Davide Ballardini, in esclusiva a DoppioPasso Podcast, ha svelato diversi retroscena della sua carriera; ha parlato anche di Edinson Cavani
L’ospite dell’ultima puntata di DoppioPasso Podcast è Davide Ballardini; il tecnico ha toccato diversi temi e raccontato aneddoti riguardanti la sua lunga carriera. In particolare, l’ex tecnico di Lazio, Palermo e Genoa tra le altre, si è soffermato su un giocatore da lui allenato nel suo periodo alla guida dei rosanero: Edinson Cavani. L’uruguaiano si rese protagonista di una vera e propria trasformazione da ala d’attacco a punta con fiuto del gol. Di seguito le parole di Ballardini, il quale fu artefice del cambio di ruolo che ha stravolse la carriera e il percorso da lì in poi del bomber classe 1987.
Ballardini: “Cavani? Al Palermo era già un mostro”
Davide Ballardini, ospite al DoppioPasso Podcast, ha svelato quale è stato il suo primo approccio con Edinson Cavani ai tempi del Palermo e di come si sia reso subito conto che fosse diverso rispetto agli altri: “Cavani è un ragazzo meraviglioso. Io arrivai a Palermo e quando il martedì facevamo il lavoro aerobico, facevamo delle corse quindi, lui stava sempre 50 metri avanti a tutti. Io gli dissi che poteva anche andare più piano, ma lui mi rispose che più piano di così non riusciva ad andare. Quindi già lì pensai che fosse un mostro. Non faceva fatica.”
Ballardini ha poi continuato soffermandosi sulle sue qualità fisiche e tecniche: “Il ricordo che ho di lui è quello di un animale a livello fisico; inoltre aveva un gran temperamento e professionalità. Le qualità poi sono quelle che poi ha fatto vedere da lì in poi. Dunque, Cavani sia dal punto di vista umano che da quello professionale, è uno di quelli che mi ha fortemente impressionato.”
“Com’é cambiato passando da esterno a punta”
Ballardini, infine, ha raccontato di quando l’attaccante uruguaiano è passato dall’essere un esterno d’attacco a una punta centrale: “Se io l’ho trasformato in attaccante? Si, perché giocava da esterno. Lui era solito fare 2/3 gol a stagione, invece quell’anno lì ne fece circa 15 e aveva 21 anni. Negli anni a seguire ne fece ancora di più, andò al Napoli ed esplose definitivamente. In ogni caso, un ricordo meraviglioso.”