareggio della partita tra Juve e Napoli

Uno zero a zero che non fa male a nessuno. Poche emozioni nel corso della partita, eccezion fatta per qualche parata di Di Gregorio.

Alla voglia di vincere è prevalsa la solita attenzione a non subire gol, sia da parte dei bianconeri che dai partenopei.

Uno dei primi big Match del campionato si conclude così con un pareggio scarno, ma che nel complesso non fa preoccupare più di tanto gli allenatori.

Le fasi difensive sono certamente solide, e nel corso del campionato sarà un aspetto cruciale nella ricerca della vittoria, ma per fare punti bisogna anche vincere, il che comporta segnare gol.

7 – La doppietta di Gudmundsson

Il numero 10 della viola era attesissimo dai compagni e dai tifosi, e si presenta al Franchi nel migliore dei modi.

Entra a inizio del secondo tempo, quando la Fiorentina è in svantaggio per 0-1 contro la Lazio.

Al suo esordio, dopo l’infortunio estivo e il processo in terra natia, l’islandese risponde presente e lascia il segno.

Due gol segnati su calcio di rigore e rimonta compiuta per i gigliati, che di fatto hanno trovato in Gudmundsson un nuovo acquisto.

8 – Vittoria della nuova Roma di Juric

La bufera dell’ultimo periodo in casa giallorossa forse era necessaria ai fini di arrivare ad una svolta. All’esonero di De Rossi e le dimissioni rassegnate da Lina Souloukou è susseguita una convincente vittoria della Roma contro l’Udinese, con un netto 3-0.

Questa prima vittoria stagionale con Juric in panchina fa fare un respiro di sollievo e da speranza per un proseguo di stagione positivo.

Resta ancora un po’ di agitazione e nervosismo ma del resto queste prime settimane sono state molto tumultuose, e tanto tempo servirà ancora per dimenticarsene completamente.

9 – Il Torino capolista

I granata si trovano capolisti, in solitaria, dopo 49 anni. Non accadeva dalla stagione 1976/77, dopo 17 partite giocate. In quell’occasione il Torino terminò la stagione al secondo posto, dietro alla Juventus.

Adesso sono passate solo cinque giornate, e non sappiamo come andrà a finire la stagione del Torino di Vanoli, ma questo piazzamento conferma le prime impressioni avute fin dall’inizio del campionato.

Gli 11 punti granata sono frutto di un ottimo lavoro svolto sia dal punto di vista tecnico che mentale.

Domenica sarà sfida casalinga contro la Lazio per dare continuità al sogno.

10 – Derby della Madonnina vinto da Fonseca

Da un estremo all’altro per l’allenatore rossonero. Dopo un primo periodo di critiche, brutte prestazioni, confusione e incertezza sui giocatori e schemi della squadra, Paulo Fonseca sorprende tutti.

Il successo nel derby della Madonnina in casa Inter è pesante e meritato, e oltre a dare respiro a questo inizio di stagione, interrompe la striscia di derby persi, che ammontava a sei.

Dopo solo questa partita non si può, come nel caso del successo sul Venezia, parlare di Milan guarito e di problemi risolti.

Il 4-4-2 (4-2-4) messo in campo dall’allenatore portoghese però rende chiaro come sia stato finalmente lui ad adeguarsi ai giocatori e alle loro caratteristiche, e non forzarli a fare un qualcosa che non sta nelle loro corde.

Primo posto del pagellone meritato dunque, nella speranza per i rossoneri che sia l’avvio di una redenzione.

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