Lazio, il centrocampista francese si è preso il centrocampo biancoceleste. Come è cambiato il ruolo di Guendouzi tra Sarri e Baroni.

L’allenatore Baroni ha messo in evidenza l’importanza del talento di Matteo Guendouzi, considerandolo un elemento fondamentale per la sua squadra.

Il centrocampista francese ha rapidamente conquistato un posto di rilievo nel team, guadagnandosi l’ammirazione del tecnico.

Secondo quanto riportato da Il Corriere dello Sport, il centrocampo della Lazio è attualmente in una situazione di emergenza, il che offre a Guendouzi l’opportunità di emergere come leader.

Baroni crede fortemente nel suo potenziale, scegliendo di affiancarlo a Rovella in un centrocampo a due, già ben consolidato.

L’allenatore biancoceleste ha chiesto a Guendouzi di essere attivo nella fase difensiva, puntando sul suo istinto per recuperare palloni e verticalizzare rapidamente verso gli attaccanti.

La fiducia manifestata da Baroni è palpabile e riconosce il valore tecnico e tattico di Guendouzi. Il tecnico ha chiarito che le aspettative sono alte e che il centrocampista deve continuare a mantenere un livello elevato di prestazione in entrambe le fasi, difensiva e offensiva.

Guendouzi ha accolto con determinazione questa responsabilità, dimostrando di non temere la pressione.

La leadership di Guendouzi è diventata evidente all’interno del gruppo; la sua capacità di leggere il gioco e di eseguire passaggi decisivi lo rende un giocatore indispensabile per costruire le azioni offensive.

Baroni si mostra soddisfatto dell’impegno e della dedizione mostrati dal centrocampista.

Un aspetto cruciale della sua utilità per Baroni è la versatilità di Guendouzi. Il giocatore ha saputo adattarsi a diverse situazioni di gioco, assicurando sempre prestazioni di alto livello, sia come mediano sia come trequartista.

La sua presenza in campo non è solo una risorsa tattica, ma anche una fonte di motivazione per i compagni, rendendolo un vero e proprio pilastro della squadra.

Con continua crescita e sviluppo, Guendouzi sembra destinato a lasciare un segno significativo nella stagione.

Com’è cambiato il ruolo di Guendouzi?

Matteo Guendouzi, noto come “Guendovunque”, è diventato un elemento fondamentale nella Lazio di Baroni.

Il 25enne ex centrocampista dell’Olympique Marsiglia, richiamato recentemente in nazionale, ha inizialmente manifestato la volontà di lasciare il club biancoceleste, soprattutto dopo le difficoltà con l’ex allenatore Tudor.

Con l’arrivo di Baroni in panchina, il giocatore ha trovato nuova motivazione e sono svaniti i timori legati alla sua permanenza, anche se l’Aston Villa era pronto a offrire 25 milioni per il suo cartellino.

Dopo le cessioni di Cataldi e Luis Alberto, Guendouzi ha assunto un ruolo di centralità nel gioco della Lazio.

La scelta del 4-4-2, o del 4-2-3-1, ha premiato la sua capacità di adattarsi e farsi valere in campo.

Con Rovella al suo fianco, Guendouzi ha la responsabilità di coprire la difesa, un compito che impone un notevole sforzo fisico.

Le statistiche parlano chiaro: recentemente nel posticipo contro il Verona ha coperto 12 chilometri, segnando un record personale per un singolo match.

Non è solo la distanza percorsa a impressionare, ma anche il lavoro che Guendouzi svolge in campo, coinvolto attivamente in azioni di palleggio, tamponamenti e contrasti: ha gestito ben 74 palloni nella partita.

La sua determinazione e la predisposizione al sacrificio gli hanno fatto guadagnare la stima dei tifosi, che apprezzano il suo atteggiamento combattivo e la voglia di non arrendersi mai, uscendo sempre con la maglia sudata.

Maurizio Sarri, ex allenatore della Lazio e figura di riferimento per Guendouzi, sottolineava la sua avversione alla sconfitta, un aspetto fondamentale della sua personalità.

In un contesto in cui la valorizzazione dei nuovi acquisti era oggetto di discussioni, il francese si è dimostrato un acquisto azzeccato per la Lazio.

Trasformandosi in un pilastro della squadra e contribuendo attivamente agli sforzi defensivi e alle dinamiche di gioco, riuscendo a galvanizzare l’intera formazione.