Il trequartista Jobe Bellingham del Sunderland è fratello della stella del Real Madrid: la Lazio per ingaggiarlo deve fare un tesoretto
Il nome di Jobe Bellingham, fratello della stella Jude, continua a essere nella lista dei desideri biancocelesti. Ieri c’è stata l’apertura dei colloqui con il Sunderland per il trequartista inglese. Fino ad ora però più che una trattativa vera e propria sembra essere solamente ancora un sondaggio. Il piano della Lazio però è chiaro e confermato: prima le uscite, poi si vedrà.
Jobe Bellingham: l’identikit di un potenziale crack
Jobe ha 18 anni, gioca in Championship, la serie B britannica. L’inglese indossa la maglia numero 7, utilizzabile sia come trequartista che come mezzala, ha fatto anche da centravanti-boa nel 3-4-3; è successo in 10 partite tra il 2023 e il 2024. E’ alto 1,88, tra le doti offensive spicca anche la propensione al sacrificio. Era stato comprato dal Birmingham per 3,5 milioni di euro, oggi costerebbe circa 15 milioni pur avendo 18 anni, pur non giocando in Premier League.
Necessarie delle cessioni in casa Lazio; ecco il principale indiziato
C’è tutta la volontà di investire e provare a migliorare una rosa che sta attraversando un’estate di rivoluzione, in panchina e in campo, con i senatori Luis Alberto e Immobile che hanno lasciato la capitale. Per il momento in casa biancoceleste stanno facendo le dovute valutazioni e qualora dovessero esserci delle uscite, allora si penserebbe ad eventuali nuovi arrivi. Gustav Isaksen in tal senso è il primo nome in uscita. Feyenoord e Fenerbahce si sono mosse sulle sue tracce.
Il nuovo tecnico biancoceleste, Marco Baroni, a seguito dell’amichevole contro la Triestina di ieri, si è così espresso sul bisogno di fare cassa con delle cessioni da parte del club: “Ci saranno da fare delle uscite, la società poi sa benissimo cosa dobbiamo fare ma da questo punto di vista questo gruppo sta lavorando bene. Noi stiamo cercando di partire da una mobilità offensiva e con i centrocampisti, questa rotazione che stiamo ricercando è congeniale ai nostri interpreti“.
