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Roma, Pellegrini vuole sentirsi importante: riscatto con Juric’?

Roma, riecco Pellegrini.

L’arrivo del nuovo allenatore, per il capitano della Roma, potrebbe essere l’occasione per riconquistare la centralità persa in questo avvio.

La carriera di Lorenzo Pellegrini, fin dal suo inizio, è sempre stata un giro sulle montagne russe, caratterizzato da degli alti maestosi, ma anche da dei pazzeschi bassi, che hanno deluso chi da lui si aspettava qualcosa di più.

Dopo così tanti fallimenti, dopo così tante dimostrazioni di inadeguatezza, qualcuno, in maniera del tutto lecita, potrebbe essersi definitivamente stancato di prestare la propria fiducia a questo calciatore, osservando come non venga in nessuna circostanza ripagata.

Il talento di cui dispone il numero 7 della Roma, però, è di quelli che non possono essere cestinati e messi in un angolo, aldilà di tutte le delusioni che può causare e, proprio per questo, alla fine si finisce sempre per riprovare a puntare sul romano.

Tuttavia, la sensazione ora è che per Pellegrini sia realmente arrivata l’ora della verità, quella in cui si definirà realmente quale tipo di calciatore sia il capitano della Roma, erede di quei custodi della fascia giallorossa che come lui sono nati nella Capitale e, fin da bambini, hanno sempre preferito la Lupa all’Aquilotto.

Dopo numerose occasioni, infatti, quella che si presenta sul piede di Lorenzo potrebbe veramente essere l’ultima per compiere il definitivo salto di qualità, per cercare davvero di entrare a fare parte della categoria dei fuoriclasse di questo gioco.

E’ l’ultima corsa di questo giro sulle montagne russe prima del giudizio definitivo, quello che sancirà in maniera insindacabile il reale valore del Pellegrini calciatore e capitano della Roma.

Siamo giunti, dunque, alla resa dei conti per Lorenzo, il quale ha capito che la situazione attuale, con il turbolento esonero di DDR e il contestato arrivo di Juric’, necessita di un suo risolutivo riscatto.

Pellegrini nella nuova Roma di Juric’

L’arrivo di un nuovo allenatore, nella stragrande maggioranza dei casi, porta ad una rivoluzione dei sistemi di gioco di una squadra, la quale, evidentemente, dovrà adeguarsi alle nuove direttive tattiche e tecniche del mister appena messo sotto contratto.

Di conseguenza, nemmeno l’arrivo di Juric’ al posto di Daniele De Rossi è un’eccezione al discorso appena fatto, con l’allenatore croato che molto probabilmente finirà per cambiare il sistema di gioco della Roma, virando definitivamente sulla difesa a 3.

A differenza del predecessore, però, Ivan opterà probabilmente per schierare un centrocampo a 4, inserendo due mediani come Koné e Cristante al centro e due esterni come Angelino (in attesa di Saelemaekers) e Celik sulla fascia.

Davanti, quindi, il nuovo tecnico andrà probabilmente a preferire due trequartisti dietro a Dovbyk invece che i soli due attaccanti proposti a Genoa da DDR, con l’ucraino in posizione più avanzata rispetto a Dybala.

Se è abbastanza certo che due di queste posizioni saranno inevitabilmente occupate dal centravanti e dallo stesso argentino, l’altra maglia da titolare in attacco è contesa come non mai.

A cercare di accaparrarsela, infatti, sono Baldanzi, Soulé, che potrebbe essere impiegato anche come quarto di centrocampo in uno scenario molto offensivo, e proprio Pellegrini, il quale non ha la fisicità per scendere in campo come mediano tecnico al posto di uno fra Koné e Cristante.

Lorenzo, al momento, sembrerebbe essere il favorito per occupare questa casella nello scacchiere tattico giallorosso, in quanto, durante la sua carriera, è lì che ha disputato le sue migliori prestazioni, sia sotto la gestione di Fonseca che sotto quella di Mourinho.

Un ritorno al passato, dunque, che farebbe molto piacere al numero 7 giallorosso.

E’ la volta buona?

Che Lorenzo Pellegrini non sia il capitano più amato della storia della Roma, pur essendo nato proprio nella Capitale ed nonostante sia da sempre un tifoso giallorosso, è un fatto indubbio e facilmente constatabile tastando gli umori e i pensieri dei romanisti.

Quello che è certo, comunque la si voglia pensare sul suo carattere e sulla sua leadership, è che il ragazzo dispone certamente di un talento non comune a quello di molti altri calciatori, che ha già mostrato in numerose situazioni.

Fino alla fine della scorsa stagione, infatti, il numero 7, da gennaio in poi, era stato di gran lunga il migliore della Roma di De Rossi insieme a Mancini e a Dybala, illuminando la squadra con i suoi assist e la ritrovata vena realizzativa.

Ritenere che Lorenzo, dopo un pessimo Europeo e un avvio di campionato altrettanto brutto, possa ritornare sui suoi livelli, dunque, al momento è la speranza di tutto il popolo giallorosso, che ha di nuovo disperatamente bisogno di una figura che la guidi in un momento così complicato.

Allo stesso tempo, però, gli stessi tifosi non sanno realmente se sia giusto o meno affidare le proprie ambizioni e i propri sogni ad un calciatore che è stato già capace, nel recente passato, di deluderli, non sfruttando a pieno le sue abilità.

E’, di conseguenza, un atto di fede credere in Pellegrini, in questa sua rinnovata volontà di prendere in mano le sorti della Roma, e, proprio per la sua stessa natura, non può essere obbligatorio per tutti i cuori giallorossi, rimasti scottati più di una volta.

Comunque la si pensi, una cosa è indubbia: per Pellegrini questa è the last chance, l’ultima occasione di dimostrare di essere un calciatore di un livello superiore alla media.

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