Dopo la mancata cessione della società, con conseguente ridimensionamento del progetto, Sottil ha deciso di lasciare la Salernitana

L’allenatore presentato lo scorso 20 giugno, dopo che gli è stata comunicata la mancata cessione al ricco fondo che avrebbe garantito investimenti ingenti, ha deciso di lasciare Salerno dopo soli 10 giorni.

Salernitana, caos panchina

La Salernitana, dopo la retrocessione in Serie B, aveva l’obiettivo di risalire subito nella massima serie; l’ingaggio di Andrea Sottil faceva parte del progetto.

La cessione al fondo Brera Holding avrebbe garantito un budget maggiore per il calciomercato, ma le cose non sono andate come previsto.

L’acquisizione della società da parte del fondo è sfumata e ora sembra che l’allenatore voglia farsi da parte, non essendoci le condizioni previste all’inizio ed essendo cambiati gli obiettivi della società.

Sottil va via, Petrachi resta

Tutto parte da lì. Dal calciomercato. Il mancato concretizzarsi del passaggio di consegne da Iervolino a Brera Holding ha rappresentato la classica goccia in grado di far traboccare il vaso.

Forte ridimensionamento e squadra costruita grazie alle cessioni: una situazione che evidentemente non ha trovato il consenso di Sottil.

Inoltre, non essendo ancora stati depositati i contratti del suo staff, vista la situazione ha deciso di presentare le dimissioni.

Resta invece il direttore sportivo Petrachi: tocca a lui trovare un nuovo allenatore, magari un profilo giovane, con cui costruire una squadra con ambizioni ora diverse.

Salernitana, e ora?

Obiettivo salvezza e mercato basato sulle cessioni in virtù della volontà del presidente di non immettere risorse importanti per provare a disputare un campionato competitivo.

Queste le indicazioni della società a Petrachi che spera quantomeno di monetizzare dalle cessioni per mettere a disposizione del futuro allenatore una rosa di livello.

Una rosa che più che della cifra tecnica, farà della gioventù e della voglia di mettersi in mostra le sue caratteristiche principali.

Non sono bastati i 35 milioni di euro intascati dalla Salernitana dopo la retrocessione in Serie B per pianificare per bene il futuro.

La società un anno fa puntava la zona sinistra della classifica in serie A, ora invece non riesce a costruire un organico di qualità in cadetteria.