Davide Ballardini si racconta in un’intervista esclusiva a DoppioPasso Podcast, elargendo aneddoti sui rapporti con calciatori e dirigenti
Al podcast di Simone Filippone, in arte SickWolf, e di Antonio Colella, noto come Il Boss del Freestyle, Davide Ballardini si è prestato a domande e curiosità, ripercorrendo i momenti salienti della sua carriera.
La sua esperienza a Palermo è stata importante tanto per lui che per la società siciliana ed è argomento ricorrente della chiaccherata.
Davide Ballardini: «Walter Sabatini mi diceva…»
Il 4 settembre 2008, Ballardini viene scelto da Maurizio Zamparini per la panchina del Palermo, subentrando a Colantuono alla 2ª di campionato.
All’esordio, Palermo-Roma, vince 3-1. Il 5 ottobre vincerà a Torino contro la Juventus, convincendo il presidente a rinnovargli il contratto fino al 2011.
Tuttavia, questo matrimonio non si prospettava roseo agli esordi. Il motivo lo spiega Ballardini stesso ed è legato al direttore sportivo all’epoca a Palermo, Walter Sabatini.
B: ” Dopo che avevo incontrato Zamparini a Vergiate, Sabatini, con quell’aria seriosa, mi porta nel suo ufficio, con ste sigarette che.. io non le sopporto.
Mi dice: «Guarda Davide. tu sei un bravo allenatore, ma [..] sappi che probabilmente me ne vado, perché non sono d’accordo con la scelta del presidente».”
Alla fine Sabatini non andrà via, quel Palermo arriverà ottavo e Ballardini sancirà il record vigente di 17 vittorie stagionali in Serie A per i rosanero con un solo allenatore.
Il tecnico racconta anche del desiderio che il fumante e fumantino DS nutriva per una certa squadra milanese.
B: ” (Sabatini) mi diceva: « Poi Davide, quando andrai all’Inter, portami con te».”
Ballardini non ha ancora mai seduto sulla panchina dell’Inter, ma Walter nel 2017 è stato coordinatore dell’ area tecnica del Suninng Sports Group, lavorando per i nerazzurri, dai quali si separerà l’anno successivo per sua volontà.
Desiderio del direttore, quindi, coronato, ma la favola non ha avuto un lieto fine.
Davide Ballardini e la piazza Palermo
Oltre alle gioie, all’allenatore di Ravenna viene ricordata anche una disfatta per i rosanero: il derby col Catania, perso in casa per 0-4.
Fu la prima sconfitta casalinga nel derby per il Palermo dopo 40 anni e la prima con questo scarto. La ciliegina di questa torta fu lo storico gol da centrocampo di Mascara.
Il ricordo di Ballardini è comunque dolceamaro: la nota di zucchero dopo la sconfitta fu la reazione dei tifosi palermitani.
B: “Il giorno dopo facevo le mie passeggiate per via Libertà e incontrai i tifosi, molto dispiaciuti. Il ricordo che ho io è di un confronto molto garbato, con queste persone che volevano bene al Palermo ed erano certamente dispiaciute, ma erano comunque sostenute da una (buona) squadra“.
Parole al miele quindi per i tifosi e la città di Palermo a cui il tecnico è evidentemente legato. Vi tornerà infatti nel 2015, ma questa seconda esperienza sarà negativa, soprattutto a causa della rinomata volubilità di Zamparini.
La situazione attuale del Palermo
L’intervista è occasione anche per parlare della situazione in cui vertono i rosanero oggigiorno.
Ballardini non è severo, riconosce come il Palermo sia dovuto ripartire dai dilettanti e oggi «abbia una proprietà solida, una squadra competitiva, che l’anno scorso è arrivata alle semifinali dei playoff e probabilmente ci entrerà anche quest’anno».
La sua visione è quindi ottimistica: il campionato di Serie B è competitivo e non è scontato che una squadra, anche importante, riesca a chiudere sempre con anticipo i discorsi promozione.
L’uomo Miccoli
A conclusione dell’intervista, qualche domanda sui calciatori allenati, tra cui Fabrizio Miccoli, incontrato ovviamente a Palermo.
B: «A Miccoli gli vuoi bene, perché è un ragazzo molto sensibile, con un talento straordinario. Fa il duro, invece è un buonissimo ragazzo, gentile, generoso, altruista; ha tante cose buone, però non le vuole far vedere”».
Si è parlato, in questo incontro, della sua carriera al passato, ma Ballardini non ha nascosto la volontà di aggiungere pagine alla sua storia. Chissà che non sia questa conversazione una concausa di un suo rilancio.
Foto: Instagram@doppiopasso_podcast