Dall’arrivo del tecnico francese, l’ex Juventus Miretti ha ripreso il suo percorso di crescita, dopo un periodo non molto felice.
L’opinione che Genova, grazie anche agli straordinari poeti che l’hanno abitata ed amata in passato, sia una città magica, sicuramente particolare, più romantica rispetto alla media degli altri capoluoghi italiani, è abbastanza diffusa e si estende anche al calcio.
Le squadre della città ligure, il Genoa e la Sampdoria, sono da sempre state viste con simpatia dalle altre compagini della Serie A, affascinate dalla gloriosa storia rossoblù e da quel decennio meraviglioso della Doria di Mantovani, di sicuro una delle parentesi più memorabili della storia del calcio italiano.
Negli ultimi anni, visto anche il difficile momento societario dei blucerchiati, a prendere il sopravvento, però, è stato il Grifone, capace, grazie a due belle stagioni, di riconquistare tutto il suo popolo, diventando un vero e proprio fenomeno popolare.
Il Ferraris, difatti, quando si veste di rossoblù, è senza alcun dubbio uno degli stadi più caldi dell’intera Serie A e, anche nei momenti di difficoltà, non ha mai fatto mancare il suo appoggio alla squadra, che, ad oggi, dopo l’avvicendamento in panchina, sta viaggiando a vele spiegate verso un’altra meritata salvezza.
Quest’ultima, se, come molto probabile, arriverà, sarà da attribuirsi in buona parte a Patrick Vieira, il quale, arrivato fra i “caruggi” nella diffidenza generale, è riuscito a rivitalizzare tutta la banda rossoblù.
In particolare, fra i calciatori che hanno beneficiato della cura dell’allenatore francese, spicca il nome di Fabio Miretti, che, arrivato dalla Juve praticamente quasi come un esubero, a qualche mese dall’approdo in Liguria, sta ritrovando un ottimo rendimento.
Il percorso di Miretti
Quando Fabio Miretti, talentuoso giovane della Next Gen juventina, debuttò in prima squadra sotto la guida di Massimiliano Allegri, l’impressione fu subito quella di trovarsi di fronte ad un ragazzo di grande talento, oltreché di enorme applicazione.
Schierato spesso come centrocampista dal tecnico livornese, il classe 2003 inizialmente convinse tutto il popolo bianconero, che, dopo una stagione e mezzo, lo vedeva quasi come un beniamino, una possibile futura bandiera della Vecchia Signora.
Con il calare del rendimento di Fabio, di pari passo con quello della squadra, però, il sentire comune nei confronti di questo giocatore cambiò rapidamente, sostenuto dalle numerose critiche nei confronti della sua lentezza e della scarsa intraprendenza mostrata in fase offensiva, per molti i suoi più grandi difetti.
Il suo addio in prestito questa estate, quindi, non fu salutato con molto rabbia, ma, al contrario, qualcuno si domandò perché Giuntoli non lo avesse ceduto definitivamente, liberando la causa bianconera da quello che, improvvisamente, si era trasformato in un “peso morto”.
Desideroso di riscatto, Miretti non è riuscito a trovare molto spazio nei primi mesi di questa stagione, trascorsi sotto la guida di Alberto Gilardino, che, come il suo ex allenatore, lo vedeva come un centrocampista puro, al massimo un trequartista.
I minuti a disposizione, dunque, latitavano, così come le belle prestazioni e, già a Novembre, a Genova c’era qualcuno che pensava di rispedirlo al mittente.
L’arrivo di Vieira, però, ha cambiato drasticamente la situazione.
La nuova vita di Fabio
Alle volte, per cambiare la stagione o, in certe situazioni, l’intera carriera di un calciatore, basta un piccolo cambiamento di posizione e di ruolo, un aggiustamento che, sebbene minimo, può risultare decisivo per quel giocatore.
Fabio Miretti ne sa sicuramente qualcosa, se è vero che il suo rendimento è letteralmente decollato da quando Patrick Vieira lo ha iniziato a schierare da ala o da esterno di sinistra, fregandosene delle critiche riguardo la sua poca velocità.
Da quando l’ex Juve ha iniziato a scendere in campo in questa posizione, il livello delle sue prestazioni è salito a dismisura, permettendo a noi appassionati di calcio di scoprire un altro lato di questo giocatore, ammirandone delle qualità che fino a quel momento non avevano mai attirato l’occhio.
Fabio, difatti, in questi mesi sotto la guida di Vieira, ha dimostrato di poter egregiamente coprire quasi tutta la fascia, andando a sacrificarsi anche in fase di non possesso e garantendo, allo stesso tempo, un’ottima proprietà di palleggio davanti.
Quest’ultima è risultata utile in parecchie circostanze, al pari della sua buona vena negli inserimenti, letali nell’economia della splendida doppietta di ieri sera, la prima in Serie A.
Osservare il Miretti di oggi, dunque, confrontandolo con quello di inizio stagione, è un’operazione assai sorprendente, visto che, nel compierla, è possibile ammirare tutto il cambiamento di questo calciatore, il quale, dopo aver fatto un passo indietro, punta a riconquistarsi il posto in una qualche big.
Intanto, però, non ha nessuna fretta: la magia di Genova gli serve e, di sicuro, al momento è una delle forze che lo anima.
Foto: facebook Genoa CFC.