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Serie B, salta la panchina di una big: cosa non ha funzionato

Serie B, arriva il primo esonero

Dopo appena tre giornate dall’avvio del campionato, in Serie B è già arrivato il primo esonero, che è di colore blucerchiato.

La figura di Andrea Pirlo, fin da quando illuminava i campi di tutto il mondo con le sue giocate straordinarie, ha sempre somigliato a quella di un profeta o, più comunemente, a quella di un maestro.

Quest’ultima parola è diventata il suo soprannome più usato, che lo accompagna fin da quando qualcuno glielo affibbiò negli ultimi anni alla Juventus.

Un maestro di quelli particolari, che non ha bisogno di urlare o di compiere gesti eclatanti per predicare calcio ai suoi studenti.

Da quando, nel settembre del 2020, Andrea ha deciso di svestire i panni del giocatore e di indossare quelli dell’allenatore, il soprannome che lo aveva accompagnato in quegli ultimi anni ha cominciato ad essere usato sempre di meno, quasi fino a scomparire.

Sembra, infatti, che la persona di Pirlo si sia sdoppiata in due entità diverse, ossia l’Andrea calciatore, “Il Maestro”, e l’Andrea allenatore, al quale non si sa bene quale soprannome dare.

Un po’ pretenziosamente, dopo circa quattro anni dalla sua decisione di diventare un allenatore, mi sento di attribuire a mister Pirlo un nuovo soprannome, mai usato da nessuno nei suoi confronti: Cassandra.

Per chi non fosse un appassionato di cultura classica, Cassandra è una delle sorelle del troiano Ettore che, come maledizione, ha quella di prevedere il futuro, ma di non essere mai creduta da nessuno.

Alla ragazza, che comprende in anticipo l’inganno di Ulisse, non viene dato, per esempio, il tempo di esprimersi che già tutti le saltano addosso, tacciandola di pazzia.

Dopo l’esonero dalla Samp, dunque, credo che il nickname possa essere calzante.

Perché è saltata la prima panchina della Serie B

Il motivo per il quale, secondo le versioni che si sono susseguite sui social in questi giorni, la panchina doriana è saltata dopo appena tre partite di campionato, sta da ritrovarsi nello scarso rendimento che la squadra ha fornito.

Un punto in tre gare, infatti, per una società come la Sampdoria che ha investito molto sul mercato, è troppo poco, e non importa che la stagione sia appena iniziata: l’andazzo deve essere quello giusto fin dall’inizio.

Andrea Pirlo, dunque, è stato ritenuto il maggiore colpevole degli scarsi risultati raggiunti e, nonostante l’ottimo finale della scorsa stagione, la decisione è stata quella di sollevarlo dal suo incarico il prima possibile, mettendosi già alla ricerca del suo successore.

I nomi più caldi sono quelli di Giampaolo, il quale conosce l’ambiente genovese, e di Andrea Sottil, dimessosi dopo dieci giorni a luglio dalla Salernitana.

“Cattivo maestro” o “Cassandra”?

La domanda che pongo nel titolo del paragrafo, alla luce dell’esonero sia dalla Juventus che dalla Sampdoria, ritengo sia abbastanza lecita e, soprattutto, dalla risposta assai soggetiva.

Personalmente, io penso che la definizione più giusta per l’Andrea Pirlo allenatore sia la seconda.

E’ risaputo, infatti, che numerosi calciatori della Juve, dopo l’addio dell’ex regista della Nazionale, si siano chiesti il motivo per il quale non gli fosse stata data la possibilità di iniziare un’altra stagione al comando dei bianconeri, gestendo in autonomia il mercato e impostando una sua squadra.

Leonardo Bonucci, per esempio, ha ammesso, qualche settimana fa al BSMT, di essere rimasto molto dubbioso riguardo alla decisione di mandare via Andrea per favorire il ritorno di Max Allegri nel 2021.

La situazione, a questo giro, mi sembra abbastanza analoga. La scorsa stagione, infatti, Pirlo ha ottenuto il massimo risultato possibile con a disposizione una formazione non scelta da lui, ma dettata dai problemi economici della società, la quale rischiava di fallire.

Cacciarlo alla terza giornata di Serie B, dopo avergli fatto costruire la squadra durante l’ultimo calciomercato, al netto di un solo punto conquistato, mi sembra abbastanza una follia.

D’altronde, però, in un mondo che è in continuo movimento, che corre in ogni istante, è abbastanza difficile riuscire a trovare qualcuno che abbia la pazienza di aspettare, di avere coraggio e confidare che i semi germoglino, dando alla vita degli splendidi frutti.

Caro Andrea, la tua occasione arriverà, ma dovrai scegliere bene la panchina su cui sederti, o meglio la proprietà che c’è dietro, tentando di capire se sia quella giusta per te, quella che ti sappia ascoltare e dare fiducia veramente, non come i Troiani a Cassandra.

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