Juve, vertice tra Scanavino, Motta e Giuntoli, lungo confronto alla Continassa, i dettagli e la situazione dei bianconeri.
La Juventus è in piena tempesta.
Dopo le pesanti sconfitte contro Atalanta e Fiorentina, che hanno portato a sette gol subiti senza segnarne nemmeno uno, la situazione in casa bianconera è diventata esplosiva.
La dirigenza, rappresentata dal direttore sportivo Cristiano Giuntoli e dal CEO Maurizio Scanavino, ha tenuto un lungo vertice con l’allenatore Thiago Motta alla Continassa per analizzare il momento nero e cercare di invertire la rotta.
L’obiettivo minimo rimane la qualificazione alla prossima Champions League, ma la squadra appare ormai allo sbando.
Juve, vertice tra Scanavino, Motta e Giuntoli: Motta sotto accusa, numeri impietosi e scelte discutibili
I numeri parlano chiaro e condannano la gestione tecnica di Thiago Motta.
La Juventus ha perso due gare consecutive in Serie A con almeno tre gol di scarto, un evento accaduto solo due volte nella storia del club, nel 1957 con Sandro Puppo e nel 2011 con Gigi Delneri.
Non solo, la stagione è già segnata da disfatte clamorose in Supercoppa e Champions League, culminando nell’umiliante eliminazione ai rigori contro le riserve dell’Empoli in Coppa Italia.
Le scelte tattiche dell’allenatore sono finite nel mirino.
Contro la Fiorentina, Motta ha sorpreso (e irritato) tutti lasciando fuori giocatori chiave come Gatti, Yildiz e Vlahovic.
La difesa improvvisata, con Kelly adattato a sinistra per fronteggiare Dodò, si è rivelata un disastro.
Il centrocampo, orfano di Fagioli (ceduto a gennaio con leggerezza), ha perso equilibrio e brillantezza, mentre l’attacco con Kolo Muani isolato e Vlahovic inspiegabilmente in panchina, è risultato sterile e prevedibile.
A complicare il quadro, c’è una frattura evidente tra l’allenatore e i leader dello spogliatoio.
Il feeling tra Motta ed i senatori bianconeri sembra ormai essere ai minimi storici.
Le esclusioni di giocatori chiave e la gestione discutibile della fascia di capitano hanno incrinato i rapporti.
Di Gregorio ha assicurato pubblicamente che la squadra segue l’allenatore, ma i risultati raccontano un’altra storia.
Juve, vertice tra Scanavino, Motta e Giuntoli: fiducia a tempo per Motta
Il summit tra Giuntoli, Scanavino e Thiago Motta non è stato un processo, ma un tentativo di trovare una via d’uscita.
La dirigenza ha ribadito la fiducia nel tecnico, almeno per ora.
Giuntoli ha sottolineato come il problema principale sia il crollo difensivo: sette gol subiti in due partite sono inaccettabili per una squadra che, fino a poche settimane fa, vantava la miglior difesa della Serie A.
Motta ha difeso le sue scelte, spiegando le rotazioni in difesa con la necessità di far rifiatare i titolari reduci da infortuni.
Tuttavia, la società ha chiesto un cambio di rotta immediato, sia tattico che mentale.
Serve una Juventus più solida, combattiva e affamata, capace di reagire ai momenti di difficoltà.
Il futuro di Motta: vietato sbagliare ancora
Il tecnico ha ricevuto un segnale forte anche dall’alto, con un contatto diretto con John Elkann, che gli ha rinnovato la fiducia.
Ma il messaggio è chiaro: le parole non bastano più, servono i risultati.
La dirigenza si aspetta una reazione decisa già dalla prossima partita contro il Genoa, dopo la pausa.
Il quarto posto è diventato l’ultimo salvagente per evitare di etichettare la stagione come un fallimento totale.
Motta, già autocritico dopo la disfatta di Firenze, sa di essere appeso a un filo.
Se la Juventus dovesse mancare la qualificazione in Champions League, difficilmente ci sarà una seconda chance per lui.
Il tempo stringe, la squadra deve ricompattarsi.
Il destino della Juve, e di Thiago Motta, si deciderà nelle prossime partite.
Foto: Instagram Juventus.