Dopo un avvio deludente della Roma sotto la guida De Rossi, con l’arrivo di Juric sembra esser già cambiato qualcosa.

I precedenti

Dopo un mercato intenso e ricco di nuovi, e importanti, acquisti in casa Roma, effettuati anche oltre il tempo limite grazie agli ingaggi di 2 svincolati, l’inizio di stagione giallorossa stava prendendo una piega pericolosa.

Tre punti in quattro partite recitava il tabellino. Troppo poco per le aspettative di tifosi e dirigenza, specie dopo l’investimento di quasi 100 milioni nel mercato.

L’avvio al rallentatore ha messo De Rossi in una posizione sempre più precaria, aggravata da un retroscena al quale ancora oggi non si può dare risposta certa.

Si tratta di Dybala e della sua gestione. Il contratto dell’argentino infatti prevederebbe un rinnovo automatico nel caso il giocatore svolga almeno 45 minuti in campo per 14 presenza.

Rinnovo che costerebbe ai Friedkin un esborso di 30 milioni lordi, cifra che la Roma, stando alle indiscrezioni trapelate, non potrebbe permettersi.

Ecco dunque che sarebbe stato imposto un diktat a De Rossi dalla società riguardo la gestione dell’argentino, in modo tale che si scongiurasse l’oneroso rinnovo.

De Rossi però si è rifiutato, mostrando tutte le intenzioni di usare l’argentino quando e quanto fosse necessario, a prescindere da questioni extra campo.

Arriva così l’esonero del centrocampista campione del mondo in favore del croato Juric.

Allenatore cambiato e termini e condizioni d’uso invariati.

Nonostante i pochissimi giorni a disposizione del nuovo allenatore per conoscere la squadra e farsi conoscere, nella partita di ieri giocata all’Olimpico è arrivata una convincente vittoria per i giallorossi.

Cosa è cambiato

Cosa sia cambiato in poco tempo è difficile a dirsi.

Dybala è stato schierato dal primo minuto e ha giocato ben più di 45 minuti, fino all’ 83′.

Ivan Juric del resto è stato chiaro anche lui. Per il croato l’attaccante argentino è una pedina fondamentale nel suo scacchiere, e non sarà facile rinunciarci, nonostante i limiti imposti dall’alto.

Anche la formazione giallorossa non ha subito drastici cambiamenti. E’ rimasta la difesa a 3 e la differenza sta nel centrocampo che ha visto un uomo in meno per poter formare un tridente offensivo, composto da Dybala, Dovbyk e Pellegrini.

Anche gli uomini sono stati presso che gli stessi rispetto all’ultima partita di De Rossi, con i soli cambiamenti apportati sulle fasce e alla sostituzione di Pellegrini al posto di Koné.

Non sembrerebbe dunque essere stato totalmente un problema di uomini. I giocatori ci sono e sono di livello.

Certo, Juric ha molta più esperienza di De Rossi come allenatore e ha capacità motivazionali di tutt’altro livello, ma risulta comunque difficile attribuire unicamente a lui i meriti della vittoria.

Ricordiamo che per la Roma il mercato è finito molto dopo il termine ufficiale, e che le prime giornate erano palesi banchi di prove nella ricerca di identità e assimilazione degli schemi da parte della squadra.

Probabilmente questa vittoria sarebbe arrivata anche con De Rossi, o forse il cambio drastico della panchina è stato la causa dei un moto d’orgoglio nei giocatori.

Dopo pochi giorni è difficile avere certezze su cosa sia cambiato, e cosa cambierà, nella Roma con Juric.

Probabilmente certe cose rimarranno anche invariate. Un aspetto su cui si può avere certezza che cambierà sara la gestione degli uomini e della preparazione delle partite.

Juric è un allenatore competente e questa panchina gli permette di essere finalmente ambizioso. Gli è stato richiesto infatti di raggiungere in pianta stabile la zona di qualificazione per la Champion’s.

Il croato userà qualunque mezzo pratico e teorico a sua disposizione per raggiungere l’obiettivo.