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[ESCLUSIVA] Criscitiello: svela i segreti dei diritti TV

Criscitiello: analizza la questione dei diritti televisivi nel calcio, dalla Coppa d’Africa alla Serie A, mettendo in luce le difficoltà economiche degli appassionati.

Nel mondo del calcio, dove i diritti televisivi rappresentano una vera e propria moneta di scambio, la figura di Michele Criscitiello si staglia come un vero e proprio “re Mida” del settore.

Il vulcanico presidente di Sport Italia ha svelato i retroscena della sua strategia di acquisizione dei diritti, dalla Coppa d’Africa alla Serie A, mettendo in luce le difficoltà economiche che affliggono il mondo del pallone.

Criscitiello: ‘Abbiamo fatto un buon affare con la Coppa d’Africa’”

Intervistato dal celebre Doppio Passo Podcast, Criscitiello ha dapprima illustrato il suo “colpo di mercato” sulla Coppa d’Africa, di cui la sua emittente detiene i diritti per due anni. “Abbiamo fatto un buon affare”, ha dichiarato con orgoglio il manager, “questa competizione farà numeri talmente grandi che nemmeno io mi aspettavo, pensavo la metà, la metà della metà, e invece boom, 16%!”

Tuttavia, quando gli è stato chiesto di provare ad acquisire i diritti della Coppa d’Africa, Criscitiello, da grande showman qual è, ha inscenato un esilarante finto dialogo telefonico, dimostrando tutta la sua abilità negoziale.

“Ale, hai tu la Coppa d’Africa?”, ha esordito il presidente di Sport Italia, con fare fintamente serio. “Sì, eh no no ma chi tiene sti soldi? Vale, ma non scherzare, no no no no, compreso i costi tecnici no. Compreso i costi tecnici, no”.

Quasi a voler simulare una trattativa serrata con qualche emittente concorrente, Criscitiello ha proseguito: “Che fa, DAZN, Sky hanno chiuso? Allora, ti do visibilità io, sì, la prendo io per due anni, vabbene? Affare fatto, apposto, ciao”.

Con questa improvvisazione teatrale, Criscitiello ha dimostrato non solo la sua maestria nel campo dei diritti televisivi, ma anche il suo inconfondibile carisma e la capacità di catturare l’attenzione del pubblico, anche quando si parla di temi apparentemente aridi come le trattative sui diritti.

Mediaset e la Coppa Italia

Il presidente di Sport Italia ha poi paragonato questa trattativa a quella che ha portato Mediaset a ottenere i diritti della Coppa Italia, definendola un “capolavoro”. “Mediaset ha speso 25-30 milioni di euro per tutta la Coppa Italia, ma se è garantita delle prime serate che se voleva fare Bonolis Ciao Darwin o quant’altro gli costavano di più, ha speso 30 milioni ma con PubbItalia che è fortissima, vende la pubblicità, ci guadagna e fa delle grandi prime serate”, ha spiegato Criscitiello.

Tuttavia, il vero nodo da sciogliere, secondo il manager, non è tanto l’acquisizione dei diritti, quanto piuttosto il ceto medio che non può permettersi abbonamenti da 30-50-60 euro. “Purtroppo oggi, come oggi, il problema non è la Serie A, il problema è il ceto medio che non tutti si possono permettere 30 50 €60. Questo è il problema principale”, ha concluso Criscitiello, lanciando un grido d’allarme sul futuro del calcio italiano.

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