Roma e Juve sono d’accordo per la cessione di Chiesa ai giallorossi: ora la scelta spetterà all’azzurro, fuori dal progetto di Thiago Motta.

Per Federico Chiesa saranno giorni fondamentali per il suo futuro, in tutti i sensi: il 20 luglio sposerà la sua Lucia, poi deciderà anche in quale squadra andare a giocare.

Due giorni fa, infatti, Giuntoli ha comunicato al suo agente Ramadani che Chiesa non fa parte del progetto tecnico di Thiago Motta e sarà messo sul mercato.

L’obiettivo del Football Director della Juventus è quello di ricavare la liquidità necessaria per andare all’assalto dell’obiettivo principale del mercato bianconero: Teun Koopmeiners.

Le ragioni della rottura Juventus-Chiesa

La ragione di questo taglio è duplice: da un lato ci sono motivi di bilancio, dall’altro forti perplessità sul lato tattico e fisico.

Chiesa è in scadenza di contratto nel 2025 e non ha accettato l’offerta di rinnovo leggermente al ribasso che la Juventus gli ha proposto.

Ovviamente, per non perderlo a parametro zero l’anno prossimo, Giuntoli deve necessariamente cederlo quest’anno per evitare un grosso danno patrimoniale.

Dal punto di vista fisico, Chiesa non ha mai più ritrovato quella sua straordinaria esplosività dopo il gravissimo infortunio al crociato del gennaio 2022.

Dal punto di vista tattico, secondo Thiago Motta l’azzurro non possiede quella predisposizione alla fase difensiva che è richiesta agli esterni del suo 4-2-3-1.

La trattativa tra Roma e Juventus per Chiesa

Per il momento le uniche due squadre che si sono concretamente mosse su Chiesa sono la Roma e l’Aston Villa: ma la destinazione inglese non ha mai acceso il suo interesse.

Tra vivere nella Capitale e giocare l’Europa League e vivere a Birmingham giocando la Champion’s non ci sono dubbi sulla sua eventuale scelta.

Il tavolo della trattativa con la Roma si sta scaldando giorno dopo giorno: Giuntoli sembra intenzionato ad aprire a un piccolo sconto pur di accelerare l’affare.

Da una cifra iniziale di 25 milioni di base fissa più 5 di bonus per arrivare a 30, il dirigente bianconero sarebbe ora disposto a partire da una base fissa di 20 milioni più bonus.

Il nodo della trattativa Roma-Chiesa: l’ingaggio

Una cifra non proibitiva per il Ds giallorosso Ghisolfi: il nodo, al momento, oltre alla volontà non ancora chiara del calciatore, resta l’ingaggio.

Chiesa percepisce alla Juventus 5 milioni l’anno più uno di bonus, per un totale di 6 milioni, e per rinnovare con la Juve aveva chiesto un aumento.

La Roma, facendo uno sforzo importante e giocando un po’ con i bonus, potrebbe al massimo pareggiare il suo attuale stipendio.

Sarebbe folle spingersi oltre per un calciatore che nelle ultime due stagioni ha deluso, così come ai recenti Europei, e ha bisogno di rilanciarsi.

Il club giallorosso ha capito che al giocatore serviranno un paio di settimane prima di dare una risposta definitiva, ma Ramadani è già al lavoro nella Capitale.

L’obiettivo è quello di accordarsi sull’ingaggio nell’attesa di una decisione di Chiesa; della serie: intanto ci accordiamo e poi si vedrà.

Le alternative per Chiesa

In Serie A l’unica possibile alternativa alla Roma potrebbe essere il Napoli, dove però Conte ha già deciso di puntare su Kvara come seconda punta nel 3-5-2.

L’eventuale acquisto di Chiesa significherebbe dover virare su un ultra-offensivo 3-4-3 con l’azzurro sulla destra del tridente e il georgiano a sinistra.

Il vero sogno di Chiesa, in realtà, sarebbe quello di provare un’esperienza all’estero, possibilmente in un top club che giochi la Champion’s League.

Ma la situazione attuale dell’esterno azzurro rende questo sogno difficilmente concretizzabile, almeno al momento: ecco perché la Roma spera in un “atto di Fede”.