L’esordio in Conference league sa di beffa per la Fiorentina, che incassa il gol del pari al 89′ dopo aver recuperato lo svantaggio di 0-2.
Playoff Conference, delusione Fiorentina
Inizio shock, rimonta di cuore e beffa finale.
Il cammino europeo della squadra di Palladino inizia su una vera e propria montagna russa.
Subito in salita dunque la Conference League per la Fiorentina, che dovrà giocarsi in terra ungherese il passaggio del turno dopo il pareggio subito al Franchi.
I viola infatti ottengono un altro pareggio dopo quello di Serie A contro il Parma.
L’obiettivo è ovviamente quello di arrivare a Breslavia nel 2025, dopo aver raggiunto la finale con Vincenzo Italiano per 2 stagioni consecutive, ma la squadra allenata da Zsolt Hornyak complica le cose.
Fino a ieri la Puskas Akademia era famosa solo per due motivi: portare il nome dell’indimenticabile campione degli anni ’50, mito della super-Ungheria e del Real Madrid, e rappresentare il villaggio natale del presidente Viktor Orban.
In capo però gli ungheresi hanno sorpreso tutti, e adesso potrebbero passare alla storia per non aver fatto accedere alla fase a gironi la Fiorentina, reduce da due finali consecutive.
Palladino: “non abbiamo un’identità chiara”
Nella conferenza post partita l’allenatore si mostra soddisfatto a metà.
Per lui l’avvio è inspiegabile; ha visto errori mentali e tecnici che in allenamento non nota, ma gli è piaciuto il piglio con cui i suoi ragazzi sono andati a prendersi la rimonta.
Nonostante questo però, per il tecnico prendere un gol del genere a fine partita non esiste, e questo risultato piazza la squadra ancora in una situazione di incompletezza.
E’ vero che il primo tempo è iniziato nel peggiore dei modi ma nella ripresa la mentalità è completamente cambiata. Non è comunque tutto da buttare.
“C’è tanto da migliorare e ancora non abbiamo un’identità di squadra chiara. Abbiamo una squadra in costruzione e con tanti giocatori arrivati alla spicciolata, ho potuto lavorare poco con loro.
Affrontiamo squadre già pronte ma non è un alibi, ma una cosa che deve farci riflettere. Ai ragazzi chiedo di dare qualcosa in più e alla società di darmi una mano”
La partita
Per come si era messa, la Fiorentina dovrebbe quasi ringraziare la buona sorte per aver ribaltato uno 0-2 al 12′.
Il gol incassato all’89’ però, non può far sorridere Palladino, che non va oltre il 3-3 con la Puskas Academy nel playoff d’andata di Conference League.
La sfida parte malissimo perché, dopo poco più di dieci minuti, i padroni di casa sono già sotto di due reti: pessima la prestazione di Kayode, che prima causa il rigore segnato da Nagy, poi perde palla sul raddoppio degli ungheresi.
L’autore del raddoppio sbaglia un possibile tris al 26′, così i padroni di casa iniziano a produrre gioco e occasioni: la prima è per Beltran che conclude di poco a lato di sinistro.
Dopo una traversa di Bianco, la Fiorentina accorcia finalmente le distanze nel recupero del primo tempo grazie a Sottil, che con un destro a giro segna il 2-1.
All’intervallo, Palladino toglie il disastroso Kayode e insufficiente Beltran per Dodò e Kean, e le mosse pagano.
L’ex Juve ci prova subito trovando l’opposizione di Pecsi, andando vicinissimo al 2-2. La rete arriva comunque a metà ripresa: al 67′, Martinez Quarta trova il suo proverbiale colpo di testa che fa tirare un sospiro di sollievo al Franchi.
Passano otto minuti e Kean sembra completare la rimonta sfruttando l’errore di Stronati.
Sembra, appunto, perché all’89’ Golla stacca di testa da corner e fa 3-3, regalando un sogno alla Puskas Academy.
Un passo falso, invece, per la Fiorentina, obbligata ora a vincere nel match di ritorno in Ungheria.