La squadra di Enzo Maresca è scesa in campo con una rosa formata anche da 14 fuori rosa, una cifra mai vista prima nel mondo del calcio.
Gli ultimi anni, dal 2020 ad oggi, sono stati un susseguirsi di eventi inattesi, che hanno finito per modificare drasticamente la storia del nostro pianeta.
Purtroppo per noi, non sono stati avvenimenti molto belli e positivi, ma solo catastrofi indicibili, calamità che ci hanno costretto a sacrifici mai provati prima, oltreché a delle perdite che non avremmo voluto avere.
La prima e, forse, la più importante è stata ovviamente la pandemia di Coronavirus, che ha travolto il mondo intero nel 2020 rivoluzionandone abitudini e costumi, mostrando tutte le bassezze di cui è capace l’uomo.
La più recente, invece, è la guerra in Palestina, che sta causando morti innocenti e tanta devastazione, ma quella che ha sconvolto maggiormente gli equilibri internazionali è iniziata a Febbraio del 2022 e, dopo due anni e mezzo, sta perdurando ancora.
Il conflitto di Ucraina, nel quale l’aggressore è una delle più grandi potenze mondiali, è stato un evento improvviso e che ha generato reazioni di stupore e sdegno in tutto il pianeta.
Le conseguenze, però, non si sono limitate al mondo della politica o a quello della guerra, ma hanno imperniato anche tutti gli altri universi che esistono nel nostro ecosistema, fra cui anche quello del calcio.
Roman Abramovic, infatti, nel 2022, poco dopo lo scoppio del conflitto sovietico, ha dovuto vendere il Chelsea, che possedeva ormai da diversi anni e con il quale aveva vinto numerosi titoli.
La cessione ha sconvolto tutto il club, il quale da due anni a questa parte non riesce più a tornare sui livelli di prima, a causa di acquisti scellerati e direzioni tecniche poco lungimiranti.
A calcio non servono solo i soldi…
La squadra di Enzo Maresca, che ieri è scesa in campo a Stamford Bridge perdendo 2 a 0 contro il City, ad oggi è formata da più di quaranta giocatori, fra cui anche quattordici esuberi, i quali ancora non sono stati piazzati da nessuna parte.
Lo stesso allenatore italiano, mascherando la rabbia con l’ironia, in conferenza stampa ha ammesso che, durante le sessioni in palestra, i locali non sono abbastanza grandi da contenere tutti gli elementi dell’organico.
Una vera maxi-squadra, di cui l’italiano ha fatto capire chiaramente di non aver bisogno, decidendo di puntare solo su 27 o 28 elementi.
Questo problema non nasce oggi, ma è solo il frutto di sessioni di calciomercato scellerate, sia a livello di spesa che a livello di acquisti.
Il Chelsea, infatti, tentando di rimanere sullo stesso piano delle rivali inglesi, ha imbastito la propria rosa di “figurine”, ossia giocatori indubbiamente forti, ma dall’evidente incompatibilità con il sistema di gioco Blues.
Nelle ultime annate, nessun allenatore è riuscito a riportare i risultati pronosticati dalla dirigenza, la quale, evidentemente, non aveva capito che non sempre i soldi sono la chiave per vincere nel mondo del calcio.
Il Napoli su uno degli esuberi
L’ex centravanti della Roma, che non ha pagato il riscatto al club inglese, è ancora a Londra, in attesa di capire quale sarà il suo destino.
Dal canto suo, il belga sarebbe felicissimo di un approdo sul Golfo, alla corte dell’allenatore che gli ha permesso di esprimersi meglio, facendogli raggiungere il picco della sua carriera.
Tutta l’operazione, però, su cui il Napoli sarebbe pronto ad investire, è chiaramente frenata dalla permanenza di Osimhen, per il quale non si riescono a trovare degli acquirenti interessati.
Solo nel momento in cui il nigeriano sarà andato via dalla città partenopea, ADL potrà andare all’assalto di Lukaku, che, prigioniero nella capitale britannica, aspetta solo di essere liberato.
