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Serie A 2024-2025: Il Pagellone della prima giornata di campionato

pagellone prima giornata

L’inizio della Serie A porta con se anche il ritorno dell’interessante, quanto pericolosa, rubrica de “Il Pagellone”.

Tratteremo insieme i punti negativi e positivi della Serie A, giornata dopo giornata, classificando episodi e prestazioni degni di nota.

Pagellone della prima giornata

0 – Lookman: Il rifiuto del calciatore di giocare la partita contro il Lecce è a dir poco ridicolo. Tutto solo per la speranza che il PSG possa farsi vivo per lui. Senza neanche un accenno di contatti tra società, questo atteggiamento assume i connotati di un banale capriccio.

Quello del calciomercato è un mondo spietato, lo si sa bene, ma qui viene meno non solo l’etica, ma anche la professionalità, che dovrebbe essere sacra rispetto a un contratto firmato. Pessimo biglietto da visita per il nigeriano.

1 – Calciomercato: “Non è utopia iniziare dopo il calciomercato”. Queste le parole di Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega di Serie A. Effettivamente questo è un tema particolarmente sentito nell’ultimo periodo.

Di fatto, è passato poco più di un solo mese dalla fine dell’Europeo, e le squadre non solo sono in ritardo di condizione, ma sono in ritardo pure per il mercato, sempre pieno di imprevisti e che costringe gli allenatori a navigare a vista.

L’inizio dei campionati a mercato in corso è anche frutto del calendario ormai divenuto fittissimo, e che da quest’anno prevederà ancora più partite in seguito al nuovo format della Champion’s League.

C’è sicuramente da imbastire un dialogo corale con le altre leghe per apportare delle modifiche, perché questa è effettivamente una situazione che comincia davvero a essere poco sostenibile.

2 – Napoli: Parte nel peggiore dei modi la nuova stagione. Il mercato ancora in corso, nonostante le lacune che comporta, e una squadra dichiarata incompleta non possono essere una valida giustificazione.

Certo non ci si può aspettare che un nuovo allenatore cambi l’identità di una squadra da un giorno all’altro, ma se quell’allenatore si chiama Conte il risultato assume aspetti ancor più gravi.

Quando in panchina siede il tecnico salentino, infatti, tutti si aspettano un repentino cambio di marcia. I giocatori invece non sembrano avere per nulla assimilato la filosofia guerriera di Conte, e oltre a Osimhen anche Di Lorenzo sembra essere un caso da gestire.

L’italiano parrebbe confermare il pessimo andazzo dell’Europeo, e finché il mercato rimane aperto potrebbe essere il caso di valutare soluzioni alternative.

Insomma, il Napoli merita una bocciatura su tutta la linea, sia dentro che fuori dal campo, pur essendo solo alla prima partita, anche se le cose fanno sempre presto a cambiare ed è presto per dare giudizi certi e assoluti.

3 – Fonseca: Vive una situazione simile a quella partenopea Fonseca, e di conseguenza tutta la squadra. Alla fine i rossoneri riescono a strappare un pareggio in rimonta, e solo per questo viene messo un gradino sopra.

Rimonta però che si può definire fortuita senza paura alcuna. Frutto del caos dovuto alla foga di voler agguantare il risultato, e questo è un pregio. Ma i tocchi di Morata e Okafor, per quanto tecnicamente apprezzabili, arrivano da azioni confusionarie e per nulla ragionate.

Tale finale di partita è l’inevitabile evoluzione delle scelte tattiche del tecnico portoghese, che sbaglia tutto quello che poteva sbagliare. A partire dalla formazione titolare. La mediana composta da Bennacer e Loftus-Cheek non poteva in alcun modo dare garanzie di equilibrio, e Saelemaekers schierato terzino a sinistra non ha davvero senso.

I cambi ci mettono una pezza, ma Fonseca ha molto da lavorare, anche a livello personale, per trovare l’equilibrio della squadra e rendere solida una fase difensiva che riporta gli stessi errori della passata stagione.

