Il neo-acquisto ucraino della Roma si dice, alla prima intervista, già entusiasta del suo nuovo ambiente di lavoro.

Artem Dovbyk, al momento, sia pure per la stazza fisica, appare come un moderno e sovietico Atlante, intento a sostenere sulla sua schiena l’intero mondo giallorosso.

Su di lui, infatti, il club ha investito una cifra tale da farlo entrare nella top 10 degli acquisti più costosi nella storia della Roma e, soprattutto, gli stessi tifosi lo hanno subito sommerso d’affetto, aspettandosi delle grandi cose.

Non era facile, dunque, calibrare bene le parole alla prima uscita di fronte ai media romani ed italiani subito dopo l’approdo nella Capitale, una città famosa per l’entità a tratti devastante del suo tran-tran mediatico.

L’ucraino, però, ha saputo rispondere con grande intelligenza e prudenza, oltreché con un pizzico di furbizia, utile a tutti i calciatori, alle domande dei giornalisti che lo hanno intervistato, chiedendogli quale fosse stato il motivo della sua scelta.

Ecco, allora, quali frasi ha pronunciato il nuovo numero 11 della Roma ai microfoni degli assatanati media, desiderosi di strappare la dichiarazione ad effetto al ragazzo ucraino.

“Contento di essere a Roma, grazie a Dan e Ryan”

La prima risposta che si chiedeva ad Artem Dovbyk era il perché della sua scelta, della sua decisione di approdare a Roma nonostante la grande concorrenza con la quale i giallorossi si trovavano a combattere.

Il centravanti, fresco capocannoniere della Liga spagnola, ha spiegato come abbia scelto di venire a giocare per i colori della Lupa a causa del suo progetto interessante, che la rende una tra le realtà italiane più interessanti.

Ha raccontato, poi, come anche diversi dialoghi con De Rossi siano stati molto importanti, visto che l’allenatore di Ostia gli ha parlato molto bene dell’ambiente romanista e gli ha spiegato il suo sistema di gioco.

DDR ha fatto sentire Artem molto importante nella nuova squadra che intende creare, nella quale un centravanti di peso, come lo era Lukaku nella scorsa stagione, può essere molto utile per sfruttare tutte le occasioni provenienti dalle fasce.

L’ucraino, però, ha spiegato come sia stato fondamentale il contatto telefonico con Dan e Ryan Friedkin, che hanno scelto di parlargli personalmente, senza il filtro di alcun intermediario.

Questo gesto è stato molto apprezzato dal centravanti, che ci ha tenuto a ringraziare entrambi i presidenti americani, impegnandosi a ripagarne la fiducia nel migliore dei modi.

“Non vedo l’ora di giocare allo Stadio Olimpico”

L’ultima parte dell’intervista rilasciata ai canali social della Roma, che lo ha intervistato appena arrivato a Trigoria, è stata interamente dedicata all‘emozione di poter giocare all’Olimpico.

Artem ha raccontato chiaramente come il catino della Roma sia tra gli stadi, secondo lui, nei quali è più bello giocare, grazie ai settantamila tifosi che popolano le tribune ogni volta che la squadra di casa scende in campo.

Dovbyk, dunque, si è detto impaziente di scendere in campo fra quei quattro muri di folla, tutti pronti a cantare e a tifare per lui appassionatamente, come hanno sempre fatto in quasi cento anni di storia.

Nessuna parola, invece, sul nuovo impianto di cui i Friedkin hanno presentato negli ultimi giorni il progetto, che ha fatto scalpore in tutta Europa per la sua enorme curva, somigliante a quella del Borussia Dortmund.