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Lazio – Triestina, pareggio deludente per i biancocelesti ma…

Lazio - Triestina, un 1 a 1 che non soddisfa i biancocelesti ma non tutto eè da buttare

Lazio- Triestina 1 a 1, questo il risultato, forse deludente, della amichevole andata in scena ieri sera, non tutto però è da buttare.

Ieri sera alle ore 18:00, è andata in scena la terza amichevole precampionato dei biancocelesti, Lazio – Triestina, terminata col punteggio di 1 a 1.

Sicuramente non il miglior risultato che ci si potesse aspettare dai capitolini, visti anche i loro numerosi acquisti in questo calciomercato.

Non tutto il male però vien per nuocere, infatti questa partita, oltre ai difetti che dovranno sicuramente essere limati prima dell’inizio della Serie A, ha fatto trasparire anche i tanti pregi di questa nuova Lazio di mister Baroni.

Per capire meglio su quali punti dovrebbero lavorare i biancocelesti a da quali ripartire, andiamo ad analizzare nella sua interezza questa partita.

Le formazioni di Lazio – Triestina:

Lo schieramento iniziale con il quale la Lazio ha affrontato questa partita si compone su un 4-3-3, modulo di fiducia di Baroni.

In porta il numero 94, Ivan Provedel, poi sostituito dal greco Christos Mandas, mentre in difesa Romagnoli, sostituito poi da Casale a seguito di un piccolo infortunio, e Patric, al quale è subentrato Ruggeri.

I terzini titolari invece sono stati Hysaj e Marusic, che nel secondo tempo hanno lasciato il posto a Pellegrini e Lazzari.

Mentre il trio di centrocampo era composto da Guendouzi, Vecino e Rovella, che hanno lasciato poi il posto ad Akpa Akpro, Basic e Sanà Fernandes.

Sugli esterni Isaksen e Tchaouna, poi sostituiti da Zaccagni e Cancellieri, e come unica punta Noslin rimpiazzato nel secondo tempo da Castellanos.

La Triestina invece si è schierata con uno speculare 4–3-3, composto da Roos in porta, terzini Germano e Bilevald e centrali Rizzo e Struna.

A centrocampo invece Voca, Correia e Vallocchia, a sostegno del tridente formato da El Azrak, Lescano, Vicario.

Gli sviluppi di Lazio – Triestina:

La partita si apre con una Lazio indemoniata, che costruisce azioni su azioni che spesso spesso li conducono in area.

Ma al minuto numero 8, dopo un calcio d’angolo battuto da Tchaouna, Isaksen impatta il pallone, trovando però le mani di Roos, che respinge male il pallone, su quale si avventerà poi Patric, steso poi da un intervento scomposto di un difensore Friulano.

Dal dischetto si presenta Guendouzi, che piazza il pallone sotto al sette e porta in vantaggio i capitolini.

La Lazio poi continuerà a rendersi pericolosa, sfruttando le catene laterali per poi finalizzare l’azione per vie centrali.

Ma la palla però non vuole saperne di entrare, 2 traverse di Noslin. tanti tiri terminati o sul fondo o tra le braccia di Moos, la Lazio ci prova in tutti i modi ma la Triestina continua a salvarsi.

Al minuto 85 però, la Triestina prova a rendersi pericolosa, aprendo le maglie biancocelesti ed imbucando Eetu vertainen.

Il Finlandese classe ’99 poi si destreggia in mezzo a 4 calciatori avversari, per poi calciare la palla in porta, che dopo diversi rimpalli trova il tacco di Manuel Lazzari che commette un autogol sfortunato.

La Lazio poi attaccherà per tutti e 5 i minuti restanti, ma nulla da fare, i Friulani li costringono ad uno sfortunato spareggio.

I punti forti della Lazio:

La Lazio questa partita ha saputo crearsi delle ottime occasioni, sia per vie centrali che da calci piazzati.

Ma le armi migliori sono state le imbucate sulla fascia, creando triangolazioni perfette tra terzini, mezzali ed esterni, che poi tiravano o crossavano il pallone.

Un altro pregio è stato il pressing molto intenso grazie al quali i laziali hanno saputo riconquistare il possesso molto velocemente.

Anche la velocità e la pulizia dei passaggi è stata ottimale, spesso precisi e calibrati alla perfezione.

I punti deboli della Lazio:

I biancocelesti hanno peccato molto nella finalizzazioni, sprecando limpide occasioni che se capitalizzate gli avrebbero permesso di vivere la partita più tranquillamente.

Inoltre hanno peccato anche la marcatura e la solidità difensiva, infatti la Lazio è stata spesso infilata alle spalle o dribblata in parti molto pericolose del campo, che avrebbe potuto metterli in grosso difficoltà.

Anche ila fase di impostazione dal portiere ha lasciato desiderare, soprattutto con Mandas, che ha sprecato più palloni importanti, regalandoli agli avversari o lanciandoli in rimessa laterale.

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