Roma, le prime giornate di campionato hanno evidenziato i problemi: incompatibilità Dybala- Soulé e Dovbyk a secco di goal.

La Roma ha segnato solo un gol in tre partite, con le stelle dell’attacco ancora a secco. Gli argentini in squadra sembrano non riuscire a integrarsi.

Nonostante l’uscita dallo ‘Stadium’ sia stata caratterizzata da uno spirito rinvigorito e da una buona solidità difensiva, la squadra non ha mostrato un gioco offensivo incisivo, creando ben pochi pericoli per la Juventus.

L’unica vera occasione è giunta nei minuti finali, con un tiro dalla distanza di Angelino. La mancanza di realizzazione dei principali attaccanti giallorossi preoccupa, dato il potenziale offensivo non sfruttato.

Roma, Dovbyk a secco di reti dopo tre giornate: il motivo

C’è grande attesa per il bomber ucraino che ha scelto di approdare alla Roma, ma sino ad ora non è riuscito a sbloccarsi nel nuovo campionato.

Non si mette in discussione il suo talento, avendo chiuso l’ultima Liga da capocannoniere con 24 reti in 36 partite con il Girona. Era lecito aspettarsi un periodo di adattamento, ma finora le sue prestazioni sono state deludenti.

Contro la Juventus, ad esempio, ha ricevuto pochi palloni giocabili e ha faticato a trovare spazio, oppresso dalla solidità difensiva di Gatti e Bremer.

Un segnale positivo è però giunto dalla traversa colpita a Cagliari, l’unica vera occasione creata in queste prime tre giornate di Serie A.

Dybala è l’unico giocatore in grado di creare reali pericoli per le difese avversarie.

La realtà è che l’attacco della Roma al momento sembra essere molto limitato, avendo segnato solo un gol nelle prime partite contro Cagliari, Empoli e Juventus.

Tra l’altro, il gol è stato messo a segno da Shomurodov, un giocatore non previsto nei piani iniziali della squadra.

Ma che si è trovato a dover occupare il ruolo di alternativa principale a Dovbyk in attesa di rinforzi nel mercato invernale.

La Roma dovrà lavorare per migliorare la sua pericolosità offensiva, se vuole aspirare a qualcosa di più.

Incompatibilità Argentina: il duo Dybala- Soulé non dà garanzie

Il nodo principale che Daniele De Rossi deve affrontare è la gestione tattica dei suoi talentuosi argentini, Dybala e Soulé.

Nonostante la loro amicizia e reciproco rispetto, entrambi tendono a occupare le stesse zone di gioco, creando imbarazzi e sovrapposizioni in campo.

Durante la partita contro l’Empoli, De Rossi ha tentato di schierarli insieme dal primo minuto, ma i risultati sono stati deludenti.

Questa esperienza, segnata da difficoltà evidenti, sembra destinata a non ripetersi, soprattutto contro squadre di alto livello.

In vista della sfida contro la Juventus, De Rossi ha chiarito le sue intenzioni: la qualità degli attaccanti è importante, ma è fondamentale mantenere un equilibrio tattico.

Il tecnico ha sottolineato l’importanza di un adeguato supporto difensivo, suggerendo che l’impiego di centrocampisti più muscolari potrebbe permettere di schierare Dybala e Soulé insieme senza compromettere la fase difensiva.

La decisione di preferire Soulé a Dybala nelle prime tre giornate di campionato è stata dettata più da necessità tattica che da un valore intrinseco dei due giocatori.

De Rossi è noto per prediligere atleti dotati di grande attitudine fisica, capaci di correre lungo le fasce, piuttosto che giocatori più centrali o statici come Dybala.

Questo è uno dei motivi per cui il sogno del tecnico giallorosso era Federico Chiesa, un elemento che incarna perfettamente le caratteristiche desiderate.

Soulé appare più adatto nel ruolo di esterno destro nel 4-3-3 voluto da De Rossi, rendendo necessaria una riflessione attenta sul posizionamento dei due argentini in futuro.