4 – Inter: Falsa partenza anche per i nerazzurri. Dai campioni d’Italia ci si aspettava tutt’altro risultato. Specie perché è una delle poche realtà a non aver apportato grandi modifiche in squadra.

La doppietta di Thuram è una nota lieve in questo avvio non proprio scoppiettante. Tuttavia anche l’Inter ha mostrato dei ritardi. L’attuale calciomercato porta dei problemi, ma quando sei l’Inter e hai cambiato nulla se non aggiungere rinforzi, scuse legate al mercato non sono ammissibili. Tonfi del genere sono difficili da perdonarsi.

5 – De Rossi: Altro allenatore che accusa le situazioni vaghe di mercato. Nonostante gli intrighi in corso e un avvio di partita decisamente da dimenticare, nel corso del match col Cagliari riprende in mano la situazione.

Non benissimo con le sue iniziali intenzioni di basare il gioco sui lanci lunghi, ma nel tempo, grazie anche a cambi oculati, migliora la situazione, frenando un Cagliari propositivo.

Il coraggio di inserire Dybala, nonostante le circostanze extra campo, lo premia e solo un Dovbik impreciso non porta i giallorossi alla vittoria.

6 – Vanoli: Il Torino di Vanoli in questa prima partita merita molti complimenti. Il nuovo allenatore ha subito impresso grande personalità e molte idee. L’unica sbavatura sta nella perdita di concentrazione negli ultimi 10 minuti, che ha permesso al Milan di recuperare lo svantaggio.

Nonostante questo merita un giudizio positivo, e quella tracciata sembra la strada giusta per una stagione convincente.

7 – Castellanos: L’attaccante segna e procura un rigore. Prende inoltre due pali e gioca aggressivo per 87 minuti. Ha decisamente voglia di non far rimpiangere Immobile e ne ha tutte le qualità. Il voto “basso” è forzato dai colleghi che hanno fatto meglio.

8 – Mosquera: Il colombiano arriva in Serie A da perfetto sconosciuto, suscitando anche qualche commento ilare.

Nonostante i suoi 24 anni e zero minuti nel calcio europeo però, si fa subito valere, segnando in 21 minuti una doppietta che sa di sentenza e che manda in visibilio la tifoseria scaligera. Certo, la brutta prestazione del Napoli ha aiutato, ma pochi tocchi gli sono bastati per insaccare la palla, e inoltre ha mostrato grande personalità.

Impossibile prevedere se questo possa essere un andazzo più o meno regolare. Molto dipenderà anche dal resto della squadra. Il suo più che positivo debutto però lascia ben sperare i sui tifosi.

9 – Mbangula: Sorpresa indiscussa della giornata. Samuel Mbangula è un giocatore belga classe 2004 che arriva dalla next gen.

Colpisce alla prima palla giocabile e rimane in campo per tutta la partita. Offre una prestazione di sostanza e precisione, fornendo anche l’assist a Cambiaso per il 3-0 finale.

Giocatori come il giovane attaccante bianconero devono far riflettere le società. Spesso ci si trova già in casa i giocatori di livello, ma altrettanto spesso vengono offuscati dalla ricerca spasmodica di nomi blasonati che mettono anche a rischio le casse dei club.

Tanto bene si parla del calcio spagnolo e della sua capacità di produrre talenti, e niente si fa per emulare quello che è un esempio virtuoso e vincente.

10 – Retegui: Non poteva valere altro giudizio la doppietta dell’italiano. Il suo arrivo all’Atalanta a fronte dell’emergenza Scamacca è oggettivamente una manna dal cielo per la nazionale.

Senza nulla togliere al Genoa, che ha anche patito assenze importanti dell’attaccante causa infortuni la stagione passata, ma insieme a Gasperini e all’Atalanta, Retegui può fare il definitivo salto di qualità per imporsi come punta indiscussa della nazionale azzurra, oltre che come certezza nella lista attaccanti di Serie A.

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