La Juve ha attuato una rivoluzione che ha comportato un investimento totale da capogiro. Ma come è riuscito Giuntoli in quest’impresa?

Mercato da capogiro

Thuram, Cabal, Douglas Luiz, Nico Gonzalez, Coincecao, Di Gregorio, Kalulu, Koopmeiners e probabilmente anche Sancho.

Il mercato in entrata attuato da Giuntoli è folto, composto da nomi di prima fascia e ben distribuito tra tutti i reparti della squadra. Operazioni che nel complesso permettono senza timore una votazione da 10 alla Juventus, forse meritevole anche della lode.

Il primo mese ha visto una situazione di stallo per il mercato bianconero, ma nelle ultime settimane Giuntoli ha messo il piede sull’acceleratore e ha dato il via a un filotto di acquisti, uno dietro l’altro, per comporre alla fine una sessione acquisti che molti hanno definito titanica.

Dopo un lavoro del genere, e i primi risultati ottenuti in campo, è inevitabile che la Juve si candidi come pretendente al titolo.

Più di qualcuno però si chiede come sia possibile che la vecchia signora sia riuscita a spendere quasi 200 milioni di euro. Una cifra da capogiro, che rappresenta un’eccezione nella nostra Serie A.

Capolavoro Giuntoli

Una spiegazione all’operato di Giuntoli ci aiuta a darla il Corriere dello Sport.

Formalmente la Vecchia Signora ha speso 197,5 milioni di euro (bonus esclusi) ma di fatto i soldi spesi quest’estate sono “soltanto” 53,8 milioni. 

Questo è stato possibile grazie alle capacità relazionali di Giutoli, che, nel suo concludere operazioni di primo livello, è riuscito inoltre ottenere accordi di pagamento in comode rate da 2,3 o addirittura 4 anni.

Degli esempi sono i 51,8 milioni di euro investiti per Douglas Luiz, che verranno però dilazionati in 4 anni, o i 33 milioni complessivi per K. Thuram e Cabal, da dividersi in 3 rate.

Per il grande lavoro in entrata vanno inoltre considerate le cessioni degli ex Next Gen Soulé, Huijsen, Iling-Junior, Kean, De Winter, Barrenechea, Kaio Jorge e Nicolussi Caviglia che porteranno 22,6 milioni oggi e 95,5 in totale nei prossimi anni.

La buona gestione dei giovani infatti frutta alla Juve molti milioni ogni anno, permettendo così di mettere sul tavolo capitali ancora più importanti.

Non vanno dimenticate poi le coppe. I titoli ottenuti, giustamente rivendicati da Allegri, portano anch’essi soldi utili.  7,5 milioni dalla vittoria della Coppa Italia, 2,5 dalla qualificazione alla Supercoppa Italia, 25 per il ritorno in Champions League e, forse, dai 20 del Mondiale del Club.

Dunque seppur faraonica, questa campagna acquisti fonda la sua intelligenza sulla dilazione dei pagamenti nell’arco dei prossimi anni, che vedranno un continuo equilibrio tra soldi spesi e soldi in entrata.