Tutti i giorni news reali sul calcio
CalcioSport newsletter
Rimani aggiornato su tutte le novità della tua squadra
menù

Ranieri, esperimenti e alchimie: cosa ha detto la gara con il Verona

Ranieri, esperimenti e alchimie.

Durante la solida vittoria contro gli scaligeri, Claudio Ranieri si è divertito a sperimentare un po’ con i giocatori a sua disposizione.

Si sa che nel calcio, fra i numerosi fattori che possono condizionare l’andamento di una gara o di un’intera stagione, uno dei più efficaci è l’effetto sorpresa, l’effetto novità, quello che un assetto o un aggiustamento tattico nuovo sono in grado di fornire ad una squadra.

Gli avversari, difatti, studiando le abitudini di questa compagine, possono aver individuato degli schemi o delle idee di gioco ben precise, magari abbastanza reiterate durante tutto il corso dell’annata.

Disporre di un piano, o più, di riserva, dunque, non può che essere un’arma fondamentale per tentare di sopraffare le altre compagini, facendogli mettere improvvisamente in discussione il piano partita preparato durante tutta la settimana.

Da bravo e navigato uomo di calcio qual è, questo assunto deve conoscerlo molto bene anche Claudio Ranieri, il quale, dopo che è tornato sulla panchina giallorossa per la terza volta in carriera, ha mescolato con grande maestria le carte a propria disposizione, sfruttandone le caratteristiche peculiari in diverse situazioni.

Giocatori come Shomurodov, Soulé, Hummels, Celik, i quali sembravano non adatti alla Roma dopo la prima parte dell’annata, hanno di nuovo trovato una loro precisa collocazione all’interno dell’undici romanista, risultando decisivi in varie occasioni.

In vista delle prossime complicatissime ed altrettanto importanti gare, però, Ranieri deve di nuovo trovare una “mescola”, come si direbbe in Formula Uno, adatta a stupire le proprie avversarie e, di conseguenza, nella gara contro il Verona si è divertito a studiare, soprattutto per l’attacco, delle soluzioni diverse.

Due, in particolare, sono risultate abbastanza evidenti, una in positivo ed una in negativo.

Cosa è andato bene a Ranieri…

Durante questi mesi di vorticosa rimonta, Claudio Ranieri, come un bravo padre, ha saputo adoperare con saggezza i famigerati “bastone” e “carota” nei confronti di Artem Dovbyk, che, nelle varie conferenze stampa, si è divertito talvolta a coccolare e talvolta, invece, a punzecchiare.

Le sue ultime dichiarazioni, per esempio, rilasciate prima della gara di sabato sera, puntavano di sicuro ha stuzzicare l’orgoglio dell’ucraino dopo le due deludenti prestazioni contro Juventus e Lazio, quando il numero undici aveva visto freddarsi improvvisamente i bollori che lo avevano accompagnato nel mese di Marzo.

Mettendolo in panchina e preferendogli Shomurodov (a ragion veduta, alla luce dei risultati), il mister di Testaccio ha voluto lanciargli un ulteriore messaggio, che, evidentemente, Artem ha compreso nel migliore dei modi, entrando in campo con un piglio diverso nella ripresa.

Rispetto alle ultime uscite, difatti, l’ex Girona si è battuto con molta più verve, rischiando immediatamente di siglare un bel gol con una girata dal limite dell’area, prima di darsi da fare nel tenere in avanti qualche pallone per proteggere la metacampo giallorossa.

Claudio Ranieri, dunque, deve sicuramente essere contento di lui, ma, allo stesso tempo, anche della buona intesa che ha dato prova di avere con Eldor, il quale, diventato seconda punta nel 3-5-2 disegnato dal mister romano, si è mosso egregiamente alle spalle di Dovbyk.

In vista dei prossimi impegni, dunque, l’attacco a due, di cui già si vociferava prima della gara contro la Lazio, potrebbe tornare molto utile, specialmente, magari, contro una difesa a quattro, quando i due centrali potrebbero faticare nel trovare riferimenti.

…e cosa no

Circa un mese fa, prima della gara di Lecce, scrissi un articolo riguardo al possibile impiego di Baldanzi come centravanti di movimento o, per dirla in spagnolo, nelle vesti di “falso nueve”, come già, in passato, era stato ammirato Dybala.

Ranieri, nelle successive tre gare, non ha mai sperimentato questa scelta, preferendo dare fiducia a Matias Soulé, rivelatosi, da qualche mese a questa parte, uno dei gli uomini maggiormente in forma della Roma, e, di conseguenza, la mia tentazione sembrava andata a finire nel dimenticatoio.

Nel vedere, quindi, che, nella partita di sabato, il mister romanista ha scelto di adoperare questa soluzione tattica, sono stato molto felice e, in particolare, assai curioso di verificare se la mia ipotesi avrebbe potuto trovare anche delle risposte nel concreto.

Purtroppo per me e per coloro che avevano anch’essi farneticato su questa opzione offensiva a disposizione di Claudio, Baldanzi non ha assolutamente brillato nelle vesti che gli sono state attribuite in questa situazione, convincendo l’allenatore della Roma a riaffidargli la sua posizione solita.

Il problema principale della gara di Tommaso da falso nueve è stata, in particolare, la sua eccessiva tendenza ad abbassarsi, diventando, di fatto, un centrocampista aggiunto, come, d’altronde, è abituato a fare giocando come trequartista.

In questa maniera, però, con Shomurodov che non sapeva bene se rimanere largo o coprire il vuoto lasciato dal numero 35, si è generata una confusione utile al Verona per riorganizzarsi dopo lo sbandamento iniziale e non subire il gol del raddoppio.

Un’occasione mancata, dunque, per Baldanzi e anche per Ranieri, il quale evidentemente aveva creduto che il nativo di Poggibonsi potesse essere impiegato in quel ruolo.

Chissà, però, che Claudio non possa riprovarci un’altra volta…

Foto: facebook AS Roma.

Rimani Connesso

Serie A nel cuore

Scegli la tua squadra del cuore e ricevi settimanalmente le news più importanti del tuo club!

Serie A nel cuore

Scegli la tua squadra del cuore e ricevi settimanalmente le news più importanti del tuo club!

Collabora con noi

Vuoi scrivere per CalcioSport.com ?

Compila i campi qui sotto e verrai contattato. 

Carica il tuo Curriculum VItae