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Conceiçao, il bilancio dopo due mesi: si pensa già al sostituto?

Conceiçao, il bilancio.

Ad appena due mesi dal suo arrivo, sul futuro di Conceiçao hanno già iniziato a girare delle voci non proprio rassicuranti.

Per ritenere necessario l’esonero di un certo allenatore, la sua sostituzione a metà stagione, deve sicuramente esserci una situazione di grande difficoltà, se è vero che la società che sceglie di compiere questa decisione dovrà in ogni caso retribuire il vecchio tecnico, andando, quindi, ad aggiungere un altro stipendio al suo monte ingaggi.

La cacciata di Paulo Fonseca, dunque, è stata senza alcun dubbio oggetto di riflessione e grande dibattito fra i dirigenti del Milan e, se questi devono aver ritenuto già concluso il suo ciclo rossonero, evidentemente erano sostenuti dai dati e dai risultati, di sicuro non buoni fino a quel momento.

La scelta di Sergio Conceiçao, poi, sarà stata altrettanto certamente una decisione ponderata, presa dopo un’attenta analisi di tutti i possibili candidati, di cui si è valutata la compatibilità con l’attuale rosa del Milan, già modellata e costruita sui dettami del precedente allenatore.

Insomma, due scelte oculate, ragionate, riflettute, su cui Ibra e i suoi soci hanno perso del tempo, cercando di trovare una soluzione alla stagione al di sotto delle aspettative dei rossoneri.

Questa è la versione ufficiale, quella che, volendo ragionare con buon senso ed un po’ di ragione, la maggior parte degli appassionati di calcio tende a ritenere corretta per valutare la scelta di un nuovo allenatore.

Ma siamo sicuri che sia andata così? Che l’addio di Fonseca sia il frutto di riunioni e confronti continui? Che la scelta di Conceiçao sia arrivata dopo una lunga analisi di tutte le alternative?

A due mesi dall’arrivo del portoghese, no, ciò non è molto certo.

I due mesi di Conceiçao

Il dubbio riguardo la scelta del tecnico portoghese, padre dell’ala della Juventus Francisco, viene soprattutto osservando come sono andati questi suoi primi due mesi al Milan.

Nonostante fosse partito molto bene, vincendo la Supercoppa Italiana con due bellissime rimonte, Conceiçao, nel breve periodo concessogli per riadattare la squadra alle sue esigenze, non è riuscito a curarne il difetto più evidente, ossia l’assoluta mancanza di continuità.

La squadra che pareggiò a Cagliari 3 a 3, infatti, era la stessa che tre giorni prima vinse e convinse al Bernabeu, battendo il galattico Real di Ancelotti e stupendo tutta l’Europa.

Allo stesso modo, i rossoneri di Sergio sono stati gli stessi che hanno domato in maniera autoritaria la Roma in Coppa Italia dopo aver, pochi giorni prima, buttato via l’accesso diretto agli ottavi di Champions a Zagabria, a seguito di una prestazione inguardabile.

Che l’arrivo di Conceiçao, poi, sia stata una scelta abbastanza avventata, poi, lo si intuisce anche dalle parole di Ibrahimovic’, il quale, nonostante non ne sia ancora ben chiaro l’incarico all’interno della società, è l’unico dirigente che si confronta con la stampa.

L’ex centravanti della Svezia, infatti, ha spesso dato l’impressione di non condividere alcune scelte dell’allenatore, mostrando tutto il suo disappunto di fronte ad alcune situazioni e lasciando il tecnico solo in balia delle polemiche e dei contrasti interni.

Riguardo a questi ultimi, infine, Sergio non è stato assolutamente un pacificatore: dal suo arrivo ha discusso con la maggior parte dei calciatori del Milan, imponendo il suo carattere autoritario e rigido, poco propenso ad alcun tipo di compromessi.

Insomma, una situazioncina mica da ridere…

Il futuro?

Arrivati quasi alla parte conclusiva della stagione, le domande sulla permanenza di Sergio Conceiçao, specialmente dopo l’addio alla Champions e anche, probabilmente, alla corsa per entrarvi il prossimo anno, si sono moltiplicate e, da quello che trapela, anche la dirigenza del Milan ne è piena.

A voler essere sinceri, ma più che altro brutali, il portoghese sembra essere trattato già come l’ex allenatore del Diavolo, non tanto come quello che, volendo, potrebbe ancora condurlo alla vittoria della Coppa Italia o ad un buon piazzamento in campionato.

Ciò, dunque, è sintomatico di una situazione disastrosa, nella quale c’è un’evidente penuria di figure carismatiche, sia all’interno dello spogliatoio, sia, soprattutto, nei ranghi dirigenziali, latitanti, al momento, di un vero e proprio direttore sportivo, la cui poltrona è vacante praticamente dall’addio di Maldini.

Conceiçao, con ogni probabilità, non verrà esonerato da qui a Maggio, visto che un terzo allenatore sarebbe un esborso economico assolutamente gravoso per le casse rossonere, le quali, anche in questo mercato invernale, si sono private di molte ricchezze per irrobustire la rosa.

La stagione, dunque, si avvia verso una conclusione “triste, solitaria y final”, abbastanza rassegnata ad una mediocrità che, all’inizio dell’anno, la dirigenza rossonera sperava vivamente di evitare e di cui, invece, è stata la fautrice principale.

L’assenza di una qualche progettualità, di una qualche visione a lungo termine è stata decisiva, infatti, in quello che, ormai, è definibile come un vero e proprio inferno milanista.

Foto: facebook AC Milan.

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