Manuel Locatelli sembra un giocatore del tutto diverso rispetto allo scorso anno; l’arrivo di Motta decisivo

Il centrocampista ex Sassuolo era arrivato a Torino dopo diverse ottime stagioni in Emilia sotto la guida di Roberto De Zerbi; nell’estate 2021, dopo esser stato uno dei protagonisti dell’europeo azzurro, la Juve si decide a chiudere l’affare con i neroverdi. Dopo tre anni, con più bassi che alti, ora Locatelli sembra esser tornato su buoni livelli.

I primi tempi a Torino; anni difficili

Il classe 1998 arriva Torino dal Sassuolo nell’estate di tre anni fa; la Juventus sborsa una cifra vicina ai 40 milioni di euro. Dopo un primo periodo di apprendistato, diventa subito imprescindibile nello scacchiere tattico di Allegri, che però lo utilizza in modo diverso da quanto fatto da De Zerbi in precedenza.

Locatelli, che di solito era abituato a giocare nei tre da centrocampo come mezz’ala, si ritrova a giocare mediano davanti la difesa. Ciò lo porta ad abbassare il suo raggio d’azione e a giocare più lontano dalla porta; dimostra di aver bisosgno di tempo per imparare a giocare in questa nuova posizione e il tenore delle sue prestazioni si abbassa.

Inghiottito anche dal vortice di risultati negativi della squadra nei suoi tre anni in bianconero, non riesce a far emergere tutto il suo talento con la maglia della vecchia signora, fino poi a perdere la nazionale; la scorsa estate il CT, Luciano Spalletti, decide di non convocarlo per gli europei in Germania.

Con Thiago Motta si rivede il “vecchio” Locatelli

L’estate scorsa arriva Thiago Motta sulla panchina dei bianconeri e Locatelli sin da subito si è dimostrato voglioso di riprendersi il suo spazio. L’allenatore italobrasialiano lo utilizza sempre come mediano nei due davanti la difesa, ma dandogli istruzioni di altro tipo.

In queste prime uscite stagionali, il centrocampista cresciuto nelle giovanili del Milan, sembra essere rinato; legge bene le azioni, imposta e recupera molti palloni. Un esempio lo si è avuto nella sfida di ieri contro il PSV; Locatelli è stato una vera e propria diga, ripulendo molti palloni sporchi e mettendoli a disposizione dei suoi compagni.