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Nasce la nuova Fiorentina di Palladino: come giocherà la Viola?

Palladino il prescelto per la panchina della Viola

La Fiorentina punta tutto su Raffaele Palladino, sarà lui l’allenatore che dovrà continuare il processo di crescita dei viola iniziato da Italiano

Firenze saluta Italiano: Palladino il suo successore

Dopo tre anni insieme la Fiorentina e Vincenzo Italiano si separano interrompendo quello che sicuramente è stato un percorso di crescita sia collettivo per la squadra che personale per l’allenatore stesso.

Nelle 3 stagioni marcate Italiano i viola hanno raggiunto un settimo e due ottavi posti in campionato, raggiunto 2 finali di Conference League e ottenuto una media di 1,67 punti in 162 partite in Serie A.

Considerati i 3 anni precedenti a quelli con Italiano, in cui la Fiorentina si era posizionata quattordicesima, decima e addirittura sedicesima, il bilacio del trienno puo’ considerarsi positivo ma pur sempre con qualche delusione, le sconfitte nelle 2 finali di Conference e la mancata qualificazione in Europa League su tutte.

Per continuare il ciclo di sviluppo, valorizzare i giocatori presenti in rosa e provare a riportare qualche trofeo a Firenze che ormai manca da troppo tempo, la società ha individuato in Raffaele Palladino il mister ideale.

Palladino ridisegna un nuovo calcio per la Fiorentina

Le idee di base nella mente di Palladino

Palladino è uno degli allenatori più giovani del campionato e se da una parte l’esperienza potrebbe non essere dalla sua, dall’altra il tecnico napoletano puo’ farsi forte della sua proposta di calcio moderna, improntata all’attacco ma con un occhio attento rivolto anche alla fase difensiva.

La prima modifica che il manager ex Monza apporterà nella squadra viola sarà quella riguardo al modulo, il quale passerà dal 4-2-3-1 di Italiano ad un 3-4-2-1 dinamico.

Nella filosofia di Palladino, infatti, il modulo cambia a seconda del momento della partita e le posizioni dei singoli giocatori possono variare di continuo in modo da non lasciare punti di riferimento agli avversari.

Costruzione dal basso e manovra di gioco

Analizzando più nello specifico il modo di preparare le partite, Palladino risulta essere uno degli allenatori che più si affidano alla costruzione dal basso, con un coinvolgimento assiduo da parte del centrale di difesa e anche del portiere.

Non a caso a Monza Di Gregorio ha chiuso il campionato come primo portiere per tocchi nella propria area di rigore e Pablo Marì è stato uno dei difensori più attivi in fase di impostazione dell’azione.

Per superare la prima pressione degli avversari, la Fiorentina di Palladino agirà molto probabilmente come avveniva a Monza e quindi con uno dei due braccetti di difesa che sale sulla linea dei centrocampisti e con la contemporanea creazione e occupazione di spazi.

Uno dei due mediani libera spazio a centrocampo buttandosi in profondità assieme a trequartista del lato opposto, la zona di campo vuota sarà occupata dal secondo trequartista che dunque farà il movimento opposto cercando di venire a prendersi il pallone.

A questo punto si aprono varie possibilità:

  • l’appoggio sugli esterni che, dopo un abile contromovimento, ricevono palla e sono liberi di puntare il fondo per arrivare al cross o di cercare luna traccia centrale verso il trequartista che dà profondità;
  • l’imbucata diretta, spesso palla a terra per evitare il lancio lungo, verso il mediano che ha attaccato lo spazio alle spalle della punta;
  • lo scarico verso la punta che si ritrova spesso a scendere a qualche metro sopra la metà campo per venire a prendere il pallone, proteggerlo e girarlo sulle fasce o riappoggiandolo al mediano rimasto in copertura.

Fase difensiva: la Fiorentina passa dalla difesa a 4 al blocco a 3

In fase di non possesso Palladino lascia libera la squadra avversaria di avanzare nel primo quarto di campo, con l’attaccante che attende la mossa del portatore di palla, un trequartista che spesso si ritrova a uomo sul mediano opposto e l’altro che, invece, scende sulla linea dei centrocampisti a creare densità.

In base al lato in cui la squadra rivale decide di attaccare, poi, i reparti arretrati si muovono di conseguenza; se gli avversari avanzano con il terzino destro, per esempio, questo verrà attaccato dall’esterno di centrocampo sinistro, con il braccetto che si allarga per marcare l’ala d’attacco.

Chi saranno i giocatori valorizzati?

Come appena spiegato il gioco di Palladino è un sistema tattico che porta alla valorizzazione dei trequartisti che attaccando la profondità si ritrovano spesso di fronte a chiare occasioni da gol.

Allo stesso tempo un punto di forza è l’esaltazione degli esterni liberi di muoversi lungo tutta la fascia e di far partire numerosi cross che possono trasformarsi in assist vincenti.

Per questo motivo Bonaventura e Kayode sono sicuramente due giocatori che, se rimarranno a Firenze, potranno rivelarsi figure chiave per la squadra.

Il primo ha come vantaggio la duttilità, Jack, infatti, potrà essere sfruttato sia come trequartista di qualità e dai gol importanti ma anche come mediano affidabile al quale relegare importanti compiti di regista, un po’ come Pessina nel Monza del mister napoletano.

Il secondo, invece, si fa forte della sua giovinezza, il terzino classe 2004 magari dovrà inizialmente abituarsi al passaggio da terzino a esterno di centrocampo ma lo strapotere fisico e i vari strappi in progressione di cui è dotato giocheranno dalla sua parte: potrà essere l’anno della sua consacrazione.

Possibili acquisti: Palladino si porta dietro i fedelissimi

In ottica calciomercato la Viola si sta muovendo per migliorare la rosa e accontentare le richieste di mister Palladino, mettendogli a disposizione un organico il più competitivo possibile.

Inevitabilmente si parla di due possibili acquisti provenienti dall’ex squadra del mister, il Monza, dalla quale la Fiorentina farà di tutto per provare a prelevare Colpani e Brescianini.

I due giocatori italiani sono stati i volti principali del gioco di Palladino e potrebbero continuare il loro percorso di crescita rimanendo sotto l’ala del mister che li ha maggiormente valorizzati.

Colpani sarebbe perfetto per il ruolo di trequartista e magari potrebbe diventare il futuro numero 10 dei viola incaricato di creare le azioni offensive ed entusiasmare i tifosi con le sue gioccate eleganti.

Il mediano e mezz’ala classe Milan, Brescianini, invece, sarebbe il centrocampista perfetto da affiancare a Bonaventura per portare fisicità e qualità in mezzo al rettangolo i gioco.

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