Le prime parole di Pavlovic da calciatore del Milan: il nuovo difensore centrale guerriero senza paura, di nome e di fatto

Milan: ecco Pavlovic, un nome una garanzia

Settimana di presentazioni in casa Milan, domani sarà il turno di Pavlović, venerdì invece toccherà alla conferenza più attesa:quella di Alvaro Morata.

In attesa della presentazione ufficiale la società rosso nera ha pubblicato sui propri canali social una prima intervista al serbo che ha espresso le sue sensazioni da nuovo calciatore del Milan e i motivi del trasferimento.

Il neomilanista ha spiegato il significato del suo nome, Strahinja, che in serbo la traduzione è la traduzione di “persona senza paura“, appellativo che meglio non poteva descrivere la sua personalità.

Il centrale ex Salisburgo, infatti, si è sempre dimostrato un guerriero pronto alla battaglia in mezzo al campo facendo dell’esplosività e del coraggio i suoi punti di forza, caratteristiche che hanno convinto il Milan ad acquistarlo.

Il Diavolo ha investito sul difensore una cifra importante credendo molto sulle potenzialità del ragazzo convinto di poter essere il compagno ideale per Tomori.

Tra le fila rosso nere Thiaw sembra vicino alla partenza in direzione Inghilterra ed ecco che Pavlovic si giocherà con ogni ogni probabilità un importante maglia da titolare per la prossima stagione

Numero 31: una grande responsabilità

Nel corso della breve intervista Pavlovic ha annunciato quale sarà il suo prossimo numero, il 31 che nel Milan si porta dietro una tradizione storica.

Vieira e Stam sono alcuni dei giocatori che hanno indossato il 31 rossonero, leggende del club milanese che rendono la maglia presa in eredità dal serbo ancora più pesante.

In generale diventare un difensore del Milan ha un sapore particolare e rappresenta un’investitura che deve sempre fare i conti col passato: il ricordo di pilastri come Maldini, Nesta e lo stesso Stam vivrà sempre nell’animo dei tifosi.

Pavlovic, però, non sembra impaurito dalla responsabilità che si è preso e ha esplicitamente detto che si ispirerà molto ai modelli appena citati per dare il massimo e ripercorrere il loro stesso percorso.

In un certo senso, il serbo sa già cosa significa giocare a San Siro sotto la pressione degli 80 mila tifosi dato che ha affrontato il Diavolo in un passato incontro in Champions.

Ha descritto quella partita come un’esperienza indimenticabile, che lo ha caricato seppur arrivava da avversario.

Analisi tattica: come giocherà Pavlovic al Milan?

L’analisi tattica del profilo di Pavlovic può essere uno spunto interessante per capire come Fonseca intende impostare il reparto difensivo.

Il serbo con la palla tra i piedi non spicca per bravura e precisione nei passaggi e quindi molto probabilmente la prima costruzione non passerà da lui.

Allo stesso tempo, in Austria ha ottenuto il primato di centrale di difesa nelle corse progressive con il pallone, ecco che allora in fase di impostazione potrebbe partire largo sulla bada laterale per favorire le discese sulla fascia e soprattutto per occupare lo spazio che Theo lascia avanzando e agendo come centrocampista offensivo.

Inoltre, a Pavlovic piace prendere un punto di riferimento (spesso l’attaccante avversario) e incollarsi per aggredirlo subito dopo il primo controllo.

Tomori invece risulta molto efficace nel difendere la profondità e quindi possiamo immaginarci di vedere una linea difensiva sfalsata, con il serbo più alto in marcatura a uomo e il francese più vicino alla porta a coprire le incursioni avversarie.

Occhio anche all’abilità dell’ex-Salisburgo nei calci piazzati, 194 centimetri che in calci d’angolo e piazzati a favore preoccupano e non poco le difese avversarie